Chiedo un passo a questi versi,
un doveroso inizio, un prologo.
Non chiedo di saltare le pagine, le prove, nemmeno quegli indizi;
come quando mi guardavi e sorridevo.
L'attenzione viaggia verso canali esterni,
rotte di pensieri;
intanto una volta mi fermai a cogliere un fiore pensando di donarlo a te. 
Di questo ora non c'è traccia, solo del fumo. 
Nemmeno mai saprai quanto quel fiore ti somigliasse;
giacché oscillava nella fresca meraviglia l'intercalare: 
non del ricordo, ne dell'essenza, 
ma della magia di sentir nel vento le tue mani all'atto di prenderle.
Nella moltitudine riconoscerti, distinguerti cento, mille volte vederti senza mai fermarmi. 
Ora, ti diró questo e anche altro. 
Sarei disposto,
ti dirò che nella luna una notte bevvi del vino, 
e che l'emisfero più bello restavi tu.

 

 

 

Dentro il disordine di specchi rotti,
danzammo e passammo
calde estati fresche. 
Non avemmo forse definizione, 
nelle crepe 
un' immagine inquieta,
sensuale. 
Del fulmine prendemmo
il voluttuoso indice celeste
che genera il vuoto. 
Ridemmo senza premura
&
il mattino ci sveglió nudi, 
venuti al mondo con 
una sorta di clemenza
per lo scherno commesso. 
Caro fu sorridere in trappola, 

alle nostre condizioni
nessuna luce fu più sagoma.
Ho rapito l'animo della notte, 
condannato 
nuvole a scontrarsi.
Piove e tu
annaspi Dea, 
i tuoi capelli odorano di vento;
meandri in fiore.
Ho bevuto il siero verde
celebrando un'ebrezza antica.
Emesi, 
Il giogo della viola:
Nasce un fiore,
nell'eden dei miei incanti, mentre ti sfioro col pensiero

 

 

 

Dei nei ne ho perso il conto,
mi piacerebbe unirli un per uno;
un immagine districata
che ti somiglia, perché non hai definizione.
Respiro sulla tua pelle splendida
che sa di te e non c'è altro.
Distratto,
fumo una sigaretta senza occasione, l'ultima.
L'ho messa alla rovescia
dicendoti: "il verso  giusto
è il mondo,
noi invece siamo dall'altra parte". 
Relazione
tra due forme che in geometria,
hanno lo stesso aspetto.
Certo, che quegli occhi dipingessero
asimmetriche armonie,
visioni: scolo finale del mio riflesso nel tuo.

 

 

 

Annaspa
tra i ricordi
il viso di ogni amor
perduto,
tra i fiori assopiti & raccolti, 
nell'anfiteatro delle
giovinezze lungimiranti, 
orfane
delle passioni impossibili.
Malgrado tutti
si perdano,
si dispensano,
condensandosi
come un esercito
ipocrita
di api attorno l'alveare.
Sorprendimi ebbro e
costruirò
l'argilla
per innalzarci a scorgere il mare.
Del silicio
che prende forma sotto i tuoi passi,
della libidine ai sensi,
meduse radianti e poi
distese azzurre;
macchiati sopralluoghi deformi
che riflettono il cielo;
delle onde che si uniscono
formando due mari.

Ora
apri gli occhi,
guardaci scontrare
senza perderci mai.

 

 

 

Sorridere con gli occhi
chiusi
tra le macchie veloci
delle macchine veloci.
Irrequieto
scorrere,
pensando a lei.

Brezza di luna
tra noi solo il vento.
Vicini,
più che mai,
supponendoci
come i colori
che scegliere potrebbero
fiori danzanti
nel regime tropico
del sole.

 

 

 

Disratto l'ego di un pensatore;
corriamo con tanti valzer nella testa. 
Fiori di campo agitano delicate libidini;
flutti parnassiani ondeggiano verso gli aspri monti.
Io e lei, gli elementi figurativi del quadro;
taciturna rappresentazione, gioiosamente armonica.

Sono giusto!?
Fuori tema per comporre: libertà/poesia/unisono.
Portami via nella tua brezza che
fuori è Maggio e non vedo congegno.

 

 

 

Lasciami inquieto
fanciulla
queste labbra
onoreranno il disagio di
cuori straziati,
l'incapacità di scappare
dal bisogno di sparire.
Viandante verso il mare
raccoglievo tramonti
in piccole dosi di disavventure.
Togliete le tende,
pioverà qui e li.
Poche stagioni le mie, occhi vispi
la sofferenza distilla gli anni
generando l'artemisia verde,
l'eterna giovinezza, 
l'inguine dal quale
fiorirò insano
in un nuovo universo
ostracizzato dall'umanità.
Deformi dissensi sopra lo spazio,
dove sono le nuvole?
Non arrecatevi alle cose ragionevoli
nessun dio!
Solo questo
tempo grigio,
quest'era
novizia
inchiodata all'ombrello.
Eclissi rosso sangue, verde,
blu notte,
colore degli inferi, 
bruciano sentimenti e follie.
Donne sublimate
impugnano il sole,
lo spettro della luce bianca;
si ferma l'orologio, le forze gravitazionali, 
si blocca la terra. 
Nasce un mondo donna senza tempo.

 

 

 

Questo spazio tempo

la mia critica inossidabile

senza rimedio.

Qui e altrove

cerco una fuga maldestra,

negli occhi di chi incrocio

orbite discontinue.

Qui, ora

il tuo sguardo su di me,

leggero nel sole che vestivi

di primavera. 

 

 

 

Eroicamente attratto dalla follia di d'esistere;

flusso angoscioso,

evoco visioni.

Ketamine, alcoli, inedia.

Legami finiti/infiniti, atonali.

Quanto basta per la seduta, lo spettacolo non sarà di gradimento.

Costumi nudi vestono grandi gallerie commerciali,

qualcosa che non si può colmare brucia al sole, arde incenerendo.

Cerco aspri campi di grano, ho da offrirvi pasta surriscaldata, dal vapore saturo.

Parole bifronti senza capo né coda,

leggimi all’inverso, una sola parola di senso compiuto (Io).

 

 

 

Ho venduto la mia pelle
come un abile mercante al giogo del baratto,
sopruso della voglia corrosiva di mescolarmi col mondo.
Strade sconosciute senza una meta, 
donne invisibili reggevano la sfida con disincanto
travolte dal fascino temerario della notte.
Semino sale sulle parole affinché possano sciogliere
la fredda consistenza.
Nessun orizzonte, nessuna segnaletica.

Io quello spazio bianco.

 

 

 

Trascorsi orizzonti perduti, 

mietevo il grano in fiamme e ricca di cenere la sera.

Accordavo il vostro dio al disappunto;

per la mancanza di prosperità sguarnitevi pure,

il fuoco è mio amico.

Questo

acido è in circolo per voi: 

signori dai dubbi gusti!

signore, scaldatevi pure le cosce

arriverà la notte, la brina ci sorprenderà contaminati.

Svelsero fiori dal sottosuolo;

oltraggioso fu scrivere

queste memorie del silenzio;

questo taccuino

per voi.

Un invasore? un poeta?

non c'eravate,

ero solo 

e il mondo mi parlava.

 

 

Addormenta il cuore,

che fortuna essere qui.

Non so dove sto andando:

repulsione, reflusso gastrico, ebbrezza.

Duplicare, duellare, duplicare, drogare.

Reflusso gastrico.

Non so tutto quello che dovrei.

Oh ecco non vorrei mai essere voi.

Un sabato mattina in cui non ho tempo nemmeno per me.

Che gran bella decisione

liberarsi oppure morire.

 

 

 

Trasmissioni interrotte,

schermo buio.

Sento/non sento/sento.

L'aria pesa, 

deforme il rigetto che mi ha portato fin qui.

Canali sgomberi,

sono l'unico passeggero, 

che fortuna non avervi con me.

 

 

Chiudere gli occhi, sentire.

Poter finalmente vedere, ritrovare.

Migliaia di colori, prendere il sopravvento.

Oceani di dolore, occhi salati.

Chiuderli per non aprirli mai più 

ed essere vivo per sempre.

 

 

Scorri,

è tutto 

davanti agli occhi.

I giorni sono attimi,

passioni più o meno decenti/indecenti.

Vuoi cambiare?

scegli l'aggettivo:

Diverso, strano, solitario. 

Una società altrove.

Incomprensibile (?!) 

rimani indifferente, 

mentre la vita ti osserva con partecipazione

 

 

 

 

 

Tutti i racconti

2
2
8

CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
4
9

Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
5
27

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: La Matrix di Dario mette meno ansia...
    Bravo. Piaciuto.

  • Ornella: Mi ha ricordato il bel film di Luc Besson con Scarlett Johansson Lucy. Ancora [...]

5
4
19

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
4
23

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
18

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
22

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
15

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
18

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su