Lorenzo si siede in un angolo a poca distanza dalla minuta pedana dove al momento sono sistemati soltanto un paio di piccoli amplificatori e la sua batteria scintillante, ricomposta là sopra dopo il trasloco del pomeriggio. Il locale per adesso risulta ancora quasi vuoto, ma in ogni caso, se qualcuno del pubblico avrà la bontà di arrivare nei prossimi minuti, saranno sufficienti appena venti persone per esaurire lo spazio e le sedie a disposizione in tutta la sala. Si sente calmo, tranquillo, anche se è ben consapevole che quando dovrà sedersi dietro ai piatti e al rullante, sarà immediatamente trascinato dalle sonorità stesse di tutto l’insieme per dare il meglio di ciò che ha imparato sul jazz e su tutta la musica in questi rapidi anni di studio e di continuo esercizio. Non ha detto a nessuno tra le sue conoscenze che stasera avrebbe suonato in quel club, perché se la serata scorrerà in modo positivo per il suo piccolo gruppo, il parere di chi è venuto fin lì ad ascoltare quei brani, non potrà certo dirsi influenzato dalla buona disposizione di un parente o un amico di qualcuno che suona; e se al contrario le cose andassero male, l’opinione di chi sarà stato presente avrà perlomeno un sapore schietto e sincero, tale da indicare la vera misura di tutte le cose messe nel gioco. Anche perché loro non suonano dei pezzi già noti. Propongono della musica propria, ardita, difficile, poco incline ad un ascolto distratto. I tempi stessi, che vengono segnati soprattutto dalla batteria e dal basso, spesso sono dispari, oppure la battuta è in levare, senza alcuna concessione a qualche ritmo di moda. I due fiati poi improvvisano scale dissonanti, inanellando motivi poco orecchiabili e a basso volume.

            La musica è ricerca, pensa Lorenzo in qualche occasione. E dentro se stesso gli pare talvolta di ascoltare direttamente quei suoni che tanto desidera produrre con il suo gruppo, avvicinandosi il più possibile a ciò che gli sembra più intimo, personale, nascosto tra i propri desideri; qualcosa che sia il veicolo più diretto per il proprio modo di interpretare l’organizzazione del tempo musicale. Sarebbe certo più facile lasciarsi andare alle abitudini dell’ascolto ordinario, oppure riprodurre semplicemente dei classici che tutti conoscono, ma secondo lui non sarebbe questo il modo giusto per fare della musica propria, soltanto una maniera per compiacere qualcuno. Poi arrivano in tre o quattro ragazzi, si siedono, scambiano qualche parola tra loro, si fanno portare da un cameriere qualcosa da bere. Ecco, il clima è quello giusto, pensa Lorenzo: bastano poche persone che siano ben disposte, il resto spetta a noi sopra questa pedana, nel cercare di trasmettere con naturalezza il nostro modo di intendere il jazz.

Arrivano gli altri del gruppo, si fermano al piccolo bancone del bar a parlare e a scambiarsi opinioni, così lui li raggiunge, scherza attorno a qualcosa che mostra l’unione perfetta dei loro intenti, mentre voltano le spalle a cinque persone che stanno giungendo, insieme ad altre che invece già prendono posto, si siedono, commentano a bassa voce qualcosa mentre le casse amplificate trasmettono della musica nota, qualcosa che riempie di note il silenzio. Ancora qualche minuto, le ultime inutili raccomandazioni prima di presentarsi sotto al faretto colorato che illumina i loro strumenti, ed iniziare a far sentire quello che sono riusciti a mettere insieme negli ultimi mesi di prove, anche perché è la prima volta che questo gruppo si trova a suonare dentro un locale: loro sono giovani, senza esperienza, però disposti a dare il meglio di ciò che riescono a fare. Forse a Lorenzo farebbe piacere in questo momento che fosse lì suo fratello, quello che gli ha regalato la batteria, ma è all’estero per lavorare, lo sente al telefono solamente ogni tanto. O forse gli piacerebbe ci fosse Franca Neri, la sua compagna di banco al liceo, per poterle dimostrare cosa sia possibile tirar fuori da uno strumento vagamente rudimentale, come direbbe lei, proprio come quello che lui percuote con le proprie bacchette. Ma forse è come se ci fosse davvero, come se ci fossero tutti, tutti quelli a cui vuole bene Lorenzo, perché è vero che sono lì adesso, anche dentro di sé, proprio all'interno di quella musica che in questo momento inizia a fluire, che si riversa immediata come un’essenza preziosa attorno alle sedie e sui tavoli, per terra, sulle pareti e anche nelle orecchie di quelle persone che lui non conosce, ma che adesso accolgono il suono come la cosa più bella e più normale di tutte.

 

Bruno Magnolfi   

Tutti i racconti

0
0
0

Karma 2/2

18 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo II Monica Rossi Monica Rossi aveva ventotto anni, una penna affilata e pungente ed un istinto che le aveva già fruttato due denunce e una promozione. Era una bella donna, scura di capelli e di carnagione. Si era fatta strada [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
2

Madre

18 September 2025

Nel sogno dolce ancor ti veggio viva, col volto chiaro e con lo sguardo rovente, che luce dona e l’alma mia ravviva. Smarrito io sono in questa notte spente, ma tu sei fiamma che non teme oscura, guida nascosta, ma presente sempre. Se morte parve chiuderti la cura, più forte io sento il tuo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
11
34

Karma 1/4

17 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo I Giovanni Arturo Agostino Edoardo duca di Quintavalle Una delle ville di famiglia sorgeva lontano dalla città in un luogo inaccessibile, tra querce secolari e siepi arruffate e disordinate che nemmeno il giardiniere osava sistemare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
8
31

Il pedone romano

17 September 2025

Il pedone romano c'ha 'na vita ricca de avventure, ma pure de sacrifici. Avventure perché ogni volta che deve attraversà la strada deve cercà de rimanè vivo il minimo indispensabile almeno pe arrivà al lavoro. Sacrifici perché pe trovà una striscia su cui attraversà o aspettando il momento giusto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
21

Vi racconto il mio incontro con la macchina da scrivere musicale

Un altro ricordo della mia infanzia

17 September 2025

Nel vasto mondo delle invenzioni, solo poche di esse riescono a catturare l’immaginazione collettiva come a me capitò con la macchina da scrivere musicale. Seppur non ampiamente conosciuta, questa straordinaria invenzione ha segnato un’epoca in cui la musica e la scrittura potevano fondersi in [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Sembra una favola, per la tua bravura a raccontare storie con un cuore. Sempre [...]

  • Rubrus: Non conoscevo affatto questa macchina e ti ringrazio per avermela fatta conoscere. [...]

6
9
40

La lettera che girò il mondo

16 September 2025

La lettera che girò il mondo Questa storia narra di un piccolo gruppo di bambini, che un bel giorno decisero di far volare in cielo tutte le lettere dell’Alfabeto Avevano sognato di mandarle a tutti i bambini del mondo, con la speranza che sarebbero tornate indietro con una semplice risposta [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
42

📝 Poesia di fine estate

16 September 2025

Notte fonda. Come un respiro trattenuto troppo a lungo, un tuono squarcia il silenzio della città, liberando il cielo da un peso soffocante. Le prime gocce, timide e incerte, si fanno presto insistenti, trasformandosi in rovesci impetuosi che ridisegnano strade, tetti, alberi. Afa, sabbia, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
7
31

Le farfalle

16 September 2025

Una mia compagna di classe credeva a diverse storie sulla magia, ma non quella magia dove le carte compaiono e scompaiono, o dove una persona viene tagliata a pezzettini e ricomposta; no, lei credeva alla fate per esempio, alla possibilità di sviluppare poteri magici di vario genere, e poi alle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

6
18
40

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
6
27

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Giampaolo: Grazie a tutti dei commenti lusinghieri, spero di continuare a collaborare [...]

  • Surya6: Mi è piaciuto molto, mi ha ricordato Estranei di Taichi Yamada, letto [...]

3
5
24

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Bello. Ma sono per il motto ( a grandi linee) "facciamo l'amore e [...]

  • Lo Scrittore: Rubrus: conosco bene la storia di Budicca, quella è realtà storica, [...]

6
10
41

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Un inizio degno del telefilm "Ai confini della realtà".Like

  • thecarnival: si quello e esattamente lo spirito centrato in pieno;))))

Torna su