La stanza era immersa nel buio. Un lieve chiarore illuminava la scrivania dove un uomo era chino su un grande libro aperto, intento a decifrare i complicati geroglifici che componevano il testo. L’aria era viziata e c’era un odore intenso e sgradevole di fumo stantio. Sul tavolo un posacenere era pieno di mozziconi di sigari toscani fumati a metà. Alle spalle della scrivania un’enorme scaffalatura che prendeva l’intera parete piena di libri polverosi allineati diligentemente, unitamente a piccoli oggetti di varia natura, come se fossero stati messi ad arte per interrompere la monotonia di quelle copertine segnate dal tempo. Intorno, nel buio incerto s’intravedevano gli altri scaffali che coprivano le restanti pareti della stanza e quelle degli altri due locali che componevano la disponibilità della libreria. C’erano file e file di libri ordinati seguendo un criterio ben preciso. C’era la sezione letteratura, della narrativa italiana e una, piuttosto ricca, di narrativa straniera. La sezione storia era ben nutrita davvero, comprendeva quasi per intero la parete in fondo dell’ultima stanza. I ritrovamenti effettuati nel corso degli anni e le numerose donazioni di privati avevano di fatto riempito gli scaffali. La sezione della poesia era la parte più piccola, ma racchiudeva una serie infinita di piccoli capolavori. Volumi dei più grandi poeti pieni di parole d’amore. La parte più numerosa per il numero di volumi, invece, era quella delle enciclopedie. Erano poste in alto per lo scarso utilizzo e ben allineate creavano un insieme compatto di macchie di colore nonostante la polvere che le copriva. L’uomo intento a leggere quel grande libro aperto davanti a sé era di statura molto alta e per poter leggere era costretto a un atteggiamento curvo e sgraziato. Indossava degli occhiali molto spessi che si appoggiavano su un naso pronunciato e scuro come una prugna secca. Sulla testa portava un cappellino di lana dal colore indefinito dal quale fuoriuscivano ciuffi di capelli arruffati e bianchi. Questo suo abbigliamento così sciatto, i capelli in disordine e la barba incolta lo facevano sembrare più anziano di quanto non fosse in realtà. Immerso nella lettura restava immobile senza muovere un muscolo. Il silenzio era irreale, rotto solo di tanto in tanto dal rumore della penna sui fogli di carta dove prendeva appunti e dagli scricchiolii del legno attaccato dai tarli. Quando la pendola che era di fronte al tavolo suonò il primo rintocco delle venti, l’uomo ebbe una lieve contrazione a un sopracciglio, ma continuò imperterrito nel suo lavoro. Arrivato al quarto rintocco si sollevò con disappunto e fissò con uno sguardo ostile quel pendolo che oscillava lento nella sua bara di vetro. Erano le ore venti e fuori il sole era già tramontato, era ora di chiudere il negozio. Non si mosse fin quando non terminarono tutti i rintocchi poi, con calma serafica, si alzò ed ebbe una smorfia di dolore nel raddrizzare la schiena. L’altezza e il mantello di lana grezza color amaranto che indossava gli davano un aspetto tetro, come un fantasma in attesa della mezzanotte. Suo malgrado lavorava ancora nonostante potesse usufruire di aiuti tangibili per andare in pensione. Era il responsabile dell’antica e unica libreria del paese. Con la sua conoscenza e una costante dedizione al suo lavoro di bibliotecario, stava riuscendo a far diventare quel modesto negozio di libri, un luogo famoso anche al di fuori delle mura del borgo. 

Percorse il tragitto che lo portava all’ingresso strusciando i piedi per terra. Nei vari spazi del locale la sua scrivania era situata in fondo all’ultima stanza in modo da poter vedere subito chi entrava. Arrivato alla porta, tolse il cartello “aperto”  e tirò a sé i due grossi battenti per chiudere la libreria.

Tutti i racconti

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

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  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

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Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

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Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

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  • Maria Merlo: Una cosa del genere, sì. Ma chissà quante altre strade ci sono. [...]

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In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

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Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

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Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

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La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

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Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

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Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

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  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

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Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

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Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

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