Pioveva incessantemente da due giorni. La pioggia picchiettava sui vetri sottili ed Emma era seduta sul bordo del letto. La testa tra le mani le girava vorticosamente facendola cadere in un pozzo d'angoscia senza fine. Questo era uno dei momenti della giornata dove la disperazione giungeva all'apice. O di notte, quando si stendeva sul letto e attendeva invana l'arrivo del sonno, che anzichè venirle incontro e prenderla per mano tra morbide carezze si faceva inseguire come il Bianconiglio passando però per inferni infestati da materializzazioni di paure e tormenti. Rimase lì qualche secondo ad ascoltare la pioggia, con gli occhi chiusi. Era una ragazza semplice, senza mai un filo di trucco, qualche lentiggine qua e là, capelli bruno-rossi, amava la vita eppure la temeva così tanto. Ogni cosa le pareva vana, voleva provare ogni singola esperienza ma poco dopo se ne stufava e la lasciava perdere. Partiva con l'eccitazione a mille che scemava poi velocemente così come era arrivata. Aveva abbandonato gli studi, gli sport e gli hobby imposti dai genitori, le sue amicizie false, aveva abbandonato la sua crisalide artificiosa costruita ad hoc per la società ed era volata via. Il volo fu però breve perchè si rese conto di essere l'unica farfalla tra migliaia di vespe inferocite, stordite, vacue. L'unico suo sollievo era la scrittura, scriveva poesie su ogni cosa le passasse per la testa, senza badare troppo alla forma e a i lemmi utilizzati, perchè credeva nell'immediato e la semplicità, e cercava quindi di portare sulla carta tutta l'essenza il più velocemente possibile, prima che mutasse forma di nuovo.

Il turno al fast food sarebbe iniziato alle 15, aveva ancora un paio d'ore di libertà. Si alzò dal letto e andò in cucina, mise il pentolino sul fornello e accese il gas. Andò a lavarsi la faccia. Poi tornò in camera e prese una scatoletta di legno intagliata da una mensola e la posò sulla scrivania. La aprì. Dentro aveva uno dei suoi pochi vizi, se così possiamo definirlo, alcune infiorescenze di marijuana che amalgamate all'odore acre del legno sprigionavano un effluvio agrodolce ad ogni apertura. Ne prese una delicatamente con le dita, poi chiuse la scatola e la ripose sulla mensola. La tritò con il piccolo grinder in metallo laccato e la riversò sul tavolo. Sentì l'acqua bollire, corse di là, la versò in una tazza, mise due bustine di tè e riattraversò la stanza con la tazza fumante. Fece un filtro con un cartoncino, si mise l'erba sul palmo, distese sopra la cartina,fece un rapido movimentò con le mani e l'arrotolò,poi l'accese. La portò alla bocca e prese la prima boccata. In quella cartina non andava a fuoco solo una rinsecchita pianta originaria delle Indie, ma tutti i suoi desideri, i suoi fallimenti, le sue delusioni, le sue speranze, che volavano via in pallidi nugoli di fumo e le permettevano di sgombrare la mente per qualche tempo. 

Era diversa dalle ragazze della sua età, mai trasandata ma semplice. Viveva in un piccolo appartamento in città (del quale doveva ringraziare gli zii che le chiedevano un canone di favore) , non spendeva soldi in vestiti o altre chincaglierie, ma godeva delle piccole cose. Senza non poche peripezie, saliva sul tetto per passare un paio d'ore, al crepuscolo, a contemplare il tramonto. Seguiva qualche persona, a sua insaputa, per le vie della città ed immaginarsi cosa faceva e chi era nella vita, "Mmmh camicia leggera, molto curato, mani delicate, sa come muoversi, sa fin dove può avventurarsi con un discorso e quando è il momento di dare ragione all'interlocutore, potrebbe essere un medico, ma è scuro in volto, cupo, aleggia della mestizia su di lui, forse è stato lasciato dalla moglie, forse ha perso un figlio in un incidente", Emma andava avanti così per ore, e non le importava se poi le sue deduzioni fossero veritiere o no, amava vagare con la mente e crearsi una città animata dai suoi personaggi. Non meno, amava passare ore in biblioteca o in librerie antiche dove si lasciava condurre da quel tipico odore di carta e vita vissuta, perdersi per le vie della città o essere inebriata d'emozioni, andare ebbra a teatro o al cinema o a mostre e musei.

Questo suo status di lepidottero però, l'aveva costretta ad isolarsi in attesa di trovare altri simili. Compito che si era rivelato più arduo del previsto, vista anche la ristrettezza demografica, ma soprattutto mentale che serpeggiava nella sua città. Il suo animo di sognatrice la portava per mano per città europee, metropoli asiatiche, capitali africane, villaggi d'oltreoceano e le mostrava eleganti salotti letterari, ritrovi bohemién in soffitte polverose, riti indigeni su stuoie di legno, bische clandestine in umidi scantinati.

Il suono del campanello destò Emma dai suoi sogni, facendole andare di traverso una boccata di fumo, tossì ripetutamente e dovette placare l'irritazione con lunghe sorsate di tè bollente. Spense la sigaretta d'erba e la gettò sotto il tavolo. Chi diavolo era. Emma si diede un tono ed andò alla porta, fece un lungo respiro ed aprì. 

 

Tutti i racconti

1
1
7

Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
13

Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

8
12
38

Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lord Silvius: Io sono fortunato. Sono in pensione e quindi posso scrivere senza dovermi preoccupare [...]

  • Ondine: Io credo che anche gli scrittori che scrivono per sei mesi nei boschi prima [...]

7
8
28

Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: caspita ondine che bel racconto. spero a breve di leggere il seguito. Brava. [...]

  • Miu: Questo racconto è un treno che parte piano, poi accelera e ti lascia [...]

12
18
65

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
8
29

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e... pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Teo Bo: Ringrazio di cuore chi ha commentato, qualcuno con parole toccanti, questo [...]

  • zeroassoluto: Senza parole... ma:
    👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏...

10
9
37

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lord Silvius: Mai titolo fu più ben azzeccato per un racconto. Cerrto che correre [...]

  • Adribel: Racconto carino, riesce ad incuriosire e a trascinare fino alla fine.

3
8
25

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie ragazzi!
    Chiarisco:
    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

3
2
19

Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
23

Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

3
5
31

Destabilizzazione (3/3)

28 June 2025

Nei mesi successivi Giulia affrontò la situazione. Era tornata a vivere dai suoi genitori. Fece prendere alla madre i vestiti e qualche oggetto utile dalla casa coniugale ma non volle niente che potesse ricordare la vita precedente. Tramite il suo legale procedette per la separazione dal marito [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
27

UNA STORIELLA CON LA SINDROME DELLA STRAMBERIA.

di Chiara Mazzavillani Vasi

28 June 2025

Era la normalità: dormire, mangiare, dormire, mangiare, dormire, dormire, e ancora dormire. Giorno e notte i sogni di mozzarella e pomodoro volavano da un universo all'altro, lasciando un profumino che faceva svegliare i terrestri. Era pazzia, pura pazzia. Follia… Non si può nemmeno immaginare [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Scrivere è... volare, svolazzare tra sostantivi e verbi, anche immaginari [...]

  • Dax: ho fatto fatica a seguire la storia, lo confesso. like a prescindere

Torna su