Utilizziamo i cookie strettamente necessari per il funzionamento del nostro sito.
Opzionalmente si possono abilitare i cookie usati da Google per offrire annunci pubblicitari personalizzati.
Per informazioni più dettagliate sui cookie che utilizziamo, e per cambiare in futuro la tua scelta, puoi consultare la nostra pagina Privacy
I cookie strettamente necessari abilitano le funzionalità principali del nostro sito web e
consentono statistiche anonime. È possibile
disabilitarli solo modificando le impostazioni del browser, ma ciò potrebbe influire sul corretto funzionamento
del sito stesso.
Imposta cookie di terze parti per ricevere una pubblicità
mirata ai tuoi interessi. Se questa impostazione è spenta, riceverai pubblicità generica.
Ho imparato a volare una notte in cui non riuscivo a dormire. Una notte di fine aprile di qualche anno fa. Mi giravo nel letto, incalzato dalla luce blu proiettata dall’orologio sul soffitto. L’una, l’una e mezza, le due... La mente era perfettamente consapevole di quello che mi succedeva attorno. A un tratto mi sono trovato sospeso oltre la finestra. Vedevo sotto di me la via davanti a casa. La mia auto parcheggiata. Il balcone dell’inquilino sopra di me e la bici rossa come sempre appoggiata al muro, solo al terzo piano, accanto alla portafinestra. Era stato facile. Improvvisamente ho scoperto di potermi muovere a mezz'aria tra i lampioni con la luce gialla. Potevo spostarmi semplicemente desiderandolo. Sono volato in fondo alla via, salito all’altezza del quarto piano per poi abbassarmi un poco. Non provavo nessuna fatica nel volare. Il mio corpo che pure vedevo, sembrava non avere consistenza. Ricordo di aver pensato: “Ma cosa ci voleva? Bastava crederci e provare!” Dopo quella volta, due o tre notti la settimana, mi capita di girare sopra Milano. Perché sempre di notte? Perché di giorno non riesco ad avere la necessaria concentrazione e leggerezza. Mi sento ancorato alla terra e ai suoi lacci: lavorare, mangiare, relazionarmi, mediare e tutte le altre zavorre della vita quotidiana. Una delle mie prime escursioni è stata su piazza Duomo. Sono salito tra le guglie e ho finalmente visto da vicino la Madonnina. C’era la luna e luccicava. Dopo un ampio giro intorno alla piazza mi sono introdotto nella Galleria in direzione di Piazza Scala. Giù, rari passanti si affrettavano per i fatti loro, ansiosi di andarsene a dormire. Anche quando la traiettoria dei loro sguardi verso l’alto m’incrociava, non si soffermavano. I "piedi per terra" non riuscivano a scorgermi come invece io vedevo loro. Fin da piccolo desideravo dare un’occhiata a quel che c’era oltre le ringhiere e le vetrate dei piani alti della Galleria. Ho sorvolato la Scala e poi via Manzoni. Nei miei giri mi piace seguire la linea delle vie, a livello dei tetti. Fu qualche mese dopo la mia prima volta che feci una scoperta che mi sconvolse: non ero il solo a possedere la capacità di volare. Era una calda notte dei primi giorni di luglio, un giovedì. Mi ero seduto sul cornicione di un tetto di Corso Sempione che dava su Largo della Pace. Osservavo con divertimento il teatrino di musica, colori e rumori che i "piedi per terra" mettevano in scena sotto di me, nei vari bar all’aperto della movida locale. Non riuscivo a credere ai miei occhi quando, due metri sotto il livello della mia postazione, si avvicina a volo di rondine, una figura di ragazza. Sta guardando verso il basso ma a pochi metri da me, forse avvertendo la mia presenza, gira il viso verso l’alto. Mi vede incredula, rallenta un poco e dopo qualche secondo d’esitazione, prosegue verso il parco sorvolando l’Arco della Pace. Nei giorni seguenti, m’interrogavo continuamente sull’assurdità della situazione. Due entità che non so come definire (persone con ultra poteri? Uccelli umanizzati?) s’incontrano a circa venti metri d’altezza, e invece di precipitarsi a raccontarsi le reciproche esperienze, si osservano appena e sentono la necessità di allontanarsi. Ho provato a motivare la cosa. Forse il pudore. Penso però che più probabilmente sia stato la volontà di non imbrigliare con la ragione l’irragionevole che ci stava accadendo. Confrontandoci saremmo stati costretti a cercare una spiegazione, ad ammettere che esisteva un mondo normale e uno no. Magari qualche cosa poteva farci perdere “quello no”. Meglio non rischiare. Da quella volta, ogni settimana nello stesso giorno, ci incrociamo nello stesso posto. Io, sempre sul cornicione, la vedo avvicinarsi, rallentare alla mia altezza, incrociare il mio sguardo, proseguire veloce come una rondine sopra Parco Sempione. Questo pomeriggio, domenica, voglio finalmente vedere quel film che ho nel mirino da qualche tempo. Scendo nella metropolitana di Piazza Cadorna, direzione Duomo. Mentre aspetto la vettura, noto sulla panchina opposta, una ragazza assorta nella lettura di un libro. Ma certo. E’ lei. La “ragazza rondine”. Il primo impulso è di chiamarla e cercare di attirare la sua attenzione. Ma ho un momento d’esitazione. L’esitazione si prolunga. Sento il rumore della vettura che si avvicina. Lei forse richiamata da quel rumore alza lo sguardo dal libro. Mi vede e mi riconosce. Arriva la carrozza, salgo, la sua immagine si allontana.
Piccola stella, 13 March 2024
DOVE ANDARE?
Tempo di lettura: 30 secondi
Ho eletto dimora sul bordo di un pozzo per attingere acqua quando si specchia la luna.
Lawrence Dryvalley, 15 March 2024
La Fine
Tempo di lettura: 30 secondi
«Osserva. La stella più vicina a noi, esplosa tempo fa, ha ormai totalmente incenerito il suo sistema interno!» «Che spaventosa meraviglia il cosmo.» «Già. In pochi anni ne sortiremo gli effetti. [...]
Walter Fest, 09 March 2024
E' successo a via Ettore Rolli
Tempo di lettura: 1 minuto
Tutto è successo all'improvviso, cjavete presente via Ettore Rolli? Io n'machina stavo pè stà strada n'direzzione Porta Portese e all'artezza dè la piazzetta n'dò fanno er mercato, cè stà pure n'rudere [...]
SabrinaMilana, 23 March 2024
INGANNI DEL PASSATO
Tempo di lettura: 30 secondi
Non è te che cerco, è assenza di parole che traboccano possibilità di braccia che cullano sogni acerbi Non è te che desidero, è nostalgia di sguardi che bucano la pelle di carezze che premono [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
Per utilizzare questa funzione è necessario effettuare il login. Accedi oppure
registrati per avere la password
Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]
Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]
Tempo di lettura: 3 minuti
Piccola stella:@LdR. a dirti la verità io mi sono divertita a leggere il tuo racconto. [...]
L’esilioDiRumba:Apprezzo molto sia i commenti costruttivi che il supporto. Un abbraccio
Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Antonellina:Bellissima poesia! Hai descritto la magia di una stagione che appartiene [...]
Patapump:bravo Lorenzo sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗 le immagini? [...]
Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]
Incipit: poco dopo la visita di Belzebù e Brace in Paradiso (vedi “Le giornaliere questioni di genitorialità di Belzebù”- Capitolo III), tutto il Paradiso si indigna. Il motivo è che a parer loro ai giovani diavoli non viene data la possibilità di accedere a un’istruzione completa, come avviene [...]
Tempo di lettura: 4 minuti
stapelia:Capitolo primo? I precedenti fanno parte di questo? Hai creato un mondo. Un [...]
L’esilioDiRumba:Certamente, mi fa piacere interessi. I due racconti sono correlati e sono [...]
F.C. non aveva mai prestato attenzione alla musica leggera. Non sapeva chi fosse Luigi Tenco e non aveva nemmeno seguito il Festival di Sanremo, ma il suicidio del giovane cantautore l'aveva colpita profondamente. Ogni notte, F.C. lo sognava e raccontava al marito, un operaio che la sera rincasava [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
stapelia:Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]
L’esilioDiRumba:Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]
Gino non poteva credere che stesse succedendo proprio a lui. «Sono stanca di uomini vuoti, G» gli aveva ripetuto più volte prima di chiedergli – chiedergli? Dio mio l'aveva quasi implorato – di salire e quel “G.” lo faceva impazzire, gli dava l'illusione di non essere “Gino” (che razza di nome, [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
Rubrus:Intendiamoci, trovo il racconto "carino", altrimenti non l'avrei [...]
L’esilioDiRumba:@Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]
Da bambino qualche volta mi avventuravo nell'officina di mio padre, che per me era una specie di parco giochi, pieno di cose affascinanti e misteriose. Ricordo soprattutto l'odore di “morchia”, un impasto di olio motore esausto e polvere che avvolgeva gran parte dei motori del tempo e necessariamente [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
Patapump:a me capitava nella falegnameria paterna.. li odoravo colla e ammiravo [...]
Vaccini per cattivi comportamenti. -Ciao! Ho un altro incidente dovuto a un cattivo comportamento nella mia classe. - Va bene. Per favore, dammi un minuto. Devo preparare le siringhe. Che tipo di comportamento è quello? - Un alunno cammina in classe e disturba gli altri. E il secondo sta urlando. [...]
Signori miei, è inutile girarci attorno: quando sei nato non puoi più nasconderti. Ragione per la quale, sto qui a osservare, da una ventina di giorni dalla data della mia nascita, un misto di volti che mi sorridono e che si esprimono mediante l’uso di vocine eccessivamente acute. E’ probabile [...]
Tempo di lettura: 5 minuti
stapelia:Ben trovata ! Devo essere sincera e lo sarò. Il tuo testo, questo, [...]
stapelia:Sono stata influenzata dall'incipit? "Quando sei nato non puoi più [...]