Prosopagnosia. Ovvero l'incapacità di associare i volti alle persone.
Quando lo psicologo da cui mi ero recato pronunciò questo termine, pensai subito a una qualche forma di demenza progressiva, senza immaginare che si trattasse della condizione che mi porto dietro da tutta la vita. E che mi avrebbe creato ancora più guai in futuro.
Facendo il giornalista tecnologico mi capita di frequentare un numero molto alto di PR, tutte mediamente gentili, carine e soprattutto perfettamente consapevoli di chi sono e cosa faccio. Da parte mia ogni volta che ne incontro una non ho la più pallida di chi ho davanti e gioco a fare il sostenuto con poco successo, se non altro perchè sono free-lance e nemmeno tanto giovane.
Per cercare di risolvere il problema nel tempo ho cercato di costruirmi una bacheca con le foto delle persone, non solo PR ma anche colleghi e amici, ma senza successo. Ancora oggi sono convinto che tutto dipenda dalla mia emotività, che blocca a qualche livello il meccanismo di riconoscimento dei volti, ma in fondo non è importante. Fatto sta che mi capita spesso di far finta di conoscere la persona che mi viene incontro per salutarmi chiamandomi per nome e di intavolarci anche lunghe discussioni senza avere la minima idea di chi ho davanti. Tutto molto stressante, imbarazzante e probabilmente una delle ragioni per cui non ho mai avuto più di un paio di amici in oltre cinquantanni di vita.
Se però con il tempo ho imparato a stare bene da solo, non ho perso l'abitudine di cercare di riconoscere le persone, come se da un momento all'altro il brutto sortilegio che mi ha colpito possa interrompersi. Così l'altra sera, uscendo dall'Esselunga con la spesa, mi è capitato di incrociare una coppia di cui ero abbastanza sicuro di conoscere la ragazza bionda, senza naturalmente associarne alcun nome. Fatto sta che per evitare brutte figure l'ho salutata cordialmente, sperando che la cosa finisse lì. Non solo la ragazza ha fatto una faccia strana, ma una reazione veramente poco simpatica l'ha avuta il suo accompagnatore, che fino a quel momento non avevo minimamente notato benchè fosse alto due metri e avesse un fisico da body builder.
Capendo di essermi sbagliato, ho cercato di scusarmi biascicando qualche parola e ho provato ad allontanarmi in fretta. Tentativo miseramente fallito visto che dopo due metri sono stato bloccato da una specie di energumeno, uscito non so bene da dove, che mi si è semplicemente piantato davanti impedendomi ogni movimento. Nonostante fossi preso dal panico riuscivo ad ascoltare in sottofondo la sfuriata che il gigante con il fisico da culturista stava facendo alla ragazza che avevo creduto di riconoscere. La situazione non era per niente simpatica e francamente non riuscivo a immaginare una qualche via d'uscita: ero bloccato su un marciapiede, congelato dalla paura e in attesa del mio turno per venire accusato di qualcosa di cui ero completamente innocente. La ragazza stava singhiozzando quando si avvicinò una lugubre Mercedes nera sulla quale fui letteralmente catapultato. E fu allora che per la prima volta il culturista si rivolse a me chiedendomi poco gentilmente chi cazzo fossi.

Anche nello stato di panico in cui mi trovavo mi era chiaro che la storia della prosopagnosia non rappresentava una scusa accettabile, per qualche secondo pensai di fare il pazzo, ma alla fine me ne uscii con quella che a chiunque sarebbe sembrata una scusa improbabile, cioè che avevo sbagliato semplicemente persona. Ed effettivamente le mie timide spiegazioni non furono ritenute sufficienti visto che l'energumeno che mi aveva bloccato tirò fuori una pistola, l'appoggiò alla mia tempia e mi rifece la domanda. E fu a quel punto che mi venne in mente lo psicologo, l'unica persona che avrebbe potuto certificare l'esistenza della mia follia. Era un tentativo disperato ma non avevo altra scelta. La cosa incredibile è che più parlavo, più i quattro occupanti dell'automobile sembravano ascoltarmi con attenzione, proposi loro di telefonare allo psicologo, gli raccontai dei problemi che mi affliggevano da una vita e quindi incominciai anche io a singhiozzare, convinto che tutto fosse inutile e che da lì a poco sarei stato giustiziato e abbandonato in qualche angolo.

Effettivamente la macchina rallentò e con mio grande stupore vidi passare le case della mia via prima di fermarsi davanti al mio portone. E fu allora che il gigante che avevo al mio fianco se ne uscì con: "Franco, vecchio coglione, possibile che ogni volta dimentichi che sono tuo fratello?".

Tutti i racconti

6
5
27

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

8
5
172

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
6
45

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
23

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
65

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
32

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
33

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
33

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

2
2
33

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
37

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
43

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su