Impiego otto giorni su sette a studiarmi l'avversario, non lasciando nulla al caso. 

Niente di intentato.

Indosso il visore VR per accedere al meta-verso e trovarmi d'emblee' nel campo insieme agli avversari di turno. Mi sento come una spia industriale.

Domando ad Alexa di deliziarmi con “La Passione secondo San Matteo” dell'inarrivabile J.S. Bach e comincio il viaggio tattico sul rettangolo di gioco 3D.

Io non sono uno di quei preparatori che improvvisa in base allo stato emotivo-emozionale del momento o in base alla posizione che occupa la mia squadra in Classifica.

Io sono il chirurgo piu' che il demiurgo del possesso palla, dell'architettura e dell'estetica della manovra offensiva. Negli anni ho maturato un mio stile personalissimo, una partitura con cui dirigo la mia orchestra in pantaloncini e parastinchi.

Ma quello che vado predicando da sempre ai miei ragazzi, come nu Crist co 11 croci, e' che una squadra vincente si vede dall'abnegazione e coesione tra i reparti box-to-box come un sanatorio che orienta i pazienti dal Pronto Soccorso alla Chirurgia cosi' io smisto e collego i tre reparti di gioco: difesa-centrocampo-attacco.

Serve una visione, la dimensione ideale, se non si trascende nello sport come in qualsiasi altra emanazione umana, si ottengono solo vittorie di Pirlo!

Questa categoria e' lontanissima dai riflettori del “Calcio delle soubrette” come lo definisco io; qui si mangia la polvere dei campi in terra e si inala il sudore vero, quello delle maglie di lana zuppe, fradice della nonna.

A me piace stare tra la gente del villaggio in cui alleno.

Faccio la spesa al supermarket “Le Terrazze” dove mi fermo a parlare con tutti dal pizzicagnolo al contadino ambulante che vende i friariell sotto casa mia.

Parlo anche di politica, soprattutto vicende locali con relativi gossip scabrosi e pecorecci, tipici della provincia, e non mi vergogno a dire che io vengo da una famiglia Democristiana.

E voterei ancora DC, se esistesse, perche'' e' l'unico partito che ha dato lustro a questo nostro Paese e lo ha ricostruito dall'anno zero del dopoguerra agli spensierati anni '90.

La Democrazia Cristiana e' la Juventus della politica, per questo e' stata tanto osteggiata come la squadra degli Agnelli.

Crollati questi due baluardi il bel-Paese e' diventato orribile ed invivibile, venduto a trance al miglior offerente, cinesi in primis.

Il potere logora chi ce l'ha ma avvelena chi non ce l'ha!

Ma il mio calcio e' estremista, per questo litigo quotidianamente con Ninetto, il giornalaio.

Perche' lui crede ancora nella coerenza: che se si vota DC bisogna necessariamente fare un gioco democristiano che non scontenti nessuno, soprattutto il pubblico. Il pubblico e' sacro come il cliente.

Ma io posso scontentare tutti, invece, a partire da me stesso. Ma quale comfort zone? O gioco a zona?

Ninetto allora sbuffa e passandomi la gazzetta del profondo sud bofonchia: “Perche' hai tolto Cascitiello che faceva buono sulla fascia per mettere un attaccante?”ed ancora “Il rischio e' fatto al poker o alle macchinette non nel calcio quando bisogna puntare alla salvezza!

Cimaglia ed Aliota fanno stretching a bordo campo prima della partitella di fine allenamento, hanno la casacca giallo fluo, sembrano due stradini dell'Anas ed invece sono tra i migliori terzini della categoria.

Sono due ragazzi del 2001, loro vedevano la luce mentre le Twin Towers crollava, e li ha voluti fortemente il Mister.

Secondo Radio Terrazzano, la vox populi, la quale mi invita regolarmente nel pre e post partita le due promesse sono gia' stati attenzionate dal talent scout Calendula, uno col pelo sullo stomaco e sul fegato per come resisti agli urti degli shortini alla vodka che ingurgita durante le partite di campionato . Il programma sportivo di Radio Terrazzano e' una trasmissione come molte in cui intervengono in diretta i tifosi piu accesi e qualche volta finisce che ci si appiccica verbalmente fino a promettersi le mazzate fuori l'emittente.

Come quando una volta, agli albori della Società, un tifoso avvinazzato e fomentato dai fumi della bamba, un certo Vincenzo detto U Puorc dal centro storico, voleva sfilettare con una roncola Rino O' Cecato, conduttore del programma di allora perche' questi si era azzardato ad apostrofare come “ciuccio” Ciruzzo Porcamarò, figlioccio di Vincenzo.

I calciatori di ogni categoria sono quasi tutti cafoni e noiosi, sembrano delle rockstar minori, imbevute di routine e falsi miti calcistici a cui ambiscono.

Ho avuto a che fare con calciatori ed addetti ai lavori famosi, ma faccio fatica a ricordarmi qualche volto, o qualche frase che mi sia rimasta impressa.

L'Italia di oggi e' figlia di quelli che studiavano piu sull'album delle figurine Panini che sui libri di scuola.

La mia fama mi ha preceduto sui campi da gioco e nelle Società in cui ho allenato; perche' io ho portato Heidegger negli spogliatoi, essere nel tempo – fuorigioco a tempo – goal a tempo scaduto.

Il pubblico mi ama, non parlo di quei tre o quattro ultras disadattati che mi danno contro per compensare il loro fallimento esistenziale, io parlo del popolo!

Mio padre mi avrebbe voluto medico chirurgo, ed in qualche modo posso dire di esserlo diventato: 

Sono il miglior chirurgo della tattica, il campo da gioco e' la mia sala operatoria, gli avversari rappresentano il bubbone da rimuovere, estirpare.

I campionati vinti sono la cauterizzazione delle ferite, le cicatrici del destino, progressi della scienza medico-calcistica.

Perche' non sono finito ad allenare le serie maggiori, dunque, considerato il mio carisma e la dedizione alla filosofia del gioco che ho sempre professato? Semplice non accetto compromessi. 

Se Zeman ha fatto i nomi dei giocatori dopati, io li avrei messi al muro per dire…

Nella massima serie o in quella cadetta, l'allenatore e' solo un burattino con i fili mossi da procuratori, sponsor, interessi piu' o meno leciti, manager, calciatori, e Presidenti, mentre dalla Lega Pro in giu' si puo' ancora essere “cani sciolti”, quale sono io.

Negli spogliatoi non ammetto spinelli, orecchini e tatuaggi e musica, soprattutto trap, faccio un'unica eccezione: le canzoni di Fred !

 



 



 

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