Questa mattina verso le dieci hanno suonato alla guardiola. Era Costanza Poli, la signora del quarto piano che mi metteva a conoscenza del fatto che nell’appartmento vuoto del quinto sarebbe arrivata a breve una nuova famiglia. « Potrebbe annaffiare i fiori del pianerottolo del quinto piano ? », sa, cosi quando arrivano, é tutto a posto. Padre, madre, due figlie arrivarono puntuali dopo qualche giorno. Lui é un industriale del nord, sprizzano ricchezza da ogni poro. Sono state trasportate per trovar posto nel loro appartamento statue, cristalli, specchiere, quadri, vasi cinesi, arazzi e roba simile che anche se non sono mai stata da loro sono certa che la casa assomigli ad un museo. « Sono la signora Mazzanti », si presenta un giorno da me la nuova inquilina dopo aver suonato sei volte (forse crede che anche io abbia trecento metri quadrati e non riesca, a seconda della stanza in cui mi trovo, a sentire il suono del campanello). Dietro di lei scorgo una bambina di dodici-tredici anni, é minuta, porta gli occhiali con la montatura rosa e dietro le lenti scorgo due occhi azzurro-grigi che mi fissano, Ha un non so che di regale questa creatura, che scopro poco dopo si chiama Caterina, e il suo bel viso grave e puro e il suo portamento fiero, con quel modo di guardare dritto negli occhi e il modo che ha di stritolare il bordo del gilet mi ispirano simpatia all’istante. E credo perfino di essere contracambiata. Infatti qualche settimana dopo la vedo arrivare di corsa, viene da sopra, dalle scale. « Posso stare un pò qui con Lei ? Mi devo nascondere dalla mia famiglia », mi chiede con il fiatone. La lascio entrare e non le chiedo niente ; lei si guarda intorno, accarezza il gattone e si siede comodamente sulla mia poltrona. Mi sorride con semplicità e le offro una cioccolata calda. Da allora viene spesso, anche sua madre ora lo sa, e trascorriamo parecchie ore insieme, parliamo ma stiamo anche in silenzio. É molto intelligente e mi racconta della scuola e delle sue materie preferite (storia, letteratura, filosofia), mi confida di non avere amici e in questo, aimè, non la posso aiutare dato che anche io non sono un granchè a relazioni sociali. Ogni volta che viene mi sbrigo a chiudere la porta della mia stanza in fondo perchè non voglio essere smascherata. Ma poi succede il fattaccio. Un giorno si presenta il signor Baldessarri alla mia guardiola, « È intollerabile che la puzza di spazzatura si sente fino in cortile », se ne esce di colpo, senza neppure aver introdotto la sua frase con un saluto iniziale. Che Arturo Baldessarri, erede di un’antica famiglia di banchieri, possa preoccuparsi per queste cose triviali, e al contempo ignorare che le espressioni impersonali reggono il congiuntivo, produce in me un sussulto, e Caterina ha un moto di stizza anche lei. I nostri sguardi si incrociano e in questo lasso di tempo infinitesimale in cui, ne sono certa, siamo state sorelle di lingua unite dalla sofferenza che ci trafiggeva e che rendeva visibile il nostro sbigottimento, Caterina mi guarda con occhio molto diverso. Un occhio insospettito. In quel momento ne sono certa : sono stata scoperta!

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25 December 2025

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24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

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24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

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Maria o della Natività

23 December 2025

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Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

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Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

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21 December 2025

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La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

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COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

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    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

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