Avete mai provato quel senso di angoscia che vi attanaglia e vi accartoccia?

Beh, può anche essere che voi abbiate un carattere talmente duro e menefreghista da essere sempre riusciti a respingerlo e avete il miei complimenti, quindi sappiate che non sto cercando voi e potete anche smettere di leggere.

Sto parlando con quelle persone che ce l’hanno costantemente, con chi si sente fallito, con gli emarginati, con i perdenti, con gli ultimi.

L’angoscia è un essere subdolo che si insinua tra le nostre ossa, i nostri muscoli e ci stringe in una spira mortale fino a dissuadere i nostri sentimenti e le nostre emozioni.

Può essere dovuta a vari motivi: alcuni sono angosciati da problemi esistenziali, altri da traumi emotivi, ognuno conosce la propria storia e le proprie motivazioni. Essa può condurci ad azioni insolite, anche animalesche.

Io non voglio difendere chi le compie e neppure che restino impunite, dico solo che a volte si potrebbe scavare più a fondo prima di esprimere giudizi. Fatta questa breve premessa, con la quale non vorrei avervi annoiato, a voi il racconto.

 

Erano ormai le 5 di mattina, quel 25 Dicembre. Non era particolarmente freddo quella notte, e in una fabbrica fuori città alcuni operai di una cartiera si stavano preparando per il cambio turno. La crisi si faceva sentire e la riduzione del personale in quegli anni era stata drastica. Si era passati da cinquemila, a quattromila, duemila via via fino a trecento operai.

Marco era una persona pacata, ma i debiti lo stavano mettendo alle strette. E badate che non parlo di debiti dovuti al gioco o sperperati in alcol o droghe, parlo dei semplici debiti che noi tutti nel nostro beneamato sistema occidentale abbiamo. Aveva il mutuo, i figli stavano crescendo...

Come ogni volta, nella settimana del turno di notte, si era recato negli spogliatoi, 10 minuti prima delle 6, e aveva iniziato a cambiarsi. Era felice, quella notte, da lì a poche ore i suoi bambini l’avrebbero svegliato saltando sul letto urlando di gioia per i regali ricevuti e poi ci sarebbe stato il tradizionale pranzo di Natale. Sentì entrare qualcuno, ma non vi badò.

“Ehi, prima di andare a casa, passa dagli uffici.” Era il suo capo reparto.

“Va bene” rispose. Finì di cambiarsi e si diresse verso la portineria. Non si aspettava granchè, ma una mancia visto il periodo sarebbe stata ben accetta.

“Prego, in fondo a destra”. Lo sapeva a memoria dove si trovasse l’ufficio del datore di lavoro, dopotutto era li da soli 17 anni, e sapeva che era solito recarsi in ufficio sempre a quell’ora. Voleva dimostrare di essere vicino agli operai, di essere uno di loro. Entrò. Lui era seduto dietro la sua scrivania di legno lucido, e trafficava al computer.

“Ah signor…” dissè destandosi dallo schermo.

“Marco Rossi, signore." l’aiutò.

“Ah, giusto giusto. Beh, si sieda.” Si accomodò di fronte a quel viso che aveva visto per tanti anni, quel viso che aveva visto invecchiare, quel viso così gioviale e rilassato.

“Lei sa che è un momento duro per tutti” incalzò “ e sa che la nostra azienda ha avuto un drastico calo nelle vendite. Sa che abbiamo licenziato tutti gli ultimi arrivati, ma ora siamo costretti ad intaccare lo zoccolo duro del personale...”

Marco ebbe un tuffo al cuore, una mano invisibile si strinse attorno al suo stomaco e strinse.

“... Ci dispiace davvero molto dopo tanti anni insieme, ma ci vediamo costretti a licenziarla”.

Il tracollo completo, la stretta si fece più forte, lo sguardo piombò nel vuoto e per pochi secondi smise di respirare. Non sapeva cosa dire, ma anche quando aprì bocca non riuscì ad emettere alcun suono. La sua vita modello era sprofondata in un pozzo senza fondo, d’un tratto. Lui che era sempre stato una persona rispettosa delle leggi, religiosa, che non aveva mai bevuto né fumato, o almeno non ne aveva mai abusato, non aveva mai avuto problemi con la legge, insomma un cittadino modello.

“Vada pure in ufficio a ritirare le scartoffie, cordiali saluti e buona fortuna per il futuro.”

Il futuro? Sembrava una presa in giro. Poi tutto questo il giorno di Natale, cosa avrebbe detto a sua moglie? E ai suoi figli?

Non si fermò in ufficio. Prese la sua vecchia Ford grigio metallizzato e si diresse verso casa. Avrebbe voluto fosse solo un brutto sogno, ma non lo era. Un turbine di pensieri lo assillavano, era in preda allo sconforto, poi al panico, alla paura. I muscoli si contraevano poi si rilassavano,  poi il mal di testa, l’offuscamento della vista, la nausea.

Parcheggiò la macchina in strada, come sempre, scese aprì la porta, abitava in un appartamento al quarto piano.

Poi d’un tratto ebbe un idea. Pensò al suicidio. Non ci aveva mai pensato. Cosa sarebbe successo se l’avesse fatto? Avrebbe in ogni caso abbandonato la famiglia, meglio lasciar perdere.

Entrò in casa. Si sedette sul tavolo in cucina e rimase li con la testa tra le mani a fissare il vuoto. Passarono le ore.

“Papà, papà! Papà, guarda cosa ci ha portato Babbo Natale”. Entrò anche sua moglie in cucina.

Queste presenze e queste voci lo spaventarono. Non era abituato a questo senso di angoscia. I bambini urlavano felici, la moglie lo accarezzò dolcemente sulla nuca e gli chiese perché non era andato a letto. Lui ebbe un brivido, qualcosa scattò dentro di lui.

Si alzò di scatto, spinse a terra la moglie, i bambini ammutolirono.

Era in preda alla foga. Prese un coltello da un cassetto e compì un macabro scempio.

Uccide la moglie e i figli a coltellate."

"Rinvenuti all’interno dell’appartamento il cadavere della moglie, con 62 coltellate, e entrambi i corpi dei figli, sgozzati."

“Era un uomo modello, dicono i vicini.”

Questo titolavano i giornali del giorno dopo.

Questo è ciò a cui vi porta l’angoscia, questo è quello che succede a quegli individui che si fanno sostenere e ammaliare dalla nostra società. Non è una regola certo, ma...non fatevi incastrare.

 

Tutti i racconti

3
2
15

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Cogito ergo sum

  • VittorinaPerbo: La lotta tra bene e male di ascendenza romantica trova una sua pur difficile [...]

2
1
16

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

5
4
29

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
10
179

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Letto e riletto volentieri. Una favola degna di Gianni Rodari. Simpatica, dolce, [...]

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

8
6
40

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
179

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

7
6
47

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
26

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
73

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
36

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
33

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
33

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

Torna su