L’enciclopedia della donna, testo fondamentale per la signora Rosa, suggeriva di non prolungare il fidanzamento per più di un anno. “Perché, vede, signora Anna, non si deve creare troppa intimità prima del matrimonio, ne va del buon nome della ragazza e poi, che ragazza la mia Gigliola, bella, di buona famiglia, diplomata. Per carità, il Capitano è un ottimo giovane, ma, come si suol dire, coglie un fiore, eh!” 

Anna annuiva, sempre molto ammirata della sicurezza (e sicumera) della sua amica. Tutte queste teorie in paese non le aveva mai sentite, lei era stata fidanzata per ben sette anni, però, senz’altro, Rosa ne sapeva di più. Roma era decisamente più grande di Campagnatico e anche di Grosseto e, senza dubbio, in una grande città vi erano più occasioni per capire quali fossero le cose giuste da fare.

 

Tra preparativi e chiacchiere, l’anno trascorse velocemente e il 28 ottobre 1931, Gigliola, appena ventenne e il capitano Anselmo, di dieci anni più grande, si sposarono. La data non era scelta a caso. “Vede, signora Anna- diceva Rosa- lo zio di Anselmo è un pezzo grosso, vicino a LUI, per intendersi. E ci teneva tanto che il matrimonio si celebrasse nell’anniversario della marcia su Roma”. “Eh- rispondeva l’amica- capisco”. 

Per sottolineare la fedeltà al regime, nelle partecipazioni, accanto alla data delle nozze, era stato aggiunto anche l’anno dell’era fascista, in numeri romani, s’intende. 

“Mio genero, mi creda- commentava la madre felice- è una gran persona, destinato a una brillantissima carriera. Certo, mia figlia, anche se è diplomata, non insegnerà, deve essere al suo fianco, il focolare, il calore, la cura. Veramente, signora Anna, con questo matrimonio ho davvero raggiunto l’apice della gioia e della soddisfazione”.

 

 Molti anni dopo, la signora Anna, raccontando la storia alla nipote, sottolineava la questione dell’apice. “Perché vedi, tesoro, raggiungere certe altezze   a volte è pericoloso, poi si scende…”.

Trascorsero i mesi e anche qualche anno. Le settimane scorrevano tra le quotidiane incombenze, qualche caffè, la funzione in duomo. 

La signora Rosa, man mano che il tempo passava, pur entusiasta del genero, cominciava a nutrire qualche preoccupazione per l’assenza di un erede. E il nervosismo serpeggiava. La giovane sposa era spesso indisposta, usciva poco di casa ed il suo pallore, un tempo lievemente rosato, cominciava a diventare diafano. Lo zio gerarca, da Roma, scriveva lettere in cui, oltre all’elogio dell’era gloriosa in cui avevano la fortuna di vivere, chiedeva con insistenza quando finalmente un piccolo futuro Balilla avrebbe allietato la famiglia. 

Ma nulla accadeva e l’amorosa genitrice, fiorita madre di cotanti fiori, non si capacitava di come la giovane sposa non gemmasse. 

Intanto anche Iris era cresciuta e si era diplomata. Bisogna dire che, col passare degli anni, aveva acquisito una grazia particolare, un misto di riservatezza e di allegria che trasparivano di volta in volta dai grandi occhi nocciola. Di statura media, ma di proporzioni decisamente gradevoli, Iris non passava inosservata anche per l’incedere elegante, più naturale di quello della madre e più spontaneo di quello della sorella. Quest’ultima, invece, sebbene non ancora venticinquenne, aveva assunto un’aria mesta, gli occhi cangianti dal grigio al celeste, un tempo brillanti e dolcissimi, ora ricordavano più un laghetto solitario che un cielo primaverile.

Rosa non si dava pace, pregava quotidianamente la Madonna delle Grazie, in duomo, perché accordasse quell’unico grande e legittimo desiderio che avrebbe garantito la continuità della famiglia e restituito il sorriso alla povera Gigliola. 

Un ginecologo romano, un vero luminare, non aveva trovato niente che non andasse nella ragazza, ma aveva diagnosticato una melanconia di fondo che poteva essere causa della inspiegabile sterilità. 

La madre della sposa era distrutta. “Signora Anna, la prego, deve farmi un grande favore”.

“Se posso” l’altra, sempre gentile. “Lei è l’unica che conosce questo tormento, lei mi può capire, avendo due figlie. Ora è vero che Maria è ancora troppo giovane ed Eufemia è una che pensa solo allo studio e al lavoro, ma un giorno, vedrà, anche loro si sposeranno. E allora…” 

“Sì, va bene, forse. Ma poi, se restano signorine, a me va bene lo stesso. Comunque, mi dica”. 

“Mi deve accompagnare a Roma, al santuario del Divino Amore. Non si è mai sentito che una grazia chiesta in quel luogo non sia stata esaudita”. Anna era preoccupata. Andare a Roma non era poi così semplice per lei. “Signora Rosa, io credo che la Madonna ascolti le preghiere dappertutto, se prega a Grosseto, vale uguale”. “Ma no, che dice, signora Anna, il santuario del Divino Amore è pieno di ex voto. E quanti fiocchi rosa e azzurri… Non può immaginare. Certo, per noi ci vorrebbe azzurro, lo zio di Anselmo ci tiene tanto, otto milioni di baionette, dice, e le baionette fino a prova contraria le portano gli uomini…”

 “Signora Rosa, lasciamo stare le baionette. Anche una bimba sana andrebbe benissimo. Comunque io l’accompagno al Divino Amore, se proprio pensa che serva”. 

Così le due donne, all’alba di un giorno di settembre del 1936, presero il treno per Roma e poi vari mezzi urbani per arrivare al Divino Amore. Uscendo dal santuario, la signora Rosa disse che aveva sentito qualcosa nel petto. “Mica si sentirà male, ora?” “Ma no, che dice, Anna, è una grande emozione, la certezza che la mia preghiera è stata accolta. Presto, sicuramente, diventerò nonna”.

Il mese di ottobre quell’anno era giunto carico di aspettative: chi, come il capitano Anselmo e il suo potente zio, esultava per l’impero; chi, come Eufemia, esultava per aver trovato lavoro come insegnante; chi, come la signora Rosa, sperava di esultare presto per la notizia di una gravidanza. 

 

(continua) 

Tutti i racconti

0
0
6

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
4

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
10
50

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • BrunoTraven: Ciao anch io disegno e poi ne scrivo il racconto o all inverso. per chi interessa [...]

  • Andromeda: Like. Che bel racconto! Simpatico, scorrevole e col sorriso sul finale.

2
5
27

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
28

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
29

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

1
1
31

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
2
31

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
42

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
4
47

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
13
61

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su