Stanotte ho da fare.
La sensazione è nota, sono anni che accompagno persone a visitare i loro ricordi e le loro emozioni, ci ho addirittura scritto i manuali e i racconti, ormai non ci sono segreti per me.
Eppure qualcosa cambia.
Anzi tanto: Stavolta sono solo e non sto percorrendo il familiare e sereno sentiero nel bosco verso il maniero, poi è notte e la tensione che provo è tangibile quasi più della mia immaginazione.
Sto guidando una vecchia e rumorosa berlina malandata, dal colore indefinibile e gli interni che mandano un odore greve di chiuso, ma non ci bado, ho da fare stanotte e sarà un lavoro duro. Chi sto cercando?
Come faccio a sapere che sto cercando qualcuno è una domanda secondaria, che passa appena per la testa mentre mi sforzo per schivare le buche e gli ostacoli.
La città sembra uscita da un bombardamento ma è solo incuria e disordine. Il cuore di questa persona è il posto più inospitale dove stare, non c’è dubbio.
La macchina si spegne MALEDIZIONE! Non è questo un posto dove piantarmi in asso! Devo proseguire a piedi, restare qui non è un'opzione, ho da fare stanotte.
L’unica cosa per coprirmi è una specie di mantello e porto con me una sacca con quello che mi serve. Per cosa mi serve? Non ci posso pensare, devo restare concentrato, mettere i piedi ben saldi a terra su questo terreno rovinato e malsicuro, mentre mi riparo come posso da questa pioggia fredda e acida che riesce a penetrare anche nel respiro e affatica, maligna, ogni passo che faccio mentre sento il mio corpo schiacciato, quasi deformato da una forza sconosciuta.
Avanzo per un tempo indefinito, forse passa qualche macchina nella notte ma non mi ricordo di averle guardate, comunque non ho la sensazione di essere solo: passo inosservato ma qualcuno in giro ci dev’essere, perché altrimenti mi sentirei immerso nel vuoto spettrale di un luogo abbandonato.
Poi succede una cosa improbabile. No di più, impossibile, al di fuori di un sogno, perché un silenzio artificiale pervade tutto quanto e io quasi non me ne sono accorto, preso com’ero dalle difficoltà, ma la mantella, i vestiti pesanti, la sacca, le suole hanno smesso di accompagnare il rumore col movimento e mi è sembrato di cadere in avanti, come se le gambe avessero smesso di funzionare!
Sono spiazzato. Non un ronzio, non un sibilo, un fruscio del vento, un tonfo, uno scricchiolio, nulla, tutto tace nel buio punteggiato di ombre e lampioni.
Mi sforzo: finalmente da quelle ombre arriva un gemito, l’unico suono che sento, io devo essere arrivato fin lì per soccorrere qualcuno!

Arranco, annaspo e mi muovo: sento l’urgenza e mi impegno, trovo un vicolo, intravedo un corpo e mi avvicino.
Odori che si intrecciano, sangue, urina ed escrementi di chissà chi, odore marcio di vomito e ubriachezza e infine l’onnipresente pioggia amara come un pianto.
L’uomo è steso, si tiene la pancia, gli abiti sono stracciati e macchiati: ha preso una coltellata, qualcuno lo ha aggredito.
“Fai vedere”, Mi guarda negli occhi, si rilassa e posso alzare le sue braccia, aprire piano i vestiti, scansarli, farmi spazio: vedo un taglio grande, dai contorni netti e aperti, sangue e visceri che spuntano, capisco che lo devo togliere da qui e curarlo d’emergenza. Lo guardo meglio in faccia e lo riconosco. Adesso so chi è e capisco tutto quello che sono venuto a fare.
“Adesso ti fascio e ce ne andiamo”.  Ha uno sguardo di assenso rassegnato, l’ho già visto negli anziani dentro alle Case Protette, che si lasciano fare l’igiene, la vestizione e l’accompagnamento.
Nella sacca ci deve essere qualcosa di adatto, mi pulisco le mani alla meno peggio e l’apro: subito vedo una fascia addominale, di quelle che si usano al posto del busto, non è perfetta ma andrà. Lui si prepara a sentir male quando gli elastici stringeranno ma resiste.
“Ci alziamo, dai!”. Una luce di panico gli passa negli occhi ma si sforza. Alza le braccia, lo aiuto a stringermele intorno al collo, punto i piedi e lo sollevo fino a metterlo seduto, mentre lo sento che trema e geme a denti serrati.
Ancora! Mi sposto indietro per trovare più appoggio, metto la schiena dritta per sfruttare la spinta delle gambe e lui prova a puntare le sue per non essere un peso morto.
Sento una fitta sulla dannata ernia che non ho operato ma non cedo, altre due dita e lo posso appoggiare a qualcosa che sporge il giuso per farci riprendere fiato e trovare un appoggio migliore.

“Dai!”. Punta di nuovo i piedi e trema, è sbiancato dallo sforzo di trattenere gli urli che non può permettersi ma resiste ancora. Lo abbraccio, lo afferro per la cintura come fossimo lottatori di Sumo, lui si stringe al mio collo e tremando ci alziamo in piedi!
Io ho il fiatone, lui non respira. Ho paura e sento la sua, il panico, l’adrenalina e lo sforzo mi vogliono giocare un brutto tiro, ma ricaccio indietro le lacrime e lo guardo: “Duca! Reggi!”
Mi guarda, forse mi ha riconosciuto anche lui, forse è troppo stordito dal dolore. “ORA CAMMINIAMO!” Non avevo bisogno di alzare la voce, mi sente benissimo, ma ne ho bisogno per me, per incitarmi.

Tutti i racconti

0
0
2

Non eri tu.

02 May 2025

Non eri tu A farmi tremare il cuore Non eri tu A farmi scoppiare in lacrime Non eri tu A tenermi per mano Quando fuori c’era la tempesta E I nostri corpi Erano ignudi sotto la pioggia E le galassie ci guardavano Con rammarico e deferenza, Non eri tu A sussurrare ‘’ti amo’’ Mentre I tuoi occhi mentivano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
4

La metamorfosi

02 May 2025

Non ho piu una faccia. Ho una maschera. Quei 4 amici che mi leggono penseranno che tutti indossiamo una maschera per apparire come gli altri ci vogliono. Ma la mia non è una maschera metaforica è reale, in carne e ossa. Tutto è cominciato cinque mesi fa quando ricevetti una telefonata da una mia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
7
37

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
20

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
31

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
25

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
135

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
35

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
73

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

Torna su