- Che cosa c’è lì dentro? - Chiesero i ragazzini.

- Libri. - Rispose la zia.

- Libri? - Fecero in coro quasi atterriti.

Zia Felicita li spinse dentro ad una stanza buia e silenziosa. Accese le lampade al neon e immediatamente si trovarono circondati da enormi scaffali stipati di libri.

- WOW! - Esclamò Marco.

- Fico! - Fece eco Vale - Che cosa dobbiamo fare adesso? -

- Vi lascerò qui per un po’, devo sbrigare qualche commissione. Non fate danni e… leggete, se vi fa piacere. - Detto questo la zia sparì.

I due si ritrovarono come prigionieri dentro al ventre di un mostro divoratore; si divisero tra le corsie degli scaffali e iniziarono a prendere in mano alcuni dei misteriosi oggetti. 

Il primo a sfogliare le pagine fu Marco: un grande libro azzurro con il titolo stampato in oro, ma non perse certo tempo a capire di che cosa parlasse, lo aprì e basta. Improvvisamente, dal nulla, sbucò fuori un ragazzo, scalzo e mal vestito. 

Ansimante chiese a Marco: - Hai visto i soldati austriaci?- 

Marco strabuzzò gli occhi: - Chi sei? -

- “La piccola vedetta lombarda”, libro “Cuore”, “Edmondo de Amicis”, ti dice nulla? -

Marco terrorizzato richiuse il libro aperto con grande fretta e questa volta lesse la copertina: Edmondo de Amicis – Cuore. 

Tirò un sospiro di sollievo, anche perché il ragazzo era scomparso quasi subito. 

Aprì un altro libro e questa volta cercò di fare attenzione al titolo: “La leggenda di Zorro”. 

Come era avvenuto in precedenza ecco materializzarsi il mitico eroe mascherato, munito di spada, maschera e mantello.

- In guardia lestofante! - Gli intimò quegli.

- Non sono un lestofante, sono Marco! - Urlò mezzo morto di paura.

D’un tratto capì. Capì che più leggeva e più i personaggi prendevano vita. 

Iniziò così ad aprire i libri di Salgari sulle avventure di Sandokan e, magicamente, anche il misterioso eroe asiatico prese vita. 

Il duello fra Zorro e Sandokan fu memorabile: a colpi di spada e di scimitarra iniziarono a darsele di santa ragione.

Ad un tratto l’attenzione di Marco si spostò su di un libro con la copertina gialla, su cui spiccava la figura di un’urlante indiano con un’ascia in mano. Lesse: JF Cooper – L’ultimo dei Moicani. Non fece in tempo ad aprirlo che il selvaggio Unkas saltò fuori dalle pagine, prese alle spalle Sandokan, puntando il suo acuminato coltello alla gola del malcapitato. A quel punto, Yanez, fidato amico di Sandokan, prese alle spalle l’indiano e insieme rotolarono finendo contro gli scaffali. Marco era in estasi!

Nel reparto giovani lettrici, Valentina vagava senza una meta precisa. La sua attenzione venne catturata da una delicata copertina ottocentesca, in cui quattro allegre ragazze sembravano divertirsi un mondo. 

Sbirciò: L.M. Alcott – Piccole Donne. 

Come lo aprì si ritrovò in un grazioso salottino con il caminetto acceso. Le quattro fanciulle erano compostamente sedute a terra circondando la loro mamma, la quale teneva stretta tra le mani una lettera. Si accorsero di Valentina quasi subito:

- Ciao. - Dissero educatamente - Siamo Meg, Jo, Beth ed Amy, le piccole donne. La mamma ci sta leggendo la lettera di nostro padre partito in guerra. Vieni anche tu e ascolta. - 

Valentina non se lo fece ripetere e sedette in mezzo a loro buona e zitta. Cosa stava accadendo? 

D’un tratto aprì un altro libro e, come per magia, sbucò fuori dalle pagine nientemeno che Pippo Calzelunghe! Era proprio lei. Valentina la riconobbe dalle inconfondibili treccine rosse e dalle efelidi che rendevano il suo viso birichino.

- Ciao. Giochi con me? - Propose Pippi.

Così le due bambine iniziarono a saltare con la lunga corda che Pippi aveva in mano.

Poco dopo anche Mary Poppins fece la sua comparsa e iniziò a compiere magie di ogni sorta e a cantare assurde canzoncine che nulla avevano a che fare con la musica che ascoltava Valentina.

Ben presto nella silenziosa stanza della biblioteca comunale vi fu un infernale fracasso di spade, duelli, urla, risate e canzoni. 

Quando zia Felicita entrò c’era la confusione più totale.

- Che cosa succede qua dentro? - Esclamò.

Ma nessuno parve sentirla. Allora, premurosamente e con solerzia, richiuse ad uno ad uno tutti i libri che erano stati aperti e via via i personaggi svanirono nelle loro storie scritte. 

Via Zorro, Sandokan, Yanez, Unkas; via piccole donne, Pippi e Mary Poppins. 

Tutto tornò al primordiale silenzio. 

Con un dito sulla bocca zia Felicita sussurrò: 

- I libri vanno letti uno alla volta, ricordatelo! - 

Quello strano pomeriggio in biblioteca fu davvero memorabile per Marco e Valentina. Tornarono a casa così felici come non lo erano mai stati e dimenticarono persino i loro giochi elettronici.

- E’ il bello della lettura. - Spiegò zia Felicita.

Da quel giorno i due fratelli hanno letto le storie contenute in tutti i libri per ragazzi e ragazze della loro età e hanno iniziato ad amare i libri, quei libri che li trasportano ogni volta in una nuova dimensione e in una sempre più emozionante avventura.

Naturalmente i libri li regalò zia Felicita.

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