Partiti! Un colpo di pistola aveva dato il via alla gara.

Circa venti uomini, i più abili nuotatori del mondo, erano in acqua. Dopo poche bracciate, i campioni erano già lontani, apparivano e scomparivano fra le onde come delfini. Dietro di loro le barche appoggio e ancora più dietro i motoscafi della giuria internazionale che, con potenti binocoli, teneva tutti sotto controllo, pronta a intervenire.

Antonio si era messo di lato alla figlia e la incitava.

<<Vai piano, non farti prendere dall’euforia, mantieni la cadenza e non fare sforzi inutili. Scivola con il corpo e non stancare le gambe. Vai, vai, così! Bene! Appena senti la corrente, avvisami subito, immediatamente e dimmi anche da dove arriva, hai capito! Devi dirmelo subito!>>

La ragazza impegnata con le bracciate, afferrava poco di quello che diceva il padre, continuava con un discreto ritmo a mantenere il passo con gli altri, anche se più indietro.

Erano trascorse due ore di gara e già si vedevano i primi rallentamenti. Qualcuno chiedeva rifornimenti, altri cambiavano rotta scegliendo ognuno una direzione, ma il percorso era ancora lungo e insidioso. Lucia all’im­prov­viso si accorse che la temperatura dell’acqua era cambiata. Segno che era arrivata nella zona d'influenza della corrente. Prima di avvisare il padre volle essere sicura e accertarsi da dove veniva. Subito dopo fece segno alla barca di avvicinarsi. Antonio si era accorto che la figlia stava andando fuori rotta a causa proprio della corrente. Le ordinò di rallentare il ritmo per recuperare un po’ d'energie. Quella corrente l’avrebbe, di fatto, trascinata verso sud-est per un po’, poi, sarebbe rientrata nella direzione giusta, una volta entrata nelle acque più tranquille e riparate del golfo.

<<Devi lasciarti trasportare e non sprecare forze per contrastarla, quando sarà il momento, ti accorgerai e sarà facile, con poche bracciate, uscire dal flusso e trovarti allineata.>>

La voce del padre era calma e rassicurante, memorizzò i consigli e approfittando di quel momento di tregua si rifocillò per non andare poi in crisi di fame. La corrente era proprio arrivata al momento opportuno, stava già accusando i primi sintomi di stanchezza. Con questo stratagemma, poteva recuperare un po’ d'energie e, nello stesso tempo, percorrere in scioltezza il tratto più duro. Davanti a lei vedeva i concorrenti che faticavano non poco per tenere testa a quell’ostacolo. In cuor suo ringraziò Dio per aver convinto il padre ad assisterla, senza di lui non sarebbe andata lontano. Si rimise in movimento lasciandosi quasi portar via, era in vista del capo Posillipo, se riusciva a riposarsi ancora un po’, dopo il percorso era molto più tranquillo, entro i confini del golfo, le acque erano sicure. La corrente, infatti, in prossimità del Capo sembrò fermarsi come davanti a un ostacolo, sotto la superficie dell’acqua era tutto un ribollire, il contrasto con la forza della corrente che non riusciva a superare il massiccio di Posillipo. Vide i concorrenti avvicinarsi, mentre lei fluttuava, quasi scivolando, in direzione opposta. Si accertò di essere in linea con la costa e in direzione del traguardo, con poche bracciate poderose uscì dal fiume che la portava e s’impegnò a iniziare l’ultimo tratto con le sue sole forze.

Da quel momento e fino all’arrivo non ci sarebbe stato nessun altro tipo d'aiuto. Lei, come tutti gli altri, doveva giocare la sua partita, con le residue energie rimaste e con la sola forza di volontà. Ora era lei contro di tutti, contro il mare, contro la stanchezza che si stava impossessando del suo corpo. Era in acqua da molto tempo e, nonostante l’aiuto della corrente, ora non sentiva più le braccia e le gambe, davanti a lei erano molti dei concorrenti, ma di questo non si preoccupava, voleva solo arrivare e far finire quella fatica impossibile. Le bracciate erano dure, legnose e rigide. Faceva un grande sforzo per andare avanti, guardando intorno ai punti di riferimento, le sembrava di non riuscire a muoversi da dove era. La scogliera del lungomare era ben visibile con la folla assiepata nell'attesa degli atleti.

Antonio si era accorto del momento di scoraggiamento, e corse in aiuto con la barca, per incoraggiarla. Gridava con quanto fiato aveva in corpo, dava sfogo a tutta la rabbia repressa per anni. Era una vita che aspettava un momento del genere, non poteva arrendersi a pochi metri dalla conclusione. Urlava, sbraitava, si dimenava sbracciandosi verso la ragazza. Lucia vedeva i movimenti scomposti del padre e intuiva il suo stato d’animo. Sapeva che non poteva certo arrendersi adesso, doveva andare avanti, per suo padre e per se stessa. Richiamò le ultime risorse e con la forza dei soli nervi si lanciò nell’ultimo disperato assalto verso il traguardo, procedendo verso la meta non vide che, oltre a quelli davanti a lei, molti altri, erano stati già superati. Diede le ultime bracciate a occhi chiusi, concentrandosi nello sforzo infinito di raggiungere quella meta ormai vicina. Aprì gli occhi giusto in tempo per vedere una folla festante che era lì fin dalla mattina presto, per accoglierla. Era una napoletana e il pubblico non mancò di farle sentire il suo apprezzamento. Toccò terra e si fermò sul posto, distrutta e ansimante. Acqua e lacrime solcavano il viso contratto dallo sforzo. Intravide nella confusione la barca del padre che stava attraccando al molo; subito dopo, il vecchio correndo andò a stringere l’esausta Lucia in un abbraccio che la sollevò letteralmente dall’acqua. L'aiutò a salire la scaletta che dava sul palco della giuria. Le diedero un accappatoio per coprirsi e una bevanda per ristorarsi. Lei si lasciò fare tutto, senza nemmeno accorgersi di niente. I suoi occhi erano tutti per il padre. Era riuscita a dominare il mare. La sfida era vinta. Questa era la sola cosa che importava e la ripagava dello sforzo tremendo cui si era sottoposta. Aveva vinto la sua sfida personale ed era riuscita a liberare il padre da quelle vecchie catene. Insieme avevano vinto i mostri del passato. L'angoscia, la paura, la rabbia di un uomo che aveva visto il mare togliergli parte della sua vita, del suo sangue.

Ora guardava il viso del genitore rigato di lacrime, sorridere di una gioia infinita e incontenibile. Nel momento in cui l’altoparlante annunciò il suo quinto posto in assoluto, si guardarono negli occhi e il loro urlo prorompente coprì ogni altra cosa intorno.

Tutti i racconti

1
1
6

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
6

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
5

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
27

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Bene Riccardo e allora in appendice spiega la tua ispirazione e ti dico ancora [...]

  • Ondine: Nel rispetto di tutti e senza toni offensivi verso i lettori, lo scrittore [...]

1
4
21

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Chiara perdona la mia schiettezza che magari ti sembrerà fuori luogo. [...]

  • Ondine: Cara Chiara, ognuno a modo proprio, a secondo dei momenti che si attraversano, [...]

2
3
17

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: La chiusa basterebe giá. Per il mio gusto. like.

    "E l’ombra, [...]

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

8
10
48

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie a tutti.
    L'ho scritta come se la stessi raccontando ai miei [...]

  • Lawrence Dryvalley: Once upon a time... Vegan Edition! 😅🤣 Bella Zero, piaciuta la favola ma continuano [...]

6
14
40

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Brava brava brava, ti ho apprezzata dal tuo primo racconto, e c'e' [...]

  • Surya6: Grazie a tutti. In verità l idea non nasce dalla pubblicità del [...]

21
9
82

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Arrivo in po' in ritardo, hanno già detto tutto e ho condiviso i [...]

  • Aaron: Grazie Paolo per avermi citato nel tuo discorso di accettazione dell'Oscar! [...]

3
7
42

L’elemosinante

Vas
11 September 2025

Un uomo viene da te e vuole venderti dei calzini e quello che capisci è che ti sta chiedendo aiuto, in effetti potresti anche avere bisogno di un bel paio di calzini nuovi, ma non riesci lì nel momento a restare lucido. Ammettiamo pure che tu te ne accorga cioè che quei tuoi calzini assottigliati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Miu: Bel testo.Mi ha colpito molto come hai raccontato la scena non dal punto di [...]

  • Ondine: Prezioso il tuo sforzo analitico. Piaciuto.

9
9
73

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 1/2

11 September 2025

C’era una volta, in un posto lontano, un regno sconosciuto ai più, abitato da un popolo che si faceva chiamare Brassicaceo. Era una popolazione tranquilla e variegata, con la pelle di diversi colori. Alcuni erano bianchi, ma c’erano anche i neri, i rossi… i più numerosi però erano i verdi, che [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Fantastica. Che idea originale trasformare cavoli e broccoli in re e regine! [...]

  • Teo Bo: Bella Zero! Leggo subito il seguito già trasmesso da redazione. Secondo [...]

6
10
59

Il lampo

10 September 2025

In questa stanza muoio di caldo, eppure sto bene. Seduto alla scrivania, rivolto verso la finestra. E’ sera, buio pesto, fuori si vedono soltanto le luci stradali. Dei cani abbaiano, delle macchine passano anche più veloci del dovuto. Davanti a me ho poche cose: un libro, una bottiglia d’acqua, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Leobiagi: Rubrus, l'ispirazione era proprio quella. nonostante non ami Pascoli come [...]

  • zeroassoluto: Benvenuto Leo in questo mondo di scribacchini attempati e non.
    Se studi [...]

Torna su