Lei sorride e distende il viso al sole.

«È una bella giornata per essere il primo Novembre, certo non è bella la situazione in cui ci troviamo, sa, se fossi libera monterei sulla mia moto e andrei al mare, mi piace fare il bagno nuda di notte con la luna piena, l’acqua deve essere calda anche in questo periodo… A te, Lorenzo, non piacerebbe fare il bagno?»

La guardo stupito perché con una sola frase siamo passati in intimità. 

«Come sa il mio nome? »

«Ah il tuo nome è scritto qua sulla tua giacca, comandante Lorenzo Rapoli… mi piace il nome Lorenzo….»

Mi si avvicina spenge il registratore e si siede sul bracciolo, mi carezza una spalla. 

«Mi piaci e ti piaccio lo so, lo sento…»

Mi guarda negli occhi e mi bacia, ma io mi alzo e la lascio cadere a terra, sono turbato.

«Basta! Abbiamo finito, ora esca da questa stanza e rimanga a disposizione mentre interrogo gli altri.»

«D’accordo comandante, vado nel salone buona buona»

 

Accidenti sono atterrata sul porta piume, ma sono riuscita nell’intento di confonderlo, ha un buon odore, mi piace veramente e poi ormai sono libera, posso trovarmi un compagno nuovo.

Nel salone ci sono radunati tutti gli invitati di ieri, chi più chi meno sveglio, anche se  fossero tutti lucidi nessuno di loro si ricorderebbe niente, troppo stupidi e superficiali per dare peso alle situazioni che non li coinvolgono direttamente.

Ore 16.30. Sono stanca e si sta facendo buio, devo andare via!

Da più di mezz'ora tutte le forze dell’ordine vanno avanti e dietro  in tutta casa, provo ad uscire per fumare, ma un appuntato mi blocca. Capito, non posso passeggiare nel parco della casa. Ora basta, devo fare qualcosa il tempo stringe.

«Mi scusi comandante, vorrei parlare con lei, in privato»

Il tuo sguardo indagatore si posa su di me e fai cenno di entrare nello studio.

«Signora Lùchair cosa c’è? Ha ricordato qualcosa?»

Mi siedo e questa volta cerco di mostrare qualche centimetro di più di gambe.

«No, gliel’ho detto, dormivo, per di più nella saletta delle proiezioni dove non ci sono finestre. Ma non siete riusciti a capire cosa è accaduto? Avete bisogno ancora di tutti noi?»

Si siede dietro la scrivania e fa una pausa di riflessione.

«Ci sono due ipotesi: la prima, quella più accreditata, una delle vittime deve aver aperto le gabbie dei cani, magari in preda a delle allucinazioni dovute alla coca, è stato aggredito e le sue urla hanno allertato gli altri che sono usciti per aiutarlo ma sono rimasti vittime anche loro. Ma c’è una seconda ipotesi… molto fantasiosa»

sorride.

«Uno dei ragazzi che era al piano di sopra ha detto di aver visto una bestia provvista di becco e piume sbranare quelle persone, dice di essersi affacciato perché uno strano ululato  lo aveva svegliato… ma nelle sue urine c’è tanta di quella droga che penso che possa aver visto anche il Bianconiglio e Alice, nel parco ieri sera. Ma c’è un ma, per onestà dobbiamo vagliare ogni pista.»

Rido.

«Certo, è naturale, io credo che la pista dei cani sia quella più corretta, quelle bestie mi facevano paura, erano sempre aggressive.»

«Sì, è vero, ma è anche vero che il guardiano ha dichiarato che quando era ospite qui alla villa, lei era l’unica persona che poteva avvicinarsi alle gabbie tranquilla, perché i cani avevano paura di lei, come se lo spiega?»

Mi guarda dritta negli occhi, devo rimanere calma e sostenere il suo sguardo.

«Non lo so, non so perché il guardiano abbia detto così, io non frequento abitualmente questa casa, i cani li avrò visti altre tre, quatto volte, e sempre da lontano…»

Sorride e allenta la tensione tra noi.

«Del resto non posso credere all’altra versione, lei se lo immagina un qualsiasi pennuto mannaro gigante?»

Sorrido e  spengo il suo registratore. 

«Ora Lorenzo ascoltami attentamente, poi potrai giudicare. Il mio nome è Daisy Lùchair…»

«Sì, sei  americana?»

«No, sono di origini Irlandesi, sono cresciuta qui in Italia con i miei nonni paterni, perché noi Lùchair siamo speciali, o almeno per alcuni lo siamo, per altri… una maledizione. Dopo la morte violenta dei miei genitori, mio nonno tentò di portare rimedio a questa “anomalia genetica” e dato che era un chimico bravissimo, cercò in tutti i modi di cambiare il mio destino. Devo dire che in parte ci riuscì, mischiando il mio DNA con quello di una mansueta anatra,  mi fece prendere atto di cosa sono e di cosa posso fare.»

«Ora mi spaventi…»

«No, tranquillo, io non faccio mai del male agli innocenti, sai cosa significa Lùchair in gaelico? No? Significa Licantropo… si io sono  come dire una papera mannara, ma non devi pensare alla mitologia che fa di noi mostri che sbranano esseri umani per mangiare, a me ripugna la carne, sono vegetariana come le anatre, e non sono uno stupido mutaforma che ulula alla luna tanto per fare. No, io con il mio ululato comunico, se uccido è solo per fare giustizia. Tu sai che Mario e Patrizia mi stavano ingannando, erano amanti. Pietro una settimana fa ha manomesso i freni del motorino ad un suo collega che aveva vinto il provino per un film importante, il ragazzo ora è in coma, e questo solo perché Pietro era invidioso. Malvina con la sua lingua lunga ha sputato fango su una giovane attrice promettente, tanto che ormai tutti le davano della puttana, persino sui social, quindi si è tolta la vita. Quanto a Umberto quel vecchio maiale…»

Lo prendo per mano e lo porto alla porta che socchiudo. 

«…la vedi quella bella ragazzetta bruna con l’aria triste? Ieri sera le ha offerto da bere, poi l’ha chiusa nel bagno al piano interrato e l’ha violentata, sono arrivata troppo tardi, avevo intuito le sue mosse, ma c’era confusione e lui ne ha approfittato, doveva morire. La convincerebbe di più come storia?»

Siamo in piedi uno davanti all'altra e i nostri occhi si fissano.

«Lei è un’ottima sceneggiatrice, ma la storia è assurda, molto più credibile la tesi dei cani. Bene signora Lùchair se vuole seguirmi nel salone ho un annuncio da fare.»

Mezz'ora dopo siamo tutti congedati con la promessa di non lasciare la città per ulteriori disbrighi burocratici. Mi sta guardando mentre monto sulla mia moto…

« Signora Lùchair… mi scusi, vorrei poterla rivedere nei prossimi giorni »

«Perché?  »

«Perché mi piace parlare con lei, mi rilassa e poi chissà, un bagno al mare con la luna piena?»

Si salutano e  Daisy si allontana sulla moto, piano piano la villa si svuota, quattro ore dopo anche Lorenzo sta per rientrare al comando quando in lontananza si  sente uno strano ululato.

«AAAUUUUUQUAQUAQUAQUAQUACK» 

Tutti i racconti

5
10
30

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Fine annunciata ma d'effetto. Però si dovrebbe sapere che le fermate [...]

  • thecarnival: grazie;) beh ho cercato di farlo trasparire

5
6
23

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Giampaolo: Grazie a tutti dei commenti lusinghieri, spero di continuare a collaborare [...]

  • Surya6: Mi è piaciuto molto, mi ha ricordato Estranei di Taichi Yamada, letto [...]

3
5
18

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Bello. Ma sono per il motto ( a grandi linee) "facciamo l'amore e [...]

  • Lo Scrittore: Rubrus: conosco bene la storia di Budicca, quella è realtà storica, [...]

6
10
36

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Un inizio degno del telefilm "Ai confini della realtà".Like

  • thecarnival: si quello e esattamente lo spirito centrato in pieno;))))

4
5
24

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
5
16

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: no! ovvio che non può essere la vedova dell'eroe, ma eventualmente [...]

  • Dax: Storia alternativa o rimodellata, ben scritta. like

5
7
37

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
6
28

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
4
22

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

  • Dax: Bella poesia.Quasi quasi posto una delle mie. like

8
10
51

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie a tutti.
    L'ho scritta come se la stessi raccontando ai miei [...]

  • Lawrence Dryvalley: Once upon a time... Vegan Edition! 😅🤣 Bella Zero, piaciuta la favola ma continuano [...]

7
14
46

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Brava brava brava, ti ho apprezzata dal tuo primo racconto, e c'e' [...]

  • Surya6: Grazie a tutti. In verità l idea non nasce dalla pubblicità del [...]

22
9
95

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Arrivo in po' in ritardo, hanno già detto tutto e ho condiviso i [...]

  • Aaron: Grazie Paolo per avermi citato nel tuo discorso di accettazione dell'Oscar! [...]

Torna su