I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce e molti di forconi e falci. Non erano soldati regolari, ma solo uomini di ceti sociali diversi, mal vestiti, molti erano addirittura scalzi, di battaglie non ne sapevano niente. Erano però accomunati da un unico ideale. Aspiravano e lottavano per conquistare la libertà ed erano disposti a morire in suo nome. Di fronte, oltre il fiume che attraversava la piccola valle, si ergeva maestoso il castello di Hogghins. Il baluardo inglese era come un monolite, compatto, lugubre, eretto su una rupe rocciosa. Le torri minacciose potevano dominare, con lo sguardo, tutta la valle e le colline circostanti. Era una costruzione possente, il fiume la proteggeva dalla pianura e su quello sperone di roccia, nessuno si poteva avvicinare. Su una delle torri il vessillo del conte garriva al vento, superbo e altero come il padrone del castello. Si manteneva teso sotto l’impeto del vento, quasi a voler avvertire i nemici. Era il monito che esercitava su tutti, era il simbolo del potere, della forza, niente e nessuno poteva sperare di strappare quel pezzo di stoffa colorato da quella torre. Il drago che vi era raffigurato, seguendo il vento prendeva vita, ondeggiava sinuoso, sembrava voler sputare fuoco da un momento all’altro. Le truppe inglesi, nella loro superbia erano raggruppate nel castello ed erano pronte ad affrontare quella banda di straccioni dall’altra parte del fiume. Il comandante osservava, dall’alto della torre, i movimenti degli uomini sulla collina. Pensava che da un momento all’altro si sarebbero buttati contro le difese del castello per tentare di prenderlo, sorrideva, “stolti” pensava, “come possono sperare di conquistare questo castello”, era impensabile, nemmeno con un lungo assedio, era stato possibile conquistarlo, ci avevano già provato eserciti più numerosi e agguerriti.

Era trascorsa tutta la mattinata, ma gli assedianti non si erano mossi di un passo, anzi si erano messi a mangiare tranquillamente sul prato, volgendo anche le spalle agli inglesi. Un simile affronto non era stato accolto con piacere dal comandante l’esercito che aveva sotto il suo comando. Come osavano quei bifolchi deridere il potere inglese su quelle terre. Cosa credevano di fare, volevano impressionarlo con una dimostrazione di coraggio? Si sarebbero pentiti di questo atteggiamento, se loro non venivano ad assalire il castello sarebbero andati loro a disperdere quella marmaglia.

- Capitano, - urlò dalla torre verso il centro del cortile dove i soldati erano in attesa.

- Comandi sir Corwell

- Faccia preparare la cavalleria, andiamo a prendere quegli scalmanati. Sono stufo di aspettare i loro comodi, ora stanno addirittura mangiando e noi siamo bloccati qua. Appena la cavalleria sarà uscita, la truppa a piedi seguirà a distanza di cinquanta passi.

- Agli ordini, pronti entro cinque minuti.

- Bene!

Finito di dare gli ordini, scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò ad indossare la sua armatura, i pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida.

Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, in doppia fila con la lunga lancia nella destra e la spada da combattimento al fianco, erano imponenti e incutevano paura a chi doveva affrontarli. Non appena, tutti furono usciti si allargarono in formazione e si diressero verso il ponte che univa le due sponde del fiume, a distanza seguivano le truppe appiedate. Ogni soldato aveva il grande scudo appuntito nella parte inferiore, si poteva conficcare nel terreno per proteggere il corpo e avere le mani libere mentre combattevano nei duelli ravvicinati. Gli scozzesi sembrò che non si fossero accorti di nulla, erano sempre lassù senza muoversi, gli inglesi avanzavano al passo con calma e sicurezza. Arrivati all’imbocco del ponte come per magia dall’erba e dagli alberi intorno, uscirono gruppi d'uomini armati di lunghe aste che cominciarono a colpire i cavalli e i cavalieri. Nello stretto spazio del ponte la potenza della cavalleria era nulla, non c’era margine per manovrare, uno per volta cadevano sotto i colpi degli scozzesi, ci fu un momento di caos. Imbrigliati nelle pesanti armature non poterono opporre valida resistenza, cadevano e riempirono il ponte di cadaveri, la fanteria che seguiva, vista la situazione cercò di raggiungere il ponte guadando il fiume a piedi, poco dopo la maggior parte dei soldati era impantanata con il fango fino alle ginocchia. Gli insorti che ancora erano rimasti sulla collina, si erano precipitati a valle e si erano appostati sulla riva. Nuvole di frecce raggiunsero gli inglesi che erano nell’acqua. Quella che doveva essere una battaglia di poca importanza per sir Corwell, si stava rivelando una trappola mortale. Soldati esperti come le truppe inglesi, veterani di tante vittorie cadevano come mosche senza nemmeno impegnare il nemico in un corpo a corpo. Senza correre rischi inutili quegli straccioni, come li aveva definiti il comandante, erano riusciti, a imbrigliare l’esercito ritenuto il migliore che si conoscesse.

Il capo tentò di evitare lo scontro e cercò di rifugiarsi fra le mura sicure e inviolabili del castello, ma un drappello di rivoltosi, che lo aveva preceduto, appena si avvicinò con la scorta, li catturarono tutti. Condotto davanti al capo degli insorti, cercò di far valere il suo rango di nobile d’Inghilterra, ma gli fu spiegato che era inutile, se avevano scelto di ribellarsi era proprio quello il motivo. Il popolo di Scozia era stanco di questi soprusi e di quest'oppressione. I pochi superstiti rimasti furono catturati e condotti nel castello, ormai senza più difese. Dopo averli spogliati delle armature e di tutti i vestiti furono legati e lasciati nudi nel cortile. Il comandante invece fu messo nella gabbia ed esposto all’esterno del castello a monito di chi li avrebbe trovati. Dopo aver preso tutto quello che potevano trasportare, gli insorti si ritirarono e tornarono alle loro case. Contadini, commercianti, servi e tutti gli uomini che erano sotto il giogo inglese, tornarono al proprio lavoro, la libertà, era stata conquistata.

 

 

 

 

Tutti i racconti

0
0
0

Quando girasti quell’angolo

07 July 2025

Quando girasti quell’angolo Quando girasti quell’angolo di strada, il mio cuore ebbe un tonfo Come cadere dentro il più profondo degli abissi Un dedalo di tunnel, dove ad ogni angolo, viravi veloce per non farti più trovare Un’ombra e la mia mano che non riusciva più a toccarti I miei occhi vedevano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
1
4

Stop and restart

Ii0000___^^^@

07 July 2025

Di notte, giunto a quel vicolo, appendice di una strada elegante, tra il riverbero smorzato di neon affievoliti e una coppia di gatti impegnati in un rituale di corteggiamento, mi siedo in terra appoggiando la schiena al travertino di una banca, esausto per aver camminato per ore. Senza nessun [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Red roses: Bello!
    Non hai usato il solito cinismo...
    sbaglio o parli di reincarnazione?
    mi [...]

5
6
23

A volte ritornano?

Una storia vera.

06 July 2025

"Telefono da parte dell'Azienda Ospedaliera XXX. Sto cercando la Sig.ra YYY per avere conferma degli appuntamenti presso di noi fissati per visite mediche da eseguirsi nei giorni 17 e 24 giugno p.v.". "Temo di doverli annullare perchè la Sig.ra YYY era mia madre ed è deceduta il 24 gennaio u.s.". [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Lawrence Dryvalley: Rubrus, benvenuto nel mondo delle microstorie! Vedi che si riesce a dire (quasi) [...]

  • Ondine: umorismo nero ( forse) efficace e microspopico! Ma una storia vera dici.... [...]

1
4
23

Dietro troppe quinte

06 July 2025

“Come ha detto che si chiama? Carver? Per caso è americano?" “Eh? Sì… cioè, poca roba in realtà, sono solo…” “Capito, capito. Ok venga, da questa parte… non faccia caso agli altri, stanno provando i pezzi per lo spettacolo.” Lionel si fece largo tra le quinte, storcendo appena il naso per l'odore [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bel pezzo...like

  • Maria Merlo: Bravo! Mi piace quello stile dolce-amaro che ti fa entrare nella scena e "sentire" [...]

3
4
20

Non guardare quella finestra (2/2)

05 July 2025

Il giorno dopo decido di distrarmi. Prima cammino nel parco, respiro aria fresca, guardo gli alberi. Poi faccio la spesa al supermercato, comprando cose che non mi servono. La sera, per esagerare, entro in un cinema. Non ci vado da vent’anni. Esco due ore dopo senza sapere che film ho visto. Forse [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie Lawrence per il commento generoso e così ben argomentato. Mi [...]

  • Ondine: Ciao, mi è piaciuta la suspence che cresce, i dettagli e gli aspetti [...]

3
7
37

Il porticato

e sotto il porticato di un tranquillo borgo sul mare una fantasiosa piccola storia d'amore

05 July 2025

Amici lettori, avete presente quegli aeroplani che volando a relativa bassa quota, specialmente d'estate volano sulla costa tirando un banner con la pubblicità? Bene, sul cielo di quel tranquillo borgo sul mare tutti i pomeriggi un aereoplanino pubblicizzava a rotazione una marca di calzini colorati, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Grazie Walter, sono onorata che tu mi abbia citato come spinta ispiratrice. [...]

  • Camillina: Sai dipingere con le parole, mi sono ritrovata nel quadro su quella piccola [...]

5
3
26

Fatalità

04 July 2025

Tra le vigne senza grappoli maturano nembi di tempesta, e gli sguardi del sudore, delusi, sul cuscino della notte senza nome temono i tradimenti dei cieli senza tetto dove quietarsi, Grandine nel vento senza ragione, e acque senza clemenza piegano antiche e vinte ginocchia sul suolo umiliato [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
4
22

Non guardare quella finestra (1/2)

04 July 2025

Quattro anni fa, quando mi sono trasferito in questo palazzone putrido e spelacchiato, non cercavo niente di speciale, solo un buco abbastanza economico dove le pareti non mi ricordassero mia moglie. Ero fresco di separazione, fresco di licenziamento, fresco anche di una depressione che mi scavava [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • L’esilioDiRumba: Anche io ti do il mio benvenuto in questo sito. Buna scrittura, lettura e parte [...]

  • CURZIO LUCANO: Grazie a tutti per l'incoraggiamento. Sono contento di aver trovato questo [...]

12
17
71

Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

9
13
153

Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Benvenuta, mi raccomando non mi prendere per un bastian contrario, non mi hai [...]

  • LauP: Grazie mille per i consigli Walter, il subconscio della protagonista è [...]

8
13
51

Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Io credo che anche gli scrittori che scrivono per sei mesi nei boschi prima [...]

  • Giovanni: Vi ringrazio per l'attenzione. In ogni commento c'è qualcosa [...]

7
8
41

Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: caspita ondine che bel racconto. spero a breve di leggere il seguito. Brava. [...]

  • Miu: Questo racconto è un treno che parte piano, poi accelera e ti lascia [...]

Torna su