Aveva fatto buoni pensieri quella mattina e sapeva che da li al calar del sole non avrebbe cambiato idea sul corso della giornata. Guardava le nuvole stanziarsi sulle montagne, un tempo grigie e innevate, e il libeccio liberarsi sui campi dove il sole splendeva dalle prime ore del giorno, e il giorno dava l'idea di poter non finire, ma poi sarebbe arrivata comunque la sera, sul tardi, e le ore più lunghe gremite di nuova vita, le notti calde anch'esse e mai sul punto di finire. Si poteva andare al lago a fare il bagno o a pesca con le esche vive, colte in giornata, oppure in barca col vino rosso messo a decantare nella borraccia e la colazione a sacco confezionata da Miss Ingrid stessa; poi vederle la primavera negli occhi e a poco a poco il passare delle ore, accorgendosi di quelle buone al tramonto o a inizio sera, con le lucciole luminare l'acqua.

Era così che doveva andare; percorreva i passi e sentiva il rumore delle scarpe, aveva da poco lasciato la campagna e poteva scrutare in lontananza l'effetto dell'afa sulla vegetazione. Davanti la strada era sterrata e fangosa, da lì erano soliti passare i carri, ma non se n'era più visto uno da tre giorni; non fu difficile seguire le impronte in calco delle cingolate per raggiungere la città.

Prima era passato davanti a un ospedale di campo, gli infermieri contavano gli ultimi morti e le bare vuote, alcuni smontavano le rimesse, le ambulanze se n'erano già andate. Qualche mese prima un italiano della croce rossa gli aveva medicato la ferita all'anca che gli aveva procurato un mortaio nemico con dello scotch, e aveva disinfettato con la grappa perché i sanitari non erano arrivati; cosi s'era messo a maledire quelli dei piani alti e in genere chi della guerra si occupa comodamente su una poltrona, lasciando i soldati a morire nei campi. S'era messo a parlare come si fa quando ci si sta al bar, ma non aveva avuto voglia di discorrere, cosi aveva lasciato perdere. Avrebbe voluto dirgli di fare in fretta, di chiudere il becco e stringere forte dove sentiva dolore, avrebbe voluto raccontargli di Miss Ingrid e di tutte le volte che aveva pensato a lei prima di addormentarsi ma non disse niente.

Guardava il sole ora, s'era tolto dalla testa l'idea della morte; di lì a poco l'avrebbe stretta a sé e col palmo accarezzatogli la testa. Avrebbe sentito di nuovo quel profumo che in un lampo avrebbe cancellato quello stantio della guerra, sarebbe tornato di nuovo alla vita; c'era stata una guerra e vedersi era la miglior cosa che potesse capitargli. Sul finire della mattinata aveva percorso più della metà della gran via, s'era messo a parlare con degli artiglieri

anch'essi di ritorno, gli avevano offerto dell'acqua e un pezzo di carne secca a pranzo. Uno di loro, quello minuto e con la pelle scura disse con accento fiammingo che si sarebbe fermato al primo bordello, poi presero strade differenti e s'erano augurati in bocca al lupo come si fa con gli stranieri, solo che avevano combattuto la stessa guerra e nemmeno lo sapevano.

Aveva da poco attraversato i binari, i treni andavano rapidi e spediti, trasportavano barili e casse stracolme di quello che rimaneva delle munizioni. Aveva visto partire un convoglio in direzione contraria ma non ne aveva riconosciuto le mimetiche. Più avanti, a macchia d'olio la terra si stringeva deformata, pensò che sarebbe stato un buon campo per nascondere mine, lanciò un sasso di parapendio come si fa al mare e sentì le schegge rimbalzare, poi l'esplosione e i materiali metallici andare sù e giù, in aria, e il raggio d'azione bruciare la terra sottostante. Proseguì con cautela e vide il convoglio tornare dietro.

"Saluti compagno", fece uno di loro; " What can i do?", rispose in inglese approssimativo. Guardava alle loro mimetiche e non aveva riconosciuto il benché minimo segno di distinzione, aveva capito fossero americani dalle targhe delle vetture.

"Dove sei diretto? Abbiamo sentito l'esplosione", disse uno di loro. "I'll go on my way". rispose.

"Si pensa che hanno mandato i sicari a far fuori disertori. Non capiamo, la guerra è finita, ma certi generali sempre incolpare i loro uomini dei propri fallimenti".

Era di nuovo sulla strada, aveva dimenticato da un pezzo gli Americani, si sorprese di conoscere ancora la lingua, anni addietro aveva imparato qualcosa ma temeva che la guerra avesse portato con sè quel poco che sapeva, perciò aveva risposto in inglese.

Era entrato in città e vedeva le bandiere sventolare alle finestre, la guerra era finita e ora lo sapeva veramente. In strada gli uomini bevevano e lanciavano i cappelli per aria, le ragazze sorridevano, quelle più sveglie facevano l'occhiolino e alzavano la gonna ai soldati. Tutti i palazzi erano aperti, c'erano delle lunghe tavole dove potevi fermarti a bere Anice, Sambuca, Vino novello o caffè, nel migliore dei casi c'era qualcosa da mangiare, ma tutti erano quasi già ubriachi così buttò giù qualche sorso.

Miss Ingrid lo aspettava con l'uniforme rosa e il sole tra i capelli; gli era bastato guardarla e un attimo per perdersi come non aveva fatto nella campagna e nei posti sconosciuti in cui era stato e di cui non ricordava niente, niente e ancora niente se non le bombe, il dolore e il rumore dei mortai radere al suolo e certi giorni non ricordava né sentiva rumore perché era convinto che le cose che facessero rumore erano altre, ma allora ancora non lo sapeva. Ora sentiva il cuore tremargli e la terra muoversi sotto ai piedi.

Tutti i racconti

2
2
6

Karma 2/2

18 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo II Monica Rossi Monica Rossi aveva ventotto anni, una penna affilata e pungente ed un istinto che le aveva già fruttato due denunce e una promozione. Era una bella donna, scura di capelli e di carnagione. Si era fatta strada [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
1
7

Madre

18 September 2025

Nel sogno dolce ancor ti veggio viva, col volto chiaro e con lo sguardo rovente, che luce dona e l’alma mia ravviva. Smarrito io sono in questa notte spente, ma tu sei fiamma che non teme oscura, guida nascosta, ma presente sempre. Se morte parve chiuderti la cura, più forte io sento il tuo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
11
34

Karma 1/4

17 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo I Giovanni Arturo Agostino Edoardo duca di Quintavalle Una delle ville di famiglia sorgeva lontano dalla città in un luogo inaccessibile, tra querce secolari e siepi arruffate e disordinate che nemmeno il giardiniere osava sistemare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
8
31

Il pedone romano

17 September 2025

Il pedone romano c'ha 'na vita ricca de avventure, ma pure de sacrifici. Avventure perché ogni volta che deve attraversà la strada deve cercà de rimanè vivo il minimo indispensabile almeno pe arrivà al lavoro. Sacrifici perché pe trovà una striscia su cui attraversà o aspettando il momento giusto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
21

Vi racconto il mio incontro con la macchina da scrivere musicale

Un altro ricordo della mia infanzia

17 September 2025

Nel vasto mondo delle invenzioni, solo poche di esse riescono a catturare l’immaginazione collettiva come a me capitò con la macchina da scrivere musicale. Seppur non ampiamente conosciuta, questa straordinaria invenzione ha segnato un’epoca in cui la musica e la scrittura potevano fondersi in [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Sembra una favola, per la tua bravura a raccontare storie con un cuore. Sempre [...]

  • Rubrus: Non conoscevo affatto questa macchina e ti ringrazio per avermela fatta conoscere. [...]

6
9
40

La lettera che girò il mondo

16 September 2025

La lettera che girò il mondo Questa storia narra di un piccolo gruppo di bambini, che un bel giorno decisero di far volare in cielo tutte le lettere dell’Alfabeto Avevano sognato di mandarle a tutti i bambini del mondo, con la speranza che sarebbero tornate indietro con una semplice risposta [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
42

📝 Poesia di fine estate

16 September 2025

Notte fonda. Come un respiro trattenuto troppo a lungo, un tuono squarcia il silenzio della città, liberando il cielo da un peso soffocante. Le prime gocce, timide e incerte, si fanno presto insistenti, trasformandosi in rovesci impetuosi che ridisegnano strade, tetti, alberi. Afa, sabbia, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
7
31

Le farfalle

16 September 2025

Una mia compagna di classe credeva a diverse storie sulla magia, ma non quella magia dove le carte compaiono e scompaiono, o dove una persona viene tagliata a pezzettini e ricomposta; no, lei credeva alla fate per esempio, alla possibilità di sviluppare poteri magici di vario genere, e poi alle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

6
18
40

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
6
27

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Giampaolo: Grazie a tutti dei commenti lusinghieri, spero di continuare a collaborare [...]

  • Surya6: Mi è piaciuto molto, mi ha ricordato Estranei di Taichi Yamada, letto [...]

3
5
24

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Bello. Ma sono per il motto ( a grandi linee) "facciamo l'amore e [...]

  • Lo Scrittore: Rubrus: conosco bene la storia di Budicca, quella è realtà storica, [...]

6
10
41

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Un inizio degno del telefilm "Ai confini della realtà".Like

  • thecarnival: si quello e esattamente lo spirito centrato in pieno;))))

Torna su