Quando, qualche giorno dopo, tornò, non era sola. 

Il cane si infilò tra le zampe di Cord con la goffa curiosità dei cuccioli. Annusò a caso, poi ficcò il naso sotto la giacca. Era la stessa di quando aveva ritrovato i resti di Dick (Cord li aveva sepolti sotto una farnia: aveva radici profonde e li avrebbe conservati finché non fossero stati più niente) e, probabilmente, l’animale avvertiva il fantasma di quell’odore. 

«Lui è?» chiese Cord. «Il cane del mio ex» rispose Lara. Guardava una betulla dall’altra parte del lago, la stessa da dove, qualche giorno prima, aveva preso il volo l’airone. Stavolta, però, non c’era niente. 

Il cucciolo abbaiò festoso e pose le zampone sproporzionate sulle ginocchia di Cord, leccandogli le mani. 

«Un bastardino, senza offesa» disse Lara. 

«Non mi sembra offeso». Il cane aveva provato a salirgli in grembo, aveva lasciato perdere e ora stava annusando l’inguine di Cord con frenetica determinazione. Un altro odore nuovo, eh? Gli carezzò la testa. Il cucciolo si rizzò sulle zampe posteriori e prese a leccargli la faccia. Cord lo lasciò fare per un po’, tenendolo per quelle anteriori, poi si staccò. 

«Come si chiama?». La donna continuava a guardare il lago strofinandosi la faccia come se volesse strappare via una ragnatela. Non era in tenuta da jogging. Le scarpe erano da ginnastica, ma eleganti, e indossava una camicetta giallo chiaro del tipo che si indossa per un aperitivo. Per un appuntamento

«Senta» disse Lara «c’è una cosa che devo chiederle. Le sembrerà assurdo e non c’è modo di girarci intorno, perciò...» Cord. Gli amici mi chiamano Cord. E non mi sono mai fatto troppe illusione sulle ragioni per cui le giovani donne danno appuntamenti ai vecchi. 

«Non posso tenerlo» disse Lara in un soffio «sta con me solo da qualche giorno e… c’è un sacco di cose che non posso più permettermi» fece un sorriso amaro «diamine, non potrei comprarmi neppure un nuovo paio di scarpe da jogging». Un pavone lanciò il suo strido. «Dario l’ha preso poco prima che ci lasciassimo. No… che lui mi lasciasse. Tipico da parte sua. Avventato e irresponsabile. Senta... so che la conosco appena, ma...». 

Cord la zittì con una mano. «Mi pare che a lui vada bene così». Il cucciolo zampettava tra l’erba su piste visibili a lui solo, ma senza allontanarsi da Cord. 

«Vorrei che capisse...» disse Lara. 

«Capisco» la interruppe Cord. Anche io pensavo di tornare dall’America con qualcosa in più di un giubbotto di pelle, anche se preciso identico a quello di Fonzie. E poi siamo amici: ci capiamo al volo. Gli amici mi chiamano Cord. «Com’era quella faccenda dei tre cani?». 

Il sorriso di Lara si addolcì un poco. Il pavone stridette di nuovo. «Il cane del mattino, il cane del pomeriggio e il cane del tramonto, ma non sono andata a controllare» ammise «Potrebbe chiamarlo “Sunset”. Un po’ di quel pelo è fulvo. Credo abbia un po’ di sangue di setter irlandese». 

«“Sunny” andrà meglio. Non è il sole che tramonta, siamo noi che gli giriamo intorno. A volte abbiamo una prospettiva un po’ troppo… come dire… antropocentrica». 

Il cucciolo si era sdraiato sull’erba e aveva chiuso gli occhi. C’era da scommettere che, di lì a poco, si sarebbe messo a dormire. 

Lara si asciugò gli occhi. «Grazie. Io... devo sembrarle una persona orribile e..». 

Cord sfarfallò ancora con la mano «D’ora in poi è meglio che ci evitiamo. È meglio per (tutti) il cane. E potrebbe essere penoso anche per lei». 

Sunny si era addormentato.


Cord tornò spesso al lago nei giorni e nei mesi seguenti. 

Tornò quando gli alberi del parco divennero simili alla quercia caduta e quando rimisero le foglie. 

Tornò dopo che i giardinieri ebbero rimosso il tronco e il lago tornò a dispiegarsi per intero. 

Non vide più Lara e, in verità, non si era aspettato di rivederla. Lui non era più passato su quella strada dove aveva avuto l’incidente e Full era morto. Sunny smise di zampettargli dietro e cominciò a corrergli davanti. I settantadue anni di Cord divennero settantatré, poi settantaquattro, poi di più. 

Sunny iniziò a trotterellargli accanto e, in certi giorni d’autunno, quando la luce lo colpiva in un certo modo, ma solo in quelli, era davvero il cane del tramonto. 

Altri alberi caddero. Querce rosse, soprattutto, ma anche betulle e una farnia. 

I giri di Cord per il parco divennero sempre più brevi, fino a ridursi a una passeggiata che terminava al laghetto. Si sedeva con Sunny nello stesso punto in cui l’aveva incontrato la prima volta. 

All’inizio, Sunny si buttava in acqua e Cord doveva sgolarsi per chiamarlo: nuotava benissimo e pareva deciso a raggiungere l’isolotto. Poco a poco, però, smise. Anche il suo passo non era più sciolto come un tempo. 

Finì che nessuno dei due osava muovere un passo da solo. A volte uno si addormentava e l’altro lo svegliava toccandogli una gamba col muso o carezzandogli la testa. Altre volte si addormentavano tutti e due ed erano i guardiaparco a svegliarli, o il freddo della sera. 

Una di quelle sere Cord si svegliò e non trovò Sunny. 

Balzò in piedi di scatto, come potrebbe un trentenne, incurante dell’umidità, del freddo, del passare degli anni, il cuore stretto da quell’angoscia che solo i vecchi solitari conoscono. 

Sunny sbucò da una macchia di canne, cresciuta là dove un tempo c’era la quercia e che veniva tagliata solo sporadicamente. Non aveva prodotto nessun rumore, ma era impossibile non notarlo perché la sua pelliccia luccicava come se vi fosse rimasto imprigionato uno sciame di lucciole. Un rosso sfumato, come in certi tramonti d'autunno quando le nubi sono dello spessore giusto e la luce cade con l’inclinazione adatta. 

«Credevo che te ne fossi andato» disse Cord carezzandogli la testa. 

Sunny scodinzolò in un blando, gioioso tono di rimprovero. 

Insieme, si diressero verso il centro del lago, provocando solo una lieve increspatura come facevano le tartarughe quando sporgevano il capo oltre il pelo dell’acqua. 

Prima di raggiungere l’isolotto erano scomparsi.
 

Tutti i racconti

1
1
4

Non eri tu.

02 May 2025

Non eri tu A farmi tremare il cuore Non eri tu A farmi scoppiare in lacrime Non eri tu A tenermi per mano Quando fuori c’era la tempesta E I nostri corpi Erano ignudi sotto la pioggia E le galassie ci guardavano Con rammarico e deferenza, Non eri tu A sussurrare ‘’ti amo’’ Mentre I tuoi occhi mentivano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: I like.
    Ìn un cuore tradito il disincanto ci induce a non credere [...]

1
1
7

La metamorfosi

02 May 2025

Non ho piu una faccia. Ho una maschera. Quei 4 amici che mi leggono penseranno che tutti indossiamo una maschera per apparire come gli altri ci vogliono. Ma la mia non è una maschera metaforica è reale, in carne e ossa. Tutto è cominciato cinque mesi fa quando ricevetti una telefonata da una mia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • PRFF: I like.
    bravo Dario piacevole come sempre la tua scorrevole scrittura. [...]

7
7
38

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
20

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
32

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
26

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
135

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
35

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
73

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

Torna su