Tempo di lettura: 4 min - Genere: comico - Autore: La Trinche -
Prima di tutto devo confessare che vivo sopra la palestra, e quando dico così, non intendo vicino, intendo proprio dire sopra, nello stesso palazzo, io sto al quinto piano e la palestra sta al piano terra.
Questo per farvi capire che NON HO ALCUNA SCUSANTE per non andare. Non devo neanche mettere il cappotto. Non devo uscire all’aperto per entrarci. Tanto per essere precisi.
Ma aggiungo dell’altro per farvi capire il mio rapporto con la medesima.
Quando decido di non fare i corsi o semplicemente non arrivo in tempo, scendo a camminare come un’alienata sul tapis roulant. Ritengo che, camminare o correre, per mezz’ora almeno, fissando una parete, non sia un’esperienza particolarmente esaltante, o arricchente.
Però, la mia palestra è così avanti che ha una piccola televisione installata su ogni attrezzo di sala. Questo aumenta esponenzialmente la mia motivazione a fare qualcosa, perché io scendo alle 19.30, quando comincia CSI Miami, e risalgo, quando è finita la seconda puntata.
Non vi sembra un ottimo approccio? Devo solo proporre la cancellazione delle pubblicità che, in effetti, rendono la scalata più noiosa. Ma, a parte quello, fino a che non ho scoperto l’assassino, riesco a camminare, correre, scalare e salire con una certa costanza.
Il che non è male. 
Mi capita anche di fare i corsi, perché sono divertenti ed è splendido pagare qualcuno per farci fare tanta fatica. Una si sente già più magra nella sofferenza.
Puntualizziamo un aspetto.
Non vorrei che, neanche per un attimo, voi pensaste che io sia una palestrata professionista. Sono una vera dilettante. Vado ai corsi a caso, quando capita. Non faccio mai due volte la stessa cosa di fila, non vado mai allo stesso orario. Insomma, un caposaldo dell’indisciplina. Quindi è facilmente immaginabile la mia competenza su questi temi.
Però, quello che segue, è la mia esperienza, che voglio condividere con voi, dei corsi che sono riuscita a seguire in questi anni.
Zumba
È il mio corso preferito!
È  una cosa veramente giovane e dinamica quest’ora.
L’ho già fatto due volte, anzi tre. Udite udite, mi sento molto Eminen quando mi scateno a ritmo di musiche tipo hip hop, per cominciare soft, o disco dancing pesante, per consumare a pieno ritmo un camion di calorie, e latino americano per sfinirci senza pietà a un ritmo sincopato.
Eppure, nonostante la spasmodica fatica che faccio, ho stampato sulla faccia un sorriso ebete, dal minuto 1 al minuto 60.
Vi giuro che mi diverto proprio perché, per uno strano caso del destino, riesco a seguire le coreografie con una certa facilità, anche se al 46esimo minuto sento la milza che mi sta per schizzare dal fianco.
Travolta quindi da un ingiustificato ottimismo, una sera, visto che mi viene così bene e non sono ancora morta, decido di proseguire facendo il corso di Step.
Se faccio Zumba come una street dancer, vuoi che non faccia Step???
Le ultime parole famose.
Step
Entro il sala e siamo solo 4, due donne e due uomini.
Considero quindi che se ci sono due uomini, di sicuro sarà una passeggiata, e poi storicamente lo Step è solo fatica, non complessità, no?  Appunto. Errore.
Uno degli uomini è il marito dell’insegnante, quindi non solo raccomandato, ma di sicuro si è allenato a casa guardando lei preparare i corsi, infatti è il più bravo. Imbattibile.
Quando sono girata e non riesco a vedere lei, guardo cosa fa lui, perché tanto non ne sbaglia una.
L’altro uomo è il migliore amico del marito dell’insegnante. Stessa storia. Sono sicura che invece di giocare a calcetto, vanno nello spogliatoio e provano le coreografie.
La ragazza è la fidanzata dell’amico del marito dell’insegnante (che picchio il cane, che morse il gatto, che si mangio il topo, che al mercato mio padre comprò).
È tutto chiaro?
Vi devo mettere lo schema con l’albero genealogico?
Capite che si tratta di un complotto?
Perché non dirmelo e lasciarmi uscire, anzi, mandarmi proprio via, per fare una lezione in grazia di dio, invece di farmi stare lì a fare la figura della rana morta?
La coreografia è composta da tre parti. Vi giuro. Non ne ho presa una. Avete presente un lemure che danza con quelli di Fame? Ecco, io.
Tutti sullo Step, io sotto.
Tutti a destra, io a sinistra.
Tutti fanno una giravolta, io sono sullo Step.
Tutti fanno un ripeter (vorreste sapere cosa è, vero? Informatevi), io sto facendo una giravolta.
Immaginatevi un’ora così. Anzi no, 40 minuti. Poi ho gettato la spugna.
Voglio spezzare una lancia a mio favore. Loro la coreografia la conoscevano già, io no, il fatto di farmela vedere solo una volta e poi attaccare tutti i pezzi, non mi ha certo aiutato, forse sto sovra argomentando…. Non è che mi devo giustificare anche!
Gli ultimi 20 minuti cedo, loro piroettano sullo Step. Io faccio su e giù battendo le mani. Una vergogna incredibile, con loro che mi incitano all’inizio: “Dai che è facilissimo!”, poi capiscono che non c’è speranza, e quindi si limitano a dire “Va bene, vai pure avanti così, se vieni ancora impari anche tu”. Venire ancora? Mi sono segnata sull’orario, tutti i corsi di Step con una croce rossa. Fate voi.
Total body conditioning
Dai se non ce la faccio con lo Step posso fare Total Body, che più che un corso mi pare una pratica da parrucchiere: conditioning = balsamo, mi ammorbidiscono il sedere? Uhahaha! Me lo devono rassodare piuttosto! Vabbè intanto cominciamo a andare.
Entro in sala, sto sistemando gli attrezzini, si chiude la porta e capisco immediatamente che ho commesso un errore fatale. La proff. è sta stessa di Step! Ma allora è una persecuzione!
Ormai non posso scappare, sono fregata.
Mi vede, mi riconosce e mi dice con benevolenza: “Ciao! Vedrai che questo è molto più facile!! “ Ma dai, si è accorta che l’altra volta ho fatto fatica, acuta la ragazza! Che umiliazione.
La prima mezz’ora si fa sullo Step, riscaldamento e gambe.
Mi viene già da piangere. Sempre tre sequenze, ma stavolta ce la faccio, a parte che tutti girano a destra e io mi ostino a girare a sinistra, ma quando una lo impara così…
La restante mezzora è da Full Metal Jacket, addominali su e giù, con lei che ci perseguita contando in questo modo: 8, 7, 6, 5, 4 e quando pensiamo di essere prossime alla fine lei continua: 4, 4, 4, 3, 3, 3, 2, 2, riposo. Ma vaffa….
Stessa cosa con gli esercizi per le gambe. Una sbarra da 4 kg appoggiata a una caviglia, e la gamba che deve sollevarla e abbassarla per decine di volte.
Sempre la virago ci grida: la sentite la gamba? La sentiamo? (Manca solo il “palla di lardo”) Dovete provare la sensazione di un alano che vi morde la natica. LO SENTITE????
Mi viene da dire: Minkia se lo sento! Bastaaaaaa!
Prima gamba destra e poi gamba sinistra. Due minuti e stretching e possiamo andare a casa.
Beh , vi giuro che dopo la palestra, la voglia di mangiare passa del tutto.
L’addominale ti ha fatto venire così male all’addome appunto, che se solo starnutisci si accartoccia tutto dolorosamente.
Dura la vita per essere magre come sono magra io….
Datemi tempo e vi racconterò presto gli altri corsi, non è finita qui!
(NdR.: domani prosegue... L'ALLENAMENTO!)
Autori: La Trinche
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
 

Tutti i racconti

4
4
24

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Davide Cibic: Molto bello. L'idea della polvere magica è deliziosa e portante, [...]

  • GiuliaCango: Bravissimo sono riuscita ad immergermi completamente nel clima natalizio con [...]

6
5
169

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
6
41

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
23

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
64

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
31

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
33

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
33

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

2
2
33

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
37

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
43

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su