Floyd Milton lasciò che l’assistente di studio gli slacciasse il primo bottone della camicia e allentasse la cravatta.
Un po’ gli spiaceva, fiero com’era del suo nodo impeccabile, ma aveva ragione. Gli dava l’aria dell’uomo elegante, ma che non si piega alle convenzioni ed è convinto delle proprie ragioni. Assertivo era la parola di moda: lo sarebbe stato ancora per un po’ quindi doveva trovare il modo di usarla.
Sulle note di “Personal Jesus” – solo il refrain: non c’era tempo per l’intera canzone – entrò in studio con il passo sciolto e deciso in cui si era esercitato dopo aver visionato alcune dozzine di filmati di sfilate e si accomodò in poltrona.
Considerava la TV un’anticaglia, ma la maggior parte degli acquirenti della sua app ancora la usava… per non parlare dei potenziali acquirenti: tutta gente legata al passato. Per gli altri c’erano le piattaforme, i canali e i podcast.
«Allora, signor Milton, può spiegarci in tre minuti come ha vinto la sua battaglia?» chiese l’intervistatrice dopo i convenevoli. Tre minuti. Il tempo medio della durata dell’attenzione per l’occidentale medio... con tendenza al ribasso.
Milton sorrise a Jennifer Mc Dormand – capello ribelle, scollatura generosa, pantalone lungo e fama di professionista, femminista e mangiauomini (aveva avuto un paio di relazioni omo, ma le voci che fossero solo una trovata pubblicitaria non cessavano), dunque assertiva anche lei, e disse: «“Battaglia” è un termine che non ci appartiene, frutto di una narrazione distorta. Noi siamo per l’inclusione, non per i settarismi». Si complimentò con se stesso per avere messo la parola “narrazione” (ancor più di moda di “assertivo”) e “settarismo” nella stessa frase. La stragrande maggioranza degli spettatori non avrebbe capito la seconda, né sarebbe andata a controllare, ma non importava: avrebbe avuto comunque l’impressione di osservare un uomo competente, che bada al sodo e non si dà troppe arie. Un uomo che portava la cravatta allentata. 
«Come è riuscito a convincere la Corte Federale che “Sono qui per te” può essere scaricata liberamente da tutti le appstore?» chiese la Mc Dormand senza premettere l’ovvio “Riformulo la domanda”.«I tre minuti stanno scorrendo».
«Non entrerò nei dettagli legali» Milton alzò tre dita (esporre per punti, se pochi, aiutava a catturare l'attenzione). «Primo: Gesù Cristo, dando per scontata la sua esistenza, non può rivendicare alcun diritto né sulla propria immagine, essendo deceduto da più di settant’anni, né sui Vangeli, di cui peraltro non è neppure l’autore. Questioni relative alla sua resurrezione o alla sua esistenza sotto altra forma non sono di competenza dei Tribunali nazionali. Secondo: nessuna Chiesa, o confessione, o… setta può fare altrettanto né può affermare di possedere l’unica, vera e autorizzata interpretazione dei testi sacri. Dio appartiene a ciascuno di noi».
«Terzo, più di un miliardo di persone ha già scaricato la sua app» lo interruppe la Mc Dormand. Lei (privacy? Non scherziamo) era una di loro, ma ovviamente non importava: una professionista assertiva doveva mettere a disagio il suo interlocutore, anche a costo di negargli i tre minuti di spiegazione che, poco prima, gli aveva promesso. Quanto poi alle convinzioni personali dell’intervistatrice, la quale aveva più volte affermato che “Dio è in ogni cosa” e, in un paio di occasioni “le religioni organizzate sono solo un modo per poter girare col piattino delle offerte”…
«… al prezzo di un dollaro al mese in abbonamento e che non cambierà» la interruppe a propria volta Milton guardando in camera «Mai». Si voltò verso la donna «Ma non era questo il terzo punto. Il terzo punto». Si toccò il medio destro con l’indice sinistro. Simbolo fallico? E perché no? «Il terzo punto è che “sono qui per te” è più performante» Sapeva di dover dire “performante” e quale momento migliore di quello? «“Sono qui per te” analizza ogni testo scritto a proposito di Gesù Cristo negli ultimi duemila anni, nonché la Bibbia, il Corano e la Torah. Ma non solo». Guardò di nuovo la camera «“Sono qui per te” consulta, e allo stesso tempo – cioè cinque secondi, ma contiamo di arrivare a tre – l’intera vita virtuale dell’utente. Tutti i siti visitati, i social, i post… a meno che l’utente non glie ne abbia vietato l’accesso. “Sono qui per te” è qui per ciascuno di noi, può essere assertivo, ma non è invadente». E poi era questione di tempo. Nell’arco di cinque settimane dalla sua installazione, il 30% degli utenti aveva consentito all'app di accedere a qualunque contenuto o dato privato. «Quel che più conta» proseguì Floyd Milton volgendosi verso la Mc Dormand «è che “Sono qui per te” ci fornisce una risposta personalizzata, individuale: la più adatta a ciascuno di noi in base alla nostra vita digitale. Se non fosse presuntuoso, direi che “Sono qui per te” ci conosce meglio di noi stessi e...» come del resto ho appena fatto pensò facendo una pausa e allo stesso momento sollevando l’avambraccio destro a favore di camera e chiudendo a pinza indice e pollice, come se l’idea fosse un insetto afferrato al volo «...ci chiede se la risposta va bene, Se siamo soddisfatti. In altre parole “Sono qui per te”» si chiese se avesse ripetuto il nome della app un numero sufficiente di volte. Probabilmente no. Non bastavano mai. Ripetere, Emozionare, Semplificare, erano la Trimurti del mercato «“Sono qui per te” ci dà la risposta più adatta a noi, quella che noi avevamo dentro, ma che non sapevamo ancora di avere. Niente noiosi riti periodici, sacrifici, rinunce, pellegrinaggi, preghiere, assurde regole sociali, sessuali, alimentari, economiche. Niente vincoli che durano una vita, impegni impossibili da sostenere, precetti contraddittori. Niente intermediari prezzolati che pretendono di venderci la loro verità su testi semplici e chiari conservando così le proprie rendite di potere. “Sono qui per te” non chiede nulla… tranne essere qui per noi. Per tutti noi e per ciascuno di noi» Al modico prezzo di un dollaro al mese in abbonamento, ovviamente, ma quello non era il caso di ripeterlo. Quanto al prezzo degli upgrade...a suo tempo. Dei ricavi derivanti dagli accordi con le società di data mining, invece, non avrebbe parlato mai. Rivolse un sorriso, questa volta tanto a beneficio di Jennifer Mc Dormand quanto del pubblico, Un sorriso ecumenico. «Credo che ogni essere umano abbia diritto a tutto questo. E che i tre minuti siano trascorsi» concluse.

Tutti i racconti

3
5
17

Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

12
12
66

Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Virginia Lupo: buongiorno. Che bel racconto ho letto. Riguardo al teologo da lei nominato [...]

  • Dax: Bello, fa riflettere....Like

4
6
28

Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: in questo caso non è il destino ma La Sorte che viene a prendere in [...]

  • Certamente Domani: grazie scrittore. Sul fatto che vivere sia volontà di tutti si potrebbe [...]

3
8
28

Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
10
40

Gino vs. l’Intelligenza Artificiale

La guerra lampo che durò 6 ore 53 minuti

Miu
25 November 2025

Oggi in TV hanno mostrato l’AI che parla. Interagisce, comunica, respira quasi. Il conduttore sorrideva come chi ha appena adottato un cucciolo robot. – È come avere un amico sempre presente. Per dimostrarlo, collegamento in diretta con un essere umano. Purtroppo l’essere umano era il signor Gino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Dax:Ahah Dax, ormai è ufficiale: Skynet non verrà a distruggerci, [...]

  • Miu: La spettatrice: Ciao! Eh sì, in questa partita Gino ha vinto facile: [...]

2
2
22

La vita di Daniel

25 November 2025

La vita di Daniel. È così che fa. La mattina presto, esce dalla tenda e va in centro. Lì, trova un uomo che potrebbe comprargli del cibo. È educato, dice il suo nome, lo saluta con il saluto del post-covid e gli chiede con un sorriso, se possa comprargli del cibo nella mensa lì vicino. Dice, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Testimonianza di dolore.
    Così definirei il tuo non scorrevole racconto.
    Apprezzo [...]

  • Dax: Commosso....l'uomo è cattivo di bade, ma a volte è peggio [...]

2
3
16

CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
25

Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bello. like

  • Smoki:
    La prima volta che sono stata a Napoli, sono rimasta frastornata [...]

6
7
38

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Anche me ha ricordato un po' Matrix, ma il papà di tutti i racconti [...]

  • Virginia Lupo: buongiorno signor Dario. Sono suor Virginia, ogni tanto bazzico qui per leggere [...]

6
6
26

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Gennarino: Complimenti. Scitto molto bene. Un racconto che fa sognare ed entusiasma. Bravo!

  • Rubrus: Qualche tempo fa avevo chiesto quando avresti riportato la nuova avventura [...]

0
4
23

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
21

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su