Gli altri miei racconti sono stati scritti negli anni tra 1990 e il 2015.
Questo invece è datato 2019 e scritto espressamente per letture da metropolitana

 

Se dovessi descrivere la mia mente, direi che è un castello.

Un castello per lunghi anni abbandonato, immerso nei suoi segreti e misteri, un castello volutamente dimenticato.

Poi un mago me l'ha rivelato sciogliendo l'incantesimo che lo teneva celato e io, con coraggio o con paura, sono andato a visitarlo.

Terribili segreti nascosti nelle sue stanze mi attendevano: grida di dolore intessute a ricordi, mostri orribili che ancora mi spaventano, attimi di solitudine così angosciante da macerare anche il cuore più duro.

Entrare in quelle camere, rivivere ricordi che credevo cancellati è stato uno sforzo che mi ha rubato anni, coraggio e voglia d'amare, restituendomi in cambio una pace che da sempre anelavo e per la quale ho continuato a lottare per tutto questo tempo.

Adesso, finalmente, il lavoro che ha dato un senso ad una vita è terminato. Ogni stanza è stata visitata, aprendo tutti i chiavistelli e tutte le finestre per lasciar entrare la luce del Sole di Primavera a portar chiarezza sugli episodi più bui della mia vita, piangendo ogni lacrima ricacciata indietro, sfogando sentimenti soppressi e consolando il mio animo disperato, atterrito, ferito come nessuno aveva mai voluto fare prima d’ora.

Le pareti di solida pietra sono diventate cristalline, così che io possa visitare senza sforzo nel breve tempo di volger lo sguardo da una stanza all'altra l'intero castello, tutte sono pronte e disponibili tranne una, che ho scelto di non aprire.

Nella più profonda delle segrete infatti, lontano dagli sguardi distratti del visitatore che passa per ascoltar le mie storie, c'è una stanza oscura a cui si accede da una porta celata dietro un rilievo che nessuno nota mai.

Ci vuole dedizione e arguzia per capire che manca qualcosa nell'architettura della mia mente e solo una persona sensibile e determinata può arrivare a scoprirla, giusto nel punto più profondo delle fondamenta, al sicuro da chi non è veramente interessato a me ma al tempo stesso evidente a chi mi guarda come io fossi il maggior bene al mondo.

È quella che io chiamo la stanza delle risposte mancanti, buia nuda e vigilata senza sosta da due orribili mastini, al cui interno c’è solo una botola blindata: il loro unico scopo è difenderla.

Al di sotto c'è un pozzo che raccoglie tutto il veleno drenato dalle stanze del Castello, un luogo che io speravo di non vedere mai più, per maggiore sicurezza ho creato tutti gli stratagemmi necessari a proteggerla, eppure adesso sono qui, pronto a tradire me stesso e la fiducia di chi mi ha convinto a farlo.

Solo io posso arrivarci indisturbato, accolto dai cani, respirare l'aria chiusa e greve di muffe, porre i miei piedi accanto alla botola e trovare la serratura.

Le bestie mi guardano indecise, non capiscono: pensavano di dover vivere per sempre a difendere ogni assalto a quel piccolo tesoro e invece sono proprio io che le ho create a renderle inutili!

Sotto di me, una fusione di ghisa sporca e rovinata ha tra le incrostazioni una fessura e la chiave per aprirla sta nel mio cuore, ce la nascosi sapendo che nessuno poteva arrivare a prenderla, non mi sono mai aperto prima all'amore e forse non lo farò neppure adesso ma nonostante tutto, rispondo alla sfida, sopporto il dolore lacerante e strappo da dentro un pezzo di ferro, anch'esso sporco e rugginoso, che si porta dietro brandelli di carne e sangue parzialmente rappreso, a ricordarmi cosa troverò la sotto.

Rappresenta la mano di un neonato, che si porge per cercare un contatto, questo è forse il mio ricordo più antico. Mi sto mettendo a piangere ma mi gelo, "Nicola, quel gesto è stato fatto invano e oltretutto questo è un simulacro di ferro immaginario, non un oggetto reale. Infilalo nella metaforica toppa!"

Le ditine entrano, toccano, afferrano, un meccanismo scatta e posso tirare con tutta la forza che ho, quel blocco da due quintali

"Adesso non s’alza" penso, la mia schiena non può regger lo sforzo, le mie braccia non ce la possono fare, eppure lo strappo avviene. La manina non molla la presa e la lastra si muove...

Le povere bestie cadono a terra intossicate dai miasmi, abbandono con un tonfo il tombino e mi riprendo un attimo, respiro quell'aria mefitica e familiare.

Allungo la mano in un gesto di affetto insano mentre un occhio appannato mi guarda disorientato: il povero animale non sa di morire.

Il suo compagno ha già esalato l'ultimo guaito e i miasmi che escono hanno fatto le prime vittime.
Ho passato una vita, due, mille ad accumulare qui dentro tutta la rabbia, la cattiveria, la violenza represse quindi non potevano che marcire in un gas così letale. Vorrei andarmene, scappare lontano da tutto questo, ma ho promesso di affrontarlo in cambio della promessa di  uno scampolo d’amore.

Mille vite. Tanto mi sento vecchio mentre guardo l'antro delle risposte inespresse, colmo fino all'orlo di un liquido denso come pece e altrettanto nerastro.

Dovrei trasformare questo luogo in un pozzo del perdono, secondo le richieste di chi mi ha spinto a compiere questo gesto folle, ma so chenon lo farò: dovrei aprire il mio cuore alla Vita e completare la mia crescita per lasciare che tutti attingano acqua fresca e rigenerante dal mio cuore ma in realtà mi preparo a infliggermi la tortura finale, cadendo a testa in giù nella buca.

ESPLODO!
Non c'è modo di descrivere quel che mi sta succedendotroppoinfretta!
VIVO!
Ogni istante staccato dall'altro come unossochesispezza!
SENTO!
Il mio corpo i miei pensieri la miapelleinunmomento!

BRUCIO!
Come me il mio castellomangiatodalveleno!
PENSO!

Che in fondo, questo,

 

è il modo giusto per morire.

Tutti i racconti

1
1
8

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
9

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
47

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

6
4
29

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Riccardo: ma che bello, che intensità
    la cultura rende liberi, e le parole [...]

  • Maria Merlo: 🦋Bello e pieno di verità. Complimenti.

4
1
29

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
4
24

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
22

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
9
26

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
4
22

L'allieva 1/2

13 November 2025

La slitta già preparata sovraccarica di doni, attendeva sulla pista di lancio circondata dalla neve. I folletti le giravano intorno per verificare la tenuta del carico, una corda ben stretta da una parte, un'altra sulla parte più alta dove era possibile un crollo dei regali… Babbo si era raccomandato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bella....attendo. Like

  • Teo Bo: La signora Natale? Non mi dire... chi l'avrebbe mai detto! Aspetto il 2, [...]

3
5
51

CENTRALE PARANOICA 7

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

13 November 2025

Hi, qui è Centrale Paranoica 7, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… Beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
2
27

Speranze di vita

12 November 2025

Di speranze ce ne vogliono almeno due: una per continuare a credere nella vita e l'altra per giustificare la sopravvivenza. Sì perché le delusioni continuate rischiano di farci male, a volte radicalizzano e ci trasformano in elaboratori d'ansia, in soggetti da psicologo nel migliore dei casi o [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    tenero di intenso.
    Accorato sguardo a un passato che non può [...]

  • Dax: La speranza, quando possibile,non devevrimanere fine a sé stessa: devevessere [...]

4
3
37

Nessuno è uguale a nessuno

12 November 2025

La catena di montaggio non conosce pause è un nastro che scorre veloce, moltiplicando gesti e abitudini. Smog e street food impregnano l'aria; vetrine mutano faccia, ma non voce; porte automatiche che salutano tutte allo stesso modo. I clacson e i suoni delle rotaie scandiscono un tempo incessante, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Azz....Like

  • Ecate: Nel treno che non conosce fermate, una donna che legge un racconto e gli piace, [...]

Torna su