Ero assorta nei pensieri che l'orizzonte di fronte mi dettava. Mentre il cielo stava per annunciare le sue lacrime, i passi dei soldati dell'esercito di Debordia attirarono la mia attenzione. 

Chiusi le tende e abbassai le tapparelle in fretta e furia. Aprii il cassetto della scrivania per accedere alla stanza sotterranea dove ero solita rintanarmi quando i soldati venivano a cercare me e tutti gli

Asociali. Così la società di Debordia aveva definito la razza alla quale appartenevo. 

Io e i miei simili per sfuggire alle torture dei soldati ci nascondevamo; avevamo perso anche il lavoro, non condividevamo nulla se non gli incroci di sguardi. 

Quel giorno venni a sapere che il Consiglio Generale dell'esercito aveva cambiato linea direttiva: tutti gli Asociali non avrebbero più ricevuto torture rinchiusi in una prigione, né sarebbero stati costretti a fabbricare dispositivi digitali e strumenti finalizzati alla connessione nel cyberspazio.

Qualcosa di più e di diverso sarebbe stato fatto. 

Birdo Pannotto fu nominato nuovo capo generale dell'esercito di Debordia per aver raggiunto il record di 9987 selfie e condivisioni al giorno.

Costui decise di adottare dei provvedimenti apparentemente più dolci: tutti gli Asociali catturati sarebbero stati rinchiusi in una città costruita sopra il Monte Divanus e avrebbero dovuto vivere in una casa con vitto e alloggio inclusi. Ogni singolo giorno sarebbero stati obbligati ad abbellire il proprio aspetto e a fotografare e condividere attimo dopo attimo ogni singola azione effettuata durante il giorno.

Il minimo di condivisioni era di 1000 al giorno.

Nonostante fossi ben nascosta, le grida di disperazione dei miei compagni arrivarono fin dentro i miei tunnel sonori. Mi si stringeva il petto nel sentirli e nel non poter andare in loro soccorso; il nostro patto era di salvare la nostra pelle e di non voltarci indietro quando qualcuno di noi veniva catturato.

Così feci. 

Dopo ben dieci ore, potei uscire dalla stanza segreta. Con molta cautela aprii la porta. Un silenzio desertico tuonava nell'aria. Allungai i piedi uno dopo l'altro verso l'uscita. L'intera strada del viale era cosparsa di smartphone, specchi, quaderni colorati, macchine fotografiche, documenti, carte di identità, fotografie personali e post-it. 

Notai poi che sulla staccionata quasi distrutta del mio vicino di casa c'era un biglietto con segnato un indirizzo: via Gusto, 88 – Debordia, Cap 1590.

Alzai lo sguardo verso il Monte Divanus che si ergeva imponente dietro i tetti delle villette. Era lì che dovevo andare. Senza nemmeno tornare indietro per vestirmi, rimasi in pigiama. Seguii il percorso orientandomi con quello che trovavo sul suolo. Feci molti chilometri a piedi e la strada sembrava sempre la stessa. Non c'era anima viva in giro.

Ad un tratto notai che un uomo con in testa aveva una coppola azzurra stava seppellendo qualcosa nel giardino della sua villetta. Mi arrampicai su una roccia gigante e lo spiai. Stava sotterrando macchine fotografiche e documenti. Significava che era della mia razza. Era un Asociale.

Prontamente lo raggiunsi e chiesi delucidazioni sull'indirizzo che stavo tentando di raggiungere. Con l'occhio verde che si accompagnava a quello marrone, cominciò a scrutarmi e annusarmi. A suo avviso avevo l'aria di chi non aveva la libertà di circolare in quel posto. Mi specificò che non dovevo avere alcun timore poiché il quartiere era ormai deserto giacché tutti gli abitanti di Debordia si erano trasferiti nella città ai piedi del Monte Divanus. 

La prigione che stavo cercando si trovava nel bosco. Per poterla raggiungere senza rischiare di essere catturata dovevo procurarmi una parrucca arancione; una volta giunta sul posto avrei compreso il perché di questa stranezza. 

Improvvisamente tutto si fece buio.

Qualche ora dopo aprii gli occhi. Indossavo una parrucca arancione ed ero in compagnia di un centinaio di strani energumeni anch'essi con una parrucca colorata. Con noi c'erano anche grossi robot umanoidi che con la forza ci costringevano a farci degli autoscatti. Non sapevo più chi ero ma avevo circa mille nuovi amici...

(continua)

 

Tutti i racconti

3
3
15

Non guardare quella finestra (2/2)

05 July 2025

Il giorno dopo decido di distrarmi. Prima cammino nel parco, respiro aria fresca, guardo gli alberi. Poi faccio la spesa al supermercato, comprando cose che non mi servono. La sera, per esagerare, entro in un cinema. Non ci vado da vent’anni. Esco due ore dopo senza sapere che film ho visto. Forse [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
4
15

Il porticato

e sotto il porticato di un tranquillo borgo sul mare una fantasiosa piccola storia d'amore

05 July 2025

Amici lettori, avete presente quegli aeroplani che volando a relativa bassa quota, specialmente d'estate volano sulla costa tirando un banner con la pubblicità? Bene, sul cielo di quel tranquillo borgo sul mare tutti i pomeriggi un aereoplanino pubblicizzava a rotazione una marca di calzini colorati, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: Amici lettori, amici scrittori, eccomi. LawDry grazie un sacco per la tua ricerca, [...]

  • Walter Fest: Adribel, grazie due sacchi anche a te, posso dirti che dietro questa esperienza [...]

5
3
23

Fatalità

04 July 2025

Tra le vigne senza grappoli maturano nembi di tempesta, e gli sguardi del sudore, delusi, sul cuscino della notte senza nome temono i tradimenti dei cieli senza tetto dove quietarsi, Grandine nel vento senza ragione, e acque senza clemenza piegano antiche e vinte ginocchia sul suolo umiliato [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
4
21

Non guardare quella finestra (1/2)

04 July 2025

Quattro anni fa, quando mi sono trasferito in questo palazzone putrido e spelacchiato, non cercavo niente di speciale, solo un buco abbastanza economico dove le pareti non mi ricordassero mia moglie. Ero fresco di separazione, fresco di licenziamento, fresco anche di una depressione che mi scavava [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • L’esilioDiRumba: Anche io ti do il mio benvenuto in questo sito. Buna scrittura, lettura e parte [...]

  • CURZIO LUCANO: Grazie a tutti per l'incoraggiamento. Sono contento di aver trovato questo [...]

12
17
68

Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

9
13
151

Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Benvenuta, mi raccomando non mi prendere per un bastian contrario, non mi hai [...]

  • LauP: Grazie mille per i consigli Walter, il subconscio della protagonista è [...]

8
13
49

Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Io credo che anche gli scrittori che scrivono per sei mesi nei boschi prima [...]

  • Giovanni: Vi ringrazio per l'attenzione. In ogni commento c'è qualcosa [...]

7
8
38

Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: caspita ondine che bel racconto. spero a breve di leggere il seguito. Brava. [...]

  • Miu: Questo racconto è un treno che parte piano, poi accelera e ti lascia [...]

13
19
78

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
9
36

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e... pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Senza parole... ma:
    👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏...

  • Dax: onore a Nico. like

10
9
44

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lord Silvius: Mai titolo fu più ben azzeccato per un racconto. Cerrto che correre [...]

  • Adribel: Racconto carino, riesce ad incuriosire e a trascinare fino alla fine.

3
8
30

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie ragazzi!
    Chiarisco:
    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

Torna su