Passarono alcuni giorni durante i quali misi a dura prova i miei nervi.

Non sapevo che fine avessero fatto le mie foto, i carabinieri andavano su e giù per le vie del paese mi pareva che fossero aumentati di numero perché ogni giorno vedevo facce nuove, salutavano i conoscenti o i nuovi amici con la massima naturalezza.

Vedevo Del Rio tutte le sere con la moglie e i suoi bambini che giocavano con i miei, ma non ebbi mai occasione di rivolgergi la parola, si teneva discretamente lontano da me.

Tutto procedeva nella maniera più normale possibile. Tenevo d'occhio i giovanotti della pizzeria che di notte continuavano la loro attività di pescatori. Eravamo entrati in confidenza e scherzavamo sul fatto che le donne non devono salire sulle barche perché portano sfortuna.

Per quei due e per i loro complici una donna avrebbe portato male anche a terra.

Una mattina stavo facendo il bucato usando per lavare una grossa vasca di pietra di epoca romana, forse aveva contenuto quella poltiglia orrenda di cui i romani andavano ghiotti, il garum. la vasca era bella, grande e serviva a meraviglia per il bucato. Ad un tratto mi resi conto di uno strano viavai di motorini che passavano sulla strada davanti alla pizzeria e proseguivano verso l'uliveto , pensai ai soliti ragazzacci che facevano le gare di velocità ma vidi subito trattarsi di carabinieri in borghese.

terminai di lavare più in fretta possibile.

Stesi sulla corda del cortile e sullo stendino del camper, legai il cane nel suo posto preferito perché non andasse a rubacchiare in cucina, una buca che aveva scavato all'ombra vicino alla fontanella, chiusi la porta a chiave e andai a fare visita alla cugina Rosa che stava preparando i peperoni di Senise imbottiti al forno. Aveva addirittura il forno, altro che vita da campeggio, erano attrezati meglio che a casa! Mi invitò a pranzo e suo marito andò a chiamare il mio in spiaggia. Mangiare con loro era sempre un evento di grande allegria, generosi e simpatici ci volevano bene davvero e i loro cinque figli erano gemellati con i nostri.

Eravamo al caffè quando cominciarono ad arrivare macchine a sirene spiegate, un'ambulanza militare, e un cellulare che non era ancora un telefonino. Un frastuono infernale di macchine della stampa e i furgoni delle tv, nel frastuono infernale non mancava nemmeno un elicottero della RAI che volteggiava sopra di noi. Tutti si chidevano cosa stesse accadendo e correvano verso la strada dove un vigile sconosciuto li fermava impedendogli di passare.

Dopo qualche ora si fermò una macchina della stampa e tutti si ammassarono per fare domande o per farsi intervistare, un giornalista si avvicinò anche a me ma fui io a fare le domande: <<Si può sapere cosa sta accadendo? Cosa hanno trovato i carabinieri?>>

<<Ma come lei non sa nulla? Hanno trovato un ragazzo che era stato rapito qualche mese fa. Lo hanno liberato e lo stanno portando all'ospedale di Matera. I rapitori sono stati tutti arrestati dopo un conflitto a fuoco>>

<<Mon Dieu, ci sono feriti?>>

<<No perché le forze dell'ordine erano appostate gia da stamattina e hanno aspettato che venissero a dar da mangiare quel poveretto>>

<< Bravi e dove erano nascosti?>> chiesi con una faccia tosta degna di me.

<<In un casolare a due o tre chilometri da qui, un posto isolato.

Quindi si rivolse alle persone che lo pressavano con mille domande, lui pose alcune domande su chi sapesse qualcosa o se avessero visto. Le solite domande da stampa tra il gossip e il ditemi tutto che vi ascolto.

Tirai un sospiro di sollievo anche se adesso avrei dovuto incontrare il padre dei delinquenti. Trovammo tutto chiuso, sotto al tergicristallo del camper c'era una grossa busta gialla, dentro un foglio a quadretti scritto in modo sgrammaticato dall'uomo dove ci informava che la pizzeria non avrebbe più riaperto, potevamo usare luce ed acqua per tutto il tempo necessario e ci pregava gentilmente di lasciare la somma pattuita nella busta che sarebbe venuto a ritirarla. Aveva lasciato anche la chiave della pescheria pregandoci di usare tutto il pesce di cui avevamo desiderio.

Mio marito era andato ad informarsi al bar dove tutti sapevano tutto di tutti e mi informò: <<Pare che uno avesse una donna che li ha traditi, vatti a fidare delle fidanzate. Può essere che le abbia fatto pena quel poveretto>>. Dovevo cercare il signor Antonio, su di lui non vi erano sospetti.

Il trambusto provocato dal ritrovamento dell'ostaggio la sua liberazione e le forze dell'ordine furono l'argomento dei giorni successivi. Non si parlava d'altro e la mia paura era che venissero fuori le mie foto ma né radio né televisione ne parlarono mai.

Andai a far visita lalla persona che sapeva sempre tutto da fonte certa. Era sempre in prima linea e se una cosa non la sapeva lei vuol dire che non era mai accaduta.

<< ha saputo come hanno fatto i carabinieri a scoprirli?>>, chiesi senza troppi preamboli.

<<Oh si signora mia. Deve sapere che il più giovane di loro si era vantato con gli amici di un mucchio di soldi che dovevano arrivare a breve>>.

Bene questa era la versione inconfutabile, quella vera, perciò potevo stare tranquilla, Del Rio aveva fatto un buon lavoro e potevo stare tranquilla.

Lo incontrai da solo una mattina e mi sentii in dovere di congratularmi con lui per la brillante operazione.

<<Altro che brillante operazione, non fosse stato per te non lo avremmo mai trovato, purtroppo non posso restituirti le foto, foto e negativi sono agli atti, ma devo dirti brava, sei una grande fotografa e non hai perso la calma>>

<<Per carità, non voglio più vederle, Hai fatto un buon lavoro con la farmacista, quella donna è una miniera di informazioni attendibili>>

<<Si ma è stata mia moglie che in segreto le ha svelato i particolari con notizie di prima mano>>

Ci stringemmo la mano ridendo.

Non vedevo l'ora di rimettermi in viaggio e tornare a casa.

Trovai il signor Antonio la mattina dopo di buon'ora mentre usciva di casa con fare furtivo.

<<Signor Antonio non mi mandi via, volevo solo dirle quanto mi dispiace. Lei è una brava persona>>

<<A cosa serve essere una brava persona se hai dei figli cos? Ho perso tutto, il ristorante, la pescheria e anche la dignità. Non era questo che mi aspettavo dai miei figli>>

Lo abbracciai. <<Si faccia coraggio, riapra la pizzeria. Qui la gente la conosce e la stima. I suoi figli pagheranno quello che hanno fatto ma lei non ha perso la dignità>>.

Non so se abbia riaperto o se ha aspettato che le acque si calmassero e la gente dimenticasse.

Noi tornammo a casa con il ricordo di una vacanza bellisima.

Tutti i racconti

3
2
14

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Fernando: Feliz Navidad 💖

  • Maria Merlo: Ma è bellissimo! Sembra di tornare bambini.

6
5
166

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
5
37

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ornella: Like, nel solco della tradizione della cultura e tradizioni italiane. Il ritratto [...]

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

6
3
23

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

8
12
61

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Smoki mi piaci maggiormente perche' interagisci e offri spiegazioni dei [...]

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

2
5
30

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
33

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
33

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

2
2
33

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
37

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
43

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su