Infila la muta con spasmodica attenzione, gustandosi ogni inquietante sensazione che il tessuto, premendo, lascia sulla pelle. Un odore di neoprene la invade insieme al sapore che gli rievoca quella pelle proibita che, come la stessa muta, da qualche mese le si sta appiccicando addosso, facendo impazzire ogni sua cellula.

«Strega», le echeggia quella cassa di risonanza che è il mare.

Glielo dice sempre, affrettandosi ad aggiungere: «…ma in modo affettuoso».

L’ha ammaliato, si sente ripetere, ma non sa se questo eccesso di potere che lui le attribuisce sia un bene o un male.

Fortunatamente le onde roboanti coprono il battito impazzito e alterato del suo cuore. Ha paura che quel galoppare scomposto possa essere percepito dagli altri.

Un timido accenno di iperventilazione blocca la circolazione del suo ossigeno, un nodo alla gola contrae i suoi polmoni.

No, non sono certo queste le condizioni migliori per entrare in acqua.

Deve rilassarsi e portare i muscoli a concentrarsi su sinfonie armoniche e positività.

Salsedine e iodio risvegliavano l’odore di quelle mani possenti, di quell’alito avvolgente, di una lingua esigente e curiosa. Solo l’acqua può calmarla e lavarle via emozioni troppo forti per essere contenute e celate. Un ultimo sforzo per la testa nel cappuccio, per passare poi ai piedi in quelle lunghe pinne da pesce, la vera metamorfosi del suo sentirsi donna degli abissi.

Il richiamo è forte e insistente, di quelli cui non si può dir no.

Il mare adesso risuona come il battito del suo cuore.

 

L’acqua entra lentamente nei pori della pelle facendosi largo tra l’appiccicoso di quel vestito marino aderente ai ricordi.

La sua vita si congela per un istante, il salato si tuffa nella sua lingua. Dalla maschera tutto appare più grande, anche le sue convinzioni.

Dal boccaglio espira a grandi getti paura e liberazione. Immerge in quell’abisso blu le sue verità e muove sinuosamente e verticalmente il suo tormento, giù, in cerca di pace e risposte.

Quanto vorrebbe appartenere a quel mondo!

 

Il manto cristallino la avvolge in spirali di onde increspate che cavalca con passione. Quella mattina è mosso, come la sua decisione che non rimarrà statica. Le sue ansie si placano, poi riaumentano. Solo quel liquido può trattenere la sua ingordigia, senza giudicare la sua follia. Lei l’ha scelto per sempre, ma in modo diverso da quella società che le sta stretta. È un contratto con il mare, firmato con il rischio. Pronuncerà il suo si a molti metri sotto la superficie contro quel salmone del buon samaritano, tutto ordine e pulizia. Un matrimonio in apnea: fedele solo a se stessa.

Sopra le manca il fiato, i polmoni si accartocciano, dimenticando come pompare ossigeno. Solo in quel grande liquido amniotico percepisce la vita che c’è in lei, e solo giù sa che troverà quella verità che le riesce così difficile masticare.

Si muove come un delfino, la grazia di una sirenetta stonata, la tenacia di uno squalo.

Un brivido di benessere la stuzzica: quanto sente le sue mani nodose sui suoi seni gonfi di piacere, quanto brama quella lingua avvolgente schiacciarsi contro la sua pelle, quasi a voler sfondare la barriera che li separa.

La saliva si cristallizza, umidificando negli anfratti umidi delle sue curve, riflessi ora nelle grotte di una città sommersa.

1 minuto e mezzo, 8 metri, pace sconfinata. E ancora nessun prete in vista con fedi e promesse.

 

Un guizzo e le pinne spingono verso la superficie, ancora non è pronta per osare. Deve scaldarsi per bene.

E intanto i filmati continuano nella sua testa: la lotta sul quel letto esanime, emaciato, lenzuola e cuscini sradicati, anime vendute al diavolo.

 

1 minuto e 45, 10 metri, fitte anfibiche che la smuovono tutta.

È di nuovo su, inspirazione ed espirazione, ossigeno che si rigenera insieme a pensieri diversi. Deve liberarsi di quei ricordi in rosso. L’anidride carbonica scappa fuori insieme ai tabù perbenisti e ordinati.

Si ricaccia dentro ossigeno in abbondanza, giù nella faringe, insieme ai suoi desideri ancestrali.

Una capovolta a squadra e le pinne sopra la sua testa la spingono giù insieme a quell’odore che la trascina a cercare ancora per farlo durare il più possibile, perché senza quel gusto amaro, la pelle si inaridirebbe, seccando i suoi desideri.

 

Per rimanere umida di vita si spinge a meno 15 metri, ritrovando per un attimo le risposte, quel tanto per calmare il tom tom del suo battito scomposto.

Perché tornare su per uccidersi lentamente? No, deve viverla fino in fondo quella storia, senza ripensamenti.

 

Un ultimo sguardo a ciò che sta per lasciare, una lacrima copre lo spazio esiguo tra l’occhio e il vetro della maschera.

Nessuna espirazione potente, a che servirebbe ripulire i polmoni di ossigeno?

È pronta ad impegnarsi sotto, a tornare feto, embrione, acqua, spirito. E ad annegare la morale.

Tutti i racconti

3
10
22

Una vita felice

26 August 2025

Sì, questo aveva: una vita felice. Conquistata giorno dopo giorno, affrontando problemi grandi e piccoli che si presentavano lungo il cammino. Certo, in alcuni momenti si era sentito scoraggiato — soprattutto quando certe questioni sembravano non voler finire mai, e alcune avevano avuto epiloghi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
15
44

L'Urlo

26 August 2025

Sai ragazzo, una volta in questa foresta sentire l’Urlo voleva dire due cose: o eri una canaglia e ti assaliva la paura o eri nei guai e confidavi in un aiuto prezioso. Per decenni l’Urlo ha vegliato su queste terre. Oggi non più, ma la leggenda vive ancora. *** NdA: ho scritto questo microracconto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Visionata e apprezzata la coperita "tarzanesca". La nota ci vuole [...]

  • Lawrence Dryvalley: Grazie Rubrus! Ben conscio che il fumetto popolare non è più [...]

3
3
23

Apologia del calzino spaiato - 2/2

Esercizi di nonsense

25 August 2025

Ma si può aver paura del proprio calzino? E del proprio partner? Non c’è dubbio che il calzino, se spaiato, cagioni ansia, quasi noi percepissimo il suo risentimento: starsene desolato ai piedi del letto, gli unici piedi che lui non ama, o trascinato da animali domestici verso i canti più stonati [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: D'altra parte ce lo hai segnalato nei tag: umorismo, gioco di parole, non [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti... mi sento spaiato! 😁 Ciao!

7
10
35

Il caffè

25 August 2025

Quella del caffè comunque è decisamente una mia mania, o un vizio, ecco. Un rito che scandisce il trascorrere della giornata, tiene a bada l’impulso pressoché onnipresente di mangiare e aiuta a sentirmi parte di una comunità che cerco in tutti i modi di immaginarmi. Comunità di cui voglio e non [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta! E il caffé... benbevuto! Rito che abbiamo tutti nel DNA italico, [...]

  • CURZIO LUCANO: Mi ci ritrovo in quel continuo oscillare tra desiderio di far parte e bisogno [...]

3
2
32

Apologia del calzino spaiato - 1/2

Esercizi di nonsense

24 August 2025

Spaiato, è così che mi sento spesso e tutto sommato volentieri. Non me ne vergogno insomma, eppure il termine non ha accezione positiva, e chissà perché mai? Tutti noi, o quasi, si è spaiati, seppur accompagnati, nel senso che non si può considerare il proprio partner alla stregua di una scarpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

6
9
26

Nido di fringuelli

24 August 2025

Me l’aveva detto, quel vecchio, che da quella parte non ci dovevo andare. Ma, secondo voi, una come me, che vuole sempre l’ultima parola, può seguire il consiglio di un vecchio pazzo? Perché sì, pazzo mi era parso. Con quella barba così lunga che due fringuelli avevano persino deciso di farci un [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: allora! prima di tutto benvenuta in questa gabbia di.... uomini con barba lunga [...]

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuta! Ci leggo la morale che è meglio passeggiare in città! [...]

10
11
38

Maledetto TripAdvisor

23 August 2025

C’era una volta... in una casa lontana lontana, una principessa non più giovanissima, ma ancora ben tenuta. Viveva una vita spensierata, godendo di tutte le sue fortune. Talvolta, osservava con un misto di stupore e fastidio i comuni mortali, che si affannavano per i loro tormenti. Li giudicava [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
7
80

Acqua di cocco

23 August 2025

Quando sono entrata in quel bar quella sera tutto mi sembrava poco chiaro. Le luci erano soffuse e mi attirava terribilmente quel profumo di fiori da campo. È strano, non credi? Un bar che ha un odore di fiori da campo, era cosi strano: eppure sembrava così. Mi accomodai al tavolino in fondo, in [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

9
7
37

Sabbia

Profezia del vento

22 August 2025

Dalle colline di quel monte, che solo i suoi antenati ne conoscevano il nome, fatto di rocce sgretolate, sassi appuntiti , scendeva il ragazzo. Non era un vero e proprio sentiero, ma tra spine e rovi riusciva a trovarne il varco. Sotto di lui solo una enorme distesa rossa, e rami di ulivo arsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Complimenti per questa voce divina che hai saputo evocare.

  • zeroassoluto: Una voce che pochissimi ascoltano.
    Mi ricorda il grande fotografo Salgato [...]

8
9
37

Un epitaffio per il povero Arturo

22 August 2025

“Strano che abbiano pensato proprio al nostro asilo per girare la scena di un film.” fece la giovane maestra ravvivandosi la folta chioma quasi crespa mentre camminava lungo il corridoio. Guardandola, Lionel non poté fare a meno di pensare a una zuppiera d'insalata riccia. “Beh, non sono io a scegliere [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: L'unione fa la forza.
    Metti un bambino "traquillo" assieme [...]

  • Cherie: Cinica rappresentazione della realtà: piccoli despota crescono e i grandi [...]

6
7
30

Assenza Di Te

21 August 2025

Stringimi forte al tuo fiato, ultimo mio ricordo svanito, affinché accarezzi ancora il suo viso. La sua assenza è disco che piange negli angoli del mio cielo, squarciato dal rancore senza luce che m’illumini. Il suo silenzio è sciabordio di colpe che si infrangono nelle mie vene, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

6
11
39

Sulla punta

21 August 2025

«Non è stata imbrattata. L’abbiamo dipinta apposta così». L’uomo col costume strano sobbalzò. Intento com’era a osservare la statua, non aveva sentito arrivare la ragazza. Fu colto da una sensazione di disagio. In costume da bagno, nel bel mezzo di una proprietà privata in cui si era intrufolato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su