C'è stato un tempo, a cavallo tra la fine del primo decennio di questo millennio e l'inizio del secondo, in cui ho svolto la mia attività lavorativa a Varese. Durante quel periodo, durato circa quattro anni, ho trascorso quasi tutte le mie pause pranzo in un piccolo ristorante veramente poco lontano da dove esercitavo le mie noiose, per gli altri ma soprattutto per me, funzioni, che era gestito da due giovani e bellissime sorelle che mandavano avanti l'attività con grande grazia e capacità.

 

Il locale si chiamava “Il Vicolino Speziato”, ma dopo qualche tempo le due proprietarie decisero di cambiare e di farlo diventare semplicemente “Il Vicolino”. Si erano accorte che Vicolino Speziato era difficile da ricordare e che i clienti spesso storpiavano la seconda parola, inizialmente per errore, poi per gioco, nei modi più assurdi. Erano così nati tanti Vicolini, il Vicolino Sclerato, quello Sparato, lo Stallato, il Salvato, il Vicolino Serrato, quello Saldato. Fino alla decisione appunto di farlo diventare Vicolino e basta, visto che sorgeva proprio all'interno di un piccolo vicolo a due brevi passi da Piazza San Vittore.

 

Erano tempi molto particolari per me, quando arrivai a Varese ero infatti in attesa di giudizio per numerosi, e tutto sommato piuttosto gravi, reati che avevo commesso nel corso della mia precedente attività nella vicina cittadina svizzera di Lugano. Dopo che nell'autunno del 2011 fui condannato in primo grado a cinque anni di reclusione le mie ansie aumentarono, ma quell'ora che passavo quasi ogni giorno al Vicolino, mangiando e leggendo ebook dal mio Kobo in un'atmosfera serena e gioiosa che le ragazze sapevano ben mantenere, mi aiutavano ad essere meno depresso.

 

Nell'ottobre del 2013 la condanna venne ridotta in appello a 4 anni e 6 mesi, e a quel punto decisi di smettere di regalare soldi agli avvocati, tra l'altro ero colpevole di tutto ciò che mi contestavano, e di non ricorrere in cassazione. Iniziai quindi a prendere contatto con le autorità elvetiche per attraversare il confine e andare a scontare la pena. Le proprietarie, con cui ero entrato quasi in confidenza, situazione strana per un cinquantenne sovrappeso nei confronti di due ragazze così giovani e belle, erano da tempo a conoscenza di ciò che mi aspettava e mai mi hanno fatto mancare un'attenzione o una parola gentile.

 

Fino all'ultimo giorno, il 28 dicembre del 2013, quando conclusi definitivamente il mio lavoro a Varese prima di passare qualche giorno a casa per poi costituirmi in Svizzera ai primi di gennaio. Mi ero informato su ciò che mi attendeva attraverso un'associazione ticinese che assisteva i detenuti che mi aveva messo in contatto con due ex reclusi del penitenziario cantonale da cui mi ero fatto spiegare come funzionasse la vita dietro le sbarre. Mi avevano dato tantissime dritte, e alla fine ero anche riuscito a chiedere loro lumi su una delle questioni che mi preoccupava maggiormente, cioè se il fatto di essere di mezza età e piuttosto grasso mi avrebbe risparmiato almeno le molestie sessuali. La risposta non era stata quella che mi aspettavo e speravo. Mi spiegarono che i più esposti erano ovviamente i ragazzi più giovani, ma che chiunque si ritrovasse in carcere arrivando da una situazione sociale borghese o elevata e non dal sottobosco della criminalità, doveva mettere in preventivo di essere tampinato, come dicevano loro, indipendentemente dall'aspetto fisico, ma per una sorta di rivalsa sociale. Mi avvisarono che mi avrebbero certamente sottoposto a pesanti prevaricazioni e sicuramente sarei stato molestato, che era meglio quindi mi preparassi a prendere in considerazione aspetti della sessualità cui non avrei mai pensato di interessarmi. Aspetti che poche settimane dopo il colloquio con loro iniziai a sperimentare obbligato da altri detenuti che non mi lasciarono alternative.

 

Mi presentai al penitenziario cantonale la mattina del 3 gennaio poco dopo le otto. Salutai mia moglie che mi aveva accompagnato in auto e suonai al cancello. Seguirono un po' di attesa e parecchie scartoffie, poi ancora attesa. Poco dopo le nove, insieme ad altri due uomini che erano arrivati nel frattempo in manette, fui fatto passare oltre l'ennesimo cancello di ferro in una stanza spoglia ma molto pulita. Ci fecero mettere su una linea a un metro l'uno dall'altro, misero davanti a ciascuno un cestino di plastica bianco e ci ordinarono di spogliarci nudi per l'ispezione. Iniziai a svestirmi riponendo man mano quello che toglievo nella cesta bianca. Era iniziata. Pensai che per fortuna almeno ero colpevole.

 

Mentre ero dentro, circa due anni dopo, seppi da mia moglie durante una visita che le sorelle avevano venduto il Vicolino, decidendo di tornare ai lavori per cui avevano studiato. Ne fui molto dispiaciuto, per me erano state un porto sicuro dove trascorrere un'ora senza pensare al baratro dove sarei presto finito. Il locale è ancora florido anche con la nuova gestione, ma non credo ci tornerò quando uscirò di qui, preferisco ricordarmelo com'era legato per sempre all'immagine delle sue prime proprietarie.

Tutti i racconti

3
1
15

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
12

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
17

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
23

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

3
7
36

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
43

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
62

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
2
31

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

2
6
29

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: Pigrizia,il dolce far niente e,forse, la pace interiore sono tentatrici. like

  • FuoriFuoco: Concordo! 🙂

Torna su