Il Paradiso della Linguistica.


di Ivan Petryšyn

 

È stato inaspettato. Ma questo era un successo. Dopo i tre anni di studio dell'italiano ai Corsi Centrali per le Lingue Straniere, dopo il soggiorno in Italia per causa dell'approfondimento linguistico e spirituale, lo invitarono nella capitale, all'Università Linguistica. Doveva insegnare italiano, traduzione e interpretazione, fare delle ricerche linguistiche, preparare syllabi, valutare compiti e condurre esami e prove orali.
È stato incoraggiante, interessante, promettente.
Una nuova città bilingue con così tante cose che accadono. Era alle sorgenti della scienza, della letteratura, della politica, della creatività.
E - discussioni, possibilità e atteggiamenti. Tutto era così bello, ma, allo stesso tempo, così stressante, impegnativo ed richiedente.
Lo scenario era favoloso. Ora, non poteva nemmeno immaginare,  che quella città fosse stata bombardata dai mostruosi guerrafondai russi.
La città era una delle più pittoresche, che avesse mai visto. Era come Berlino, Vilnius e Riga insieme.
Persone. Le persone erano amichevoli. Erano dottori delle scienze, professori, docenti, insegnanti di scienze, come lui. A loro, piaceva comunicare e aiutare. Erano umanistici e umani. Non si poteva pensare a nulla del negativo. Beh, è naturale, poteva sempre esserci qualche incomprensione, qualche meschino sospetto verso qualche smorfia o parola cattiva, ma andava bene così. Abbastanza bene.
Gli piacevano, e ogni giorno era grato a loro nelle sue preghiere in italiano, ucraino e inglese. Potrebbero anche non saperlo.
La gratitudine e la memoria sono grandi forze, che aiutano ad andare avanti.
Lì, iniziò a tradurre poesie di poeti ucraini, cosa che, ahimè, non fu accolta o incoraggiata molto.
Gli studenti. Sono stati fantastici. Ognuno aveva i suoi sogni e vedeva il suo futuro. Beh, erano bambini, figli di altre persone, ma quanto più carini potevano essere in quel momento. Molti di loro provenivano da famiglie di lingua russa, non dalle famiglie ucraine. L'impresa di lingua italiana aveva avuto la sua conferma sulle sponde dell'immenso fiume. Li amava, loro lo rispettavano o gli piacevano.
Ma doveva partire: affari di famiglia. Si stavano muovendo. Trasferiendosi in un altro paese. Ora, forse, guarda nelle acque del Tamigi e ricorda le acque del Fiume Nativo, che ascoltava più parole russe, che ucraine. E, anche alle parole straniere. E, tra quelle lingue straniere, c'era la sua lingua preferita, l'italiano.
Era la città dell'amicizia. Lì, ha incontrato il suo primo amico italiano, che ora è un famoso professore, che conosce la sua lingua madre e un sacco di altre lingue.
Lì, poteva anche entrare liberamente in qualsiasi ambasciata, se necessario. E tutti erano gentili, amichevoli e rispettosi. Non, come i doganieri o gli impiegati del consolato locale. È stato un periodo della sua vita così romanticamente promettente!
Adesso, usa ancora l'italiano e la sua lingua madre, e anche il polacco, anche se i polacchi, con cui lavorava, non gli piacevano, forse, addirittura lo odiavano per ragioni a lui sconosciute. Ma questa è un'altra storia.
Viva la linguistica, i linguisti e gli amici veri!

Tutti i racconti

2
3
23

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Il racconto gioca intorno al tema del doppio, ma è un falso doppio. [...]

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

10
14
54

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
10
30

Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • An Old Luca: Lette tutte le quattro parti insieme (ci vuole un poco di pazienza... ma il [...]

  • An Old Luca: ...e un mare di insegnamenti , come sempre!

5
9
30

Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: Veramente uno dei lavori più benfatti che ho letto qui su LDM per i [...]

  • Smoki: AMO. TUTTO. SMODATAMENTE.
    Amo le storie di nonni e nipoti.
    Amo la differenza [...]

4
4
27

Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: azz.....Like

  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

5
10
25

Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • CarloAnti: Grazie Rubrus annoto il tuo suggerimento:) Purtroppo Dax al momento non ho [...]

  • Lawrence Dryvalley: il finale, secondo me, è illusoriamente positivo. le premesse portano [...]

4
3
23

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
7
23

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
23

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
32

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
12
49

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

8
11
50

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

Torna su