«Che significa che non torni più?»

«Che ho conosciuto una persona, mi sono innamorato e voglio stare con lei.»

«Co...come? E quando è successo?»

«Sei mesi fa.»

Sei mesi fa, a Gennaio. Quando aveva ripreso a giocare a tennis, quando aveva cambiato la macchina, quando aveva cominciato a non toccarla più.

«Mi dispiace dirtelo così Clara, ma ho aspettato per avere la certezza di amarla davvero» continuò Alberto, sfruttando il silenzio della moglie.

«E quante altre volte hai dovuto prendere in considerazione i tuoi sentimenti per un'altra donna?» Clara serrò la presa intorno alla cornetta.

Ora tornava tutto, i suoi cali di attenzione, le trasferte per lunghi periodi... Probabilmente quella di dodici anni prima non l'amava poi troppo, visto che non era rimasto con lei.

«Adesso non fare così.»

«Così come, la moglie gelosa? La moglie possessiva? Non me lo hai mai permesso perché sapevi comprarmi con i tuoi modi. "Non ti preoccupare" mi dicevi, "amo solo te, nel mio cuore ci sei solo tu". Nel tuo cuore forse sì, ma nel tuo letto adesso ne dubito.»

«Ora esageri, a sentirti sembra che io abbia avuto schiere di amanti!» protestò Alberto.

«E non è così?»

«No, non è così.»

«E allora dimmi, quante ne hai avute?»

«Sei ridicola» sbuffò lui.

«Ah io sarei ridicola? Con quale coraggio... Scommetto che la donna che dici di amare ha sì e no la metà dei tuoi anni.» Alberto non rispose, il suo silenzio era un chiaro segno di assenso.

«Ha l'età dei tuoi figli, per l'amor di Dio!» Clara si passò una mano sulla fronte.

«Non tirare in mezzo i ragazzi» le intimò lui.

«Ah no? E cosa pensi che dovrei raccontagli? Non sono dei bambini Alberto, hanno il diritto di sapere.»

«Glielo dirò io.»

«E quando?»

«Non lo so, fra un po' di tempo.»

«E domattina quando mi chiederanno dov'è papà cosa dovrei dirgli? Io non gli racconterò una bugia.»

«Non lo so... Vedrò di chiamarli in giornata, domani.»

«Già, per telefono... come hai fatto con me.»

«Volevi che venissi lì a dirtelo in faccia?»

«Avrei preferito, sì.»

«Magari per subirmi una delle tue scenate, come no.»

«Non dare a me la colpa delle tue azioni, Alberto. Non sei tornato a casa e non mi hai detto tutto guardandomi negli occhi solo perché sei un vigliacco» sentenziò Clara.

«Io non sono un vigliacco!»

«Oh sì invece, lo dimostra il fatto che io stia parlando con te attraverso una cornetta telefonica. Non hai avuto il coraggio di dirmelo di persona nascondendoti a cinquecento chilometri di distanza e dall'altra parte di un filo.»

Ci fu un momento di silenzio, nel quale Alberto non seppe ribattere e Clara riprese un po' la calma. Si sentiva il cuore in gola, avvampata dal fuoco dell'ira. Sapeva bene che quell'emozione ben presto avrebbe lasciato il posto al dolore, ma per adesso provava solo una grande rabbia.

«Senti non voglio discuterne più» riprese Alberto, «ormai ho preso la mia decisione. Il nostro matrimonio era finito da tempo, quando ho incontrato Paola mi sentivo già libero dal nostro legame.»

Paola. Perché aveva voluto dirle come si chiamava? Il nome la rendeva più vera, più concreta, il nome la rendeva odiabile. Come del resto già odiava lui, nonostante l'amasse. Ma sentire dalla voce di suo marito dire che, per lui, il loro matrimonio era finito la ferì profondamente. Perché lei non si era accorta di nulla? Perché non aveva mai notato il suo cambiamento? Forse la risposta era che non aveva voluto vedere. Probabilmente, se Alberto fosse stato lì, lei avrebbe davvero fatto una scenata isterica, ma almeno avrebbe buttato fuori quel tornado di emozioni che le faceva formicolare la mani e torcere lo stomaco. Così invece non aveva nessun diritto di replica, così non poteva vomitare tutto il male che le era nato dentro.

«Da quanto tempo?» gli chiese, riemergendo dai suoi pensieri.

«Da sei mesi, te l'ho detto.»

«No, da quanto tempo è finito il nostro matrimonio?» precisò Clara.

«Perché vuoi parlare di questo ora?»

«Sei tu che hai cominciato questo gioco crudele Alberto, per cui adesso continuiamo. Da quanto tempo ritieni finito il nostro matrimonio?»

«Questo non è un gioco Clara.»

«Strano, io mi sento tanto una pedina.»

«Perché dici così?»

«Perché tu non mi hai mai detto niente. Forse io sono stata un'ingenua, cieca davanti alla verità, però tu non me ne hai mai parlato. Non sei venuto da me a dirmi come ti sentivi o cosa provavi, a dirmi che per te non avevamo più futuro, che era finita. Mi stai confessando tutto al telefono, ora, solo dopo che hai trovato una donna con cui andartene via, con cui ricostruire la tua felicità. E io Alberto? Io, in tutto questo, che ruolo ho avuto? Per quanto tempo ho vissuto nella menzogna?»

Alberto stette ancora in silenzio, incapace di rispondere. Che fosse per vigliaccheria o per riguardo a Clara, tacque.

«Quanti anni? Uno? Due? Cinque? Dieci? Da quanti anni tolleri la mia presenza in casa invece di amarmi? Da quanti anni fai l'amore con me senza il minimo coinvolgimento?»

«Clara non mi sembra il caso di...»

«Da quanti anni Alberto!»

«Dalle vacanze in Andalusia» rispose Alberto di getto.

«Quattro anni» concluse Clara, facendo un rapido calcolo. «Quattro anni e non mi sono mai accorta di niente. Mi sento così stupida» disse fra i denti, abbassando il campo.

«Ti giuro che ci ho pensato tanto, che ho provato in mille modi.»

«Sì ma da solo, sempre da solo. So benissimo che non sono perfetta, che ho i miei difetti e so rendermi insopportabile quando voglio. So di non essere una donna facile e che la vita matrimoniale, a lungo andare, si deteriora un po'. Ma avrei preferito che ne parlassimo, magari anche che chiedessimo aiuto a qualcuno, che ci prendessimo un po' di tempo per capire. Però immagino di non aver mai avuto voce in capitolo, vero? Hai deciso tutto tu e adesso io mi ritrovo fra le mani il nostro matrimonio finito, senza nemmeno sapere se avrei potuto aiutarci in qualche modo. E' una cosa brutta Alberto, una cosa terribile non aver potere sul proprio futuro perché non ti viene nemmeno concesso di provare.»

Con le lacrime agli occhi Clara non disse più niente, sperando che suo marito tornasse sui propri passi, che le dicesse che aveva preso un grosso abbaglio e sarebbe tornato da lei. Ma conosceva quell'uomo da quasi tutta la sua vita e sapeva che, quello, sarebbe rimasto solo un sogno.

«Quando torno in zona passo a prendere alcune cose, ti avvertirò un paio di giorni prima» disse poi Alberto con voce tranquilla ma ferma, confermando i timori di sua moglie. «Mi dispiace Clara, è andata così. Non è colpa tua, è solo mia. Salutami i ragazzi, ciao.» concluse poi, riagganciando.

Clara rimase immobile con il telefono all'orecchio ancora per alcuni istanti.

"Mi dispiace... Non è colpa tua... Salutami i ragazzi..." le parole continuavano a girarle in testa. Un addio frettoloso, impersonale, asettico.

Un addio tanto definitivo quanto crudele, che l'aveva lasciata inerme e zitta, immobile e ancora appesa ad una conversazione che le aveva completamente frantumato la vita.

Tutti i racconti

3
5
17

Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

12
13
68

Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello, fa riflettere....Like

  • Rubrus: In effetti sul "sola fides" ho qualche perplessità anch'io: [...]

4
7
29

Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Certamente Domani: grazie scrittore. Sul fatto che vivere sia volontà di tutti si potrebbe [...]

  • Rubrus: A proposito di incidenti, giusto oggi ho ritirato il verbale dell'incidente [...]

3
8
28

Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
10
40

Gino vs. l’Intelligenza Artificiale

La guerra lampo che durò 6 ore 53 minuti

Miu
25 November 2025

Oggi in TV hanno mostrato l’AI che parla. Interagisce, comunica, respira quasi. Il conduttore sorrideva come chi ha appena adottato un cucciolo robot. – È come avere un amico sempre presente. Per dimostrarlo, collegamento in diretta con un essere umano. Purtroppo l’essere umano era il signor Gino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Dax:Ahah Dax, ormai è ufficiale: Skynet non verrà a distruggerci, [...]

  • Miu: La spettatrice: Ciao! Eh sì, in questa partita Gino ha vinto facile: [...]

2
2
22

La vita di Daniel

25 November 2025

La vita di Daniel. È così che fa. La mattina presto, esce dalla tenda e va in centro. Lì, trova un uomo che potrebbe comprargli del cibo. È educato, dice il suo nome, lo saluta con il saluto del post-covid e gli chiede con un sorriso, se possa comprargli del cibo nella mensa lì vicino. Dice, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Testimonianza di dolore.
    Così definirei il tuo non scorrevole racconto.
    Apprezzo [...]

  • Dax: Commosso....l'uomo è cattivo di bade, ma a volte è peggio [...]

2
3
16

CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
25

Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bello. like

  • Smoki:
    La prima volta che sono stata a Napoli, sono rimasta frastornata [...]

6
7
38

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Anche me ha ricordato un po' Matrix, ma il papà di tutti i racconti [...]

  • Virginia Lupo: buongiorno signor Dario. Sono suor Virginia, ogni tanto bazzico qui per leggere [...]

6
6
26

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Gennarino: Complimenti. Scitto molto bene. Un racconto che fa sognare ed entusiasma. Bravo!

  • Rubrus: Qualche tempo fa avevo chiesto quando avresti riportato la nuova avventura [...]

0
4
23

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
21

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su