“Il senso di giustizia che muove le mie azioni dovrebbe esserti ben chiaro, ormai. Perciò attenderò due minuti standard prima di attivare le procedure contro le effrazioni alla zona B. Hai un buon margine di tempo per metterti in salvo.”

 

La zona B era chiamata anche zona delle -trasmissioni random- a causa della distorsione che cambiava illogicamente il senso di qualsiasi messaggio la attraversasse.

“Non ho scordato che appartenemmo allo stesso gruppo caucasico prima della Separazione Globale. E certo avrai notato come, durante la Ricerca viveri Autorizzata, tu sia sempre riuscito a lavorare oltre il termine segnalato. Sto perturbando la visione digitale con una finta nuvola magnetica, ma se superassi anche di un breve secondo la soglia di preallarme saremmo entrambi perduti. Va' ora.”

Il piccolo mammifero aveva trovato nella zona B un oggetto prezioso, quindi non indugiò oltre, anche per rispetto al controllore che gli stava offrendo la salvezza.

La rete tagliata brillava al sole numero due, si infilò veloce sotto lo strappo ed emerse in pochi secondi dall’altra parte, con qualche graffio sulle spalle e sul collo, ma vivo.

 

Gli assetti geopolitici terrestri erano stati semplificati dall’espansione della Cina, che deteneva il settantacinque per cento delle aree abitabili. Le altre etnie convivevano faticosamente in un territorio sempre più arido.

L’origine della situazione attuale era ben nascosta in un comitato centrale del partito comunista cinese, presieduto dall’anziano Mao Tze Dong sul finire degli anni ‘70. Dopo aver verificato che l’apparato militare cinese non poteva reggere un eventuale attacco congiunto russo-americano, l’accorto leader optò per la conquista economica del pianeta.

 

Furono studiate tutte le leggi commerciali e finanziarie vigenti nel mondo industriale, tutte le falle del capitalismo vennero elencate ai vertici politici appena un anno dopo. Poi, l’intera macchina sociale e produttiva cinese si mise all’opera, copiando metodi, tecnologie e prodotti di largo consumo, ma il primo lancio fu un totale fallimento, a causa della scarsa qualità dei manufatti e di un’endemica incapacità a capire la cultura occidentale.

In seguito le aziende statali aggiustarono la mira e riuscirono a invadere i mercati mondiali con una produzione che veniva venduta a prezzi inferiori del novanta per cento sui concorrenti.

Grazie all’enorme flusso di denaro così ottenuto, iniziarono le acquisizioni immobiliari, che a loro volta alimentarono il sistema, portando capitali utili per acquisire la materia prima e l’energia necessarie per alimentare il gigante.

Nel 2011, i prodotti cinesi erano ormai ovunque. Solo l’India resisteva all’invasione, perché possedeva una conoscenza che gli orientali non comprendevano.

 

Nella zona B, il mammifero Robert Robber aveva rubato un minuscolo circuito elettronico. Non sapeva cosa fosse o a cosa servisse, ma conosceva qualcuno che avrebbe trovato queste risposte.

Convocò gli uomini più forti per un lungo viaggio attraverso le montagne di quello che un tempo era il Pakistan, fino al Nord dell’India.

Disse che il circuito era un oggetto magico, se fosse stato consegnato in tempo al vajdia Pandr’an avrebbe portato cibo e salute. In cuor suo, si biasimava per quel sotterfugio, ma non vedeva altro mezzo per spingere gli esploratori alla difficile impresa. Sapeva che l’oggetto non era magico, ma Tecnico, però non ne aveva esagerato il valore; dal suo possesso poteva dipendere l’esito del conflitto economico Indo-cinese e, forse, la sopravvivenza del mondo intero.

 

A parte la fatica, gli uomini di Robber non incontrarono particolari difficoltà durante il viaggio. Il capo della spedizione si chiamava Kazimir Janacec, aveva vent’anni e un'abilità particolare nell’evitare i campi minati. Grazie a lui, i venti componenti del manipolo sgusciarono tra le maglie dell’intelligence cinese, superando i confini dell'India in una notte senza luna.

Fu molto più difficile arrivare al vajdia. Per paura che il loro capo spirituale finisse in mani nemiche, i membri della sua casta lo nascondevano ogni giorno in una località diversa, nota solo a due guardie del corpo. Gli esploratori dovettero fronteggiare frenetiche trattative e richieste che non sapevano come soddisfare. Infine solo Kazimir venne accompagnato dal santone con lo strano oggetto che doveva dare cibo e felicità al suo clan.

 

Vajdia Pandr’an non sapeva come usare il chip, ma rammentava che, decenni prima, era servito a pacificare due etnie indiane rivali. Preso il minuscolo oggetto e lo fissò a lungo. A parte una doppia fila di contatti dorati, era solo un pezzo di plastica. Come poteva avere un tale potere? Quando congedò l'esploratore, il vaidja non diede alcuna spiegazione: “Dovete solo sperare che funzioni. Altrimenti ci attendono tempi cupi”.

Partita la comitiva, Pandr’an cercò di ricordare il nome del guru che aveva realizzato il microcircuito. Si immerse in un profondo stato di concentrazione e, mentre le guardie lo guardavano divenire una statua di carne, tentò di trarre dalle sabbie della memoria l’immagine di quell’incontro.

Con la mente tornò fino alla laurea. Aveva conosciuto lo strano inventore proprio quel giorno, doveva entrare nell’aula magna, invece sbucò in una saletta, dove un professore sudatissimo illustrava a una ristretta platea di politici e militari il suo metodo innovativo per trasformare i veda indiani in programmi informatici. Il veda della Fratellanza era quasi pronto per la dimostrazione.

Pandr'an poté trattenersi solo pochi secondi, prima di essere cacciato, ma aveva sentito abbastanza. Com'era fosse possibile che la conoscenza vedica diventasse un software?

 

Uscì dallo stato di trance sapendo chi doveva cercare.

Mandò un aiutante alla vecchia università e quello tornò con l’ultimo indirizzo conosciuto del programmatore. Come era prevedibile, l’informatico non abitava più a quell'indirizzo, ma un vicino sapeva dove si era trasferito.

Dopo due settimane Pandr’an sedette di fronte al vecchio scienziato con una domanda cruciale sulle labbra: “Questo chip porta la morte, oppure contiene davvero la fratellanza?”

Anore Tamba scosse il capo: “Ti sembro uomo che ami spargere il male? Il chip contiene la traduzione sonora di un antico canto di armonia. Lo provai sugli indù e i musulmani di Puna che si erano sempre combattuti, ed ottenni un accordo che dura ancora.”

Così, Pandr’an, pur non conoscendo il segreto potere del chip, si risolse a usarlo subito, onde evitare altri dolorosi conflitti alla terra, già martoriata e stanca.

Mise insieme il gruppo di programmatori che dovevano immettere il file contenuto nel chip nell’immensa rete digitale, senza che nessuno si accorgesse della manovra. Crearono un’icona dall'aspetto innocuo e diffusero il file nel canale più sorvegliato della rete.

Nessuno si accorse di nulla. E da quel giorno, nazionalismo e rivalità cessarono di esistere.

Tutti i racconti

6
9
36

Il gatto e il topo 2/2

30 December 2025

In un altro sogno ero nel giardino della villa e Luca era lì, ancora una volta. Il suo sguardo mi diceva di stare attenta. Vedevo poi Marco comportarsi come se stesse pianificando qualcosa di terribile. Luca lo bloccava per proteggermi, era più reale di qualsiasi cosa intorno a me. Al risveglio [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Carino ma...lui è un serial killer e lei?Entrambi criminali?Un lieto [...]

  • GianlucaEgo: Grazie Rubrus per me zio Hitch è un riferimento imprescindibile e il [...]

5
4
33

Il lampo di Natale

30 December 2025

Erano giorni che fervevano i preparativi. Tutti o quasi, sembrava fossero alle prese con acquisti spasmodici come se non ci fosse un domani. Strade affollate, bancarelle prese d'assalto per non perdersi l'occasione migliore, buste stracolme di alimenti e chissà quanti di questi sarebbero finiti [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: Non c'entra se non in parte, ma mi è venuto in mente un film in [...]

  • Dax: Scritto bene... purtroppo gli "invisibili" esistono e il protagonista [...]

4
4
45

Il gatto e il topo 1/2

29 December 2025

“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo.” Da “Il gatto e il topo”, Elias Canetti, 1973 Non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare così in fretta. Fino a pochi mesi fa vivevo in un piccolo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
54

Manuale di Zoologia Urbana

Sopravvivere tra Broensis e Ironicus

Miu
29 December 2025

PROLOGO Prima di leggere questo estratto del mio Manuale di Zoologia Urbana serve una piccola prefazione. I nomi latineggianti non sono lì per darmi un tono, ma per catalogare due tipi umani molto reali che mi capita spesso di osservare. L’Homo Broensis, per esempio, è il giovane moderno che vive [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
60
173

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: WF l'unico istinto bellicoso che mi suscita la TV è quando vedo [...]

  • zeroassoluto: Ragazzi... quanto scrivete!
    Starvi dietro, diventa veramente impegnativo!
    È [...]

4
10
56

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo ai complimenti e ai fan di "nuovi Orizzonti"... We want [...]

  • Dax: @MarcoFanta.Grazie, errori di battitura sfuggiti. "trasalì" [...]

4
6
52

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

  • zeroassoluto: Non sono un bambino, ma, come tutti, lo sono stato in un tempo lontano...
    Come [...]

4
2
226

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
38

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
35

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

6
5
37

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
12
189

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su