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Una traversia che avvolgeva i confini culturali e linguistici si manifestò quando un colorato gruppo di turisti giunse dall'altra parte del globo per ammirare le meraviglie di Roma, senza padroneggiarne la lingua, ovvero l'italiano. Muovendo tra le strade tortuose e le piazze affascinanti della Città Eterna, questi viaggiatori affabili ma incomprensibili avevano la difficile missione di farsi capire dalla restante popolazione! Era come guardare una partita di calcio in uno stadio gremito, ma con le urla dei tifosi che suonavano come un incomprensibile mormorio. Con pali di scarso linguaggio o gesti spericolati, cercavano disperatamente di attingere alla conoscenza muta degli abitanti di Roma. Non avevano problema a tentare di chiedere indicazioni a un angolo, ma alla fine si trovavano a discutere dell'ultima partita di calcio o del prezzo del pane. In questo balletto di comunicazione guastata e incompleta, si rifugiavano in una sorta di lingua universale delle espressioni facciali e dei gesti teatrali. Non c'era bisogno di parole per capire che volevano selfie con il Colosseo come sfondo o un sorriso caloroso davanti all'ambita Fontana di Trevi. E sebbene i colloqui con gli autoctoni fossero un po' macchinosi, per non dire spericolati, queste situazioni meravigliosamente dissonanti diventavano fonte di risate senza fine. La commedia si dipanava in liriche metafore, metafore a cui si affezionavano quanto le statue di Michelangelo. Immaginate la scena: un turista agita le mani freneticamente davanti a Caffè Sant'Eustachio e chiede a un passante ignaro se sa dove trovare un "vincolo caffeinico trasformante". Il poor soul che riceve questa richiesta ci mette fatica a trattenere le risa e cerca, con pazienza, di spiegare che si tratta di un semplice caffè. Poi c'è la scena classica in cui uno dei nostri turisti avidi di storia e cultura si imbatte in una farmacia e, con una pronuncia orribile ma con un entusiasmo innegabile, chiede al gentile farmacista se può fornirgli un "devoto manoscritto di Paracetamolo". Il farmacista resta perplesso, ma alla fine sorride e gli consegna dolcemente una scatola di paracetamolo, cercando di spiegare che non c'è bisogno del devoto manoscritto. In quel modo, allegramente sperduti in traduzioni errate e concetti distorti, incantavano Roma con la loro dolcezza e onestà. Potevano non comprendere a pieno la lingua, ma la loro sincerità e il loro entusiasmo erano contagiosi. Non importava se cadevano in un angolo del dialetto romano o se si confuse i nomi dei monumenti. Si godevano ogni momento, incuranti delle sfumature di significato o delle parole intricatamente intrecciate.
Occhi curiosi tra arabeschi di rughe. Il futuro a ritroso. I passi più lenti. Mani nude deformi in spirali di attese. Una valigia mi ha portato lontano.
Piccola stella, 19 April 2024
CERCANDO
Tempo di lettura: 30 secondi
Furtiva tengo a bada un'anima persa su nuvole di passaggio. Abissi profondi sondati da occhi curiosi. Parole appaiono esigenti, spunti di bellezza.
Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
Tempo di lettura: 30 secondi
La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
Lawrence Dryvalley, 06 May 2024
La Rapina
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I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
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Il vecchio Oreste era un mangiapreti, uno di quelli di una volta, col fazzoletto rosso al collo e il cappello alla “diotifulmini”. Certe vecchie del paese, che parevano uscire di casa solo per le processioni, al vederlo passare si facevano il segno della croce. Nonostante tutto ciò era invecchiato, [...]
Chi mi ha ridotto così? Col naso tumefatto, gli occhi e il labbro gonfi e un orecchio che pare una fragola incollata alla testa? La mia nuova vicina, la mia nuova vicina di casa zoccola puttana. L’ho incontrata all’imbocco del viottolo di casa mia e l’ho vista che buttava la sua spazzatura nel [...]
ali di luce si spiegano al cospetto del sol iride di scienza, agli occhi del cercator dell'essenza.. mentre attraversa il mar della vita.. colmo di tesori nutrimento per l'anima del cuor….
Si pazienta obbedendo ai colori agli istinti, alle voglie si pazienta non sempre aspettando, aspettandoti qualcosa afferrando le mani promettendo cambierà; si pazienta perché è giusto così, senza pensare all’ultima volta che ti sei sentito felice, non ricordando senza sperare o anzi sperando [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
stapelia:Il ben trovato si può dare? Inutile, ho un debole per queste scritture, [...]
Ho sempre cercato di fare le cose come si deve, di comportarmi per bene, ma ho sempre saputo che avrei fallito chissà quante volte. Sono una persona normale. Uno di quelli cui capitano le cose che capitano a tutti: gioie, disgrazie. Anche di fallire. Quando mi sono trovato senza lavoro e senza [...]
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Patapump:Stap, le panchine ritornano! Rubrus penso sia un buon scritto Penso [...]
Adribel:Un finale che lascia irrigiditi, complimenti.
Penso sia necessario qualcosa di ancora più forte, per curiosità ordino del Mescal, stranamente lo hanno, ne prendo una bottiglia intera e mi ci attacco, un sorso e un boccone, così riesco a mandar giù tutto il piatto. In fondo alla bottiglia vedo il verme che attende di essere masticato, non [...]
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Adribel:Mi è piaciuto moltissimo, un viaggio che per molti rimane un sogno.
L’esilioDiRumba:Tra la prima parte e la seconda mi sembrava di trovarmi con il protagonista. [...]
Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]
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Rubrus:Anche in questo caso mi tocca dire che aspetto la seconda parte.
Adribel:Che bello questo viaggio, ho seguito molti documentari e li ho visti mentre [...]
Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
stapelia:Acqua tinta? Non giurerò sulla traduzione ma è intriso di sensualità. [...]
Patapump:e che pensi sul lavoro della musicalità della lingua la trovo piu [...]
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Rubrus:Aspetto le altre due parti della triologa, dunque,
Lawrence Dryvalley:Caro Rubrus, ci vorrà un po'... Ho in scaletta altro prima. Comunque [...]