Riapro gli occhi, non sono più in macchina bensì nel mio letto. Ma non ero a Milano? Si, certo, come no! Non mi sono mai mosso da qui, ho semplicemente sognato. Più che visitare una Milano da bere ho visitato una Milano da sogno, ironizzo tra me e me.

Ok, è stato un sogno ma oserei dire estremamente realistico, pur tradendo allo stesso tempo qualcosina di surreale.

Effettivamente mi son ritrovato nel bel mezzo della città, senza ricordare come esserci arrivato, ora si spiega del perché il viaggio non mi ha  affaticato per niente. Mi son ritrovato li e… basta!

Altri dettagli mi lasciano da pensare, come ad esempio l’operaio edile che mi ha cacciato in malo modo, i lavori serali nel cantiere oppure la storia dei 1900 euro.

Resto ancora sdraiato nel mio letto, fisso il soffitto cercando di fare mente locale e di ripercorrere dall’inizio alla fine ogni singola cosa vissuta nel sogno, fino a quando avverto il mio cellulare vibrare sul mio comodino. Lo prendo.

È Ilaria! Mi ha appena mandato il suo buongiorno con delle dolci parole e ricambio anch’io mandandole delle belle frasi con una immagine piena cuori. Decido a scriverle su WhatsApp raccontandole “l’esperienza” che ho vissuto e le mando un lungo messaggio.

«Amore mio, raccontami per filo e per segno ancora una volta il sogno che hai fatto, vorrei cercare di capirci qualcosa.» mi chiede con molta curiosità tramite messaggio vocale e io senza problemi l’accontento.

Cerco di focalizzarmi su ogni singolo aspetto e di essere più preciso possibile, senza tralasciare nulla, secondo Ilaria tutto ciò ha un senso. Parliamo praticamente solo di questo per circa mezz’ora.

«Devo andare a lavoro tesoro, stasera ne riparliamo, ricordati che, le parole che ti ho “detto” nel sogno valgono anche nella realtà, ti auguro di passare una buona giornata. Ti amo!» conclude mandandomi contemporaneamente su WhatsApp un aforisma d’amore, mentre io una quartina di una mia poesia scritta mesi fa per lei, del resto siamo più dolci di due barattoli di miele Ambrosoli.

 

Sono le venti e trenta passate, devo andare a prendere Ilaria all’uscita da lavoro ed è abbastanza tardi. Ogni sera ci organizziamo in questa maniera, è un modo come un altro per stare un po’ insieme e portarla successivamente a casa sua, in un quartiere non molto lontano.

Ho passato un intero pomeriggio in vari siti che riguardano opportunità lavorative, e come al solito non ho trovato nulla di interessante. Solo impieghi in qualità di operatore in dei call center in cui si è sottopagati peggio che in Uguanda oppure del Telelavoro che senz’altro puzza di truffa . Pazienza, domani vedrò di cercare ancora, tanto è inutile tartassarmi la testa, prima o poi a furia di insistere qualcosa uscirà fuori. Salgo in macchina, metto la chiave nel quadro e parto.

Per raggiungere la Sanitaria ‘Cento x Cento Bimbi’, impiegherò come sempre non più di cinque minuti, giusto il tempo di ascoltare ‘Kingston Town’ degli UB40 una delle mie canzoni preferite trasmessa da Radio 105 che ha sede proprio a Milano e durante il tragitto ripenso al sogno, ancora molto vivido nella mia mente.

Parcheggio nei pressi della sanitaria, Ilaria è all’esterno di una ricevitoria vicina a dove lavora e mi auguro non sia scocciata del mio ritardo. A prima vista non sembra esserlo.

Scendo dall’auto, appena riesce a scorgermi, la sua espressione diventa particolarmente euforica e comincia a correre verso di me,

«Amoreeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!» Mi abbraccia, mi stringe forte, mi bacia voracemente in ogni parte del mio viso e allo stesso tempo vociando frasi sconnesse del tipo «Si, finalmente!!!» «Che bello, no, non ci credooooo!!!»

«Tesoro che ti è successo? Oggi forse ti sono mancato più del solito?» le chiedo con stupore.

La mia fidanzata prende la mia mano e l’appoggia al suo petto, sento il suo cuore battere fortissimo come un martello pneumatico, inoltre suoi occhi sono umidi, si nota chiaramente che è visibilmente emozionata.

«Non posso dirti qui in strada la bellissima cosa che mi è capitata, anzi, che ci è capitata!» e sempre con la mano mi trascina energicamente in direzione della mia macchina dove con calma possiamo parlare.

«Hai presente il sogno che hai fatto stanotte?» annuisco sempre più stupito «ebbene sono riuscita a interpretarlo traendone dei numeri e stamattina in questa ricevitoria li giocati subito a Lotto, ho verificato i numeri in serata, precisamente alcuni minuti prima che tu arrivassi e… sono uscitiiiiiiiii!!!!!!»

«Lotto? Ma come hai fatto? Ti sei affidata alla Smorfia, il libro dei sogni?» cominciando ad entrare in sollucchero anch’io.

«No, nessuna Smorfia amore mio, i numeri li ha forniti il tuo sogno stesso: chiari, diretti ed inequivocabili!» mi risponde schioccandomi un bacio sulle labbra.

Effettivamente ora che ci penso è vero, mi ricordo ad esempio di quando la proprietaria delle rosticceria mi aveva menzionato il numero 1900, mentre il marito il numero 84. Come è giusto che sia vorrei saperne di più.

«Quali numeri sei riuscita ad azzeccare tesoro? Ti prego dimmelo!» le domando ancora con un crescendo di curiosità.

«Dal 1900 ho tratto il 19, poi 84 l’anno in cui i due rosticcieri hanno aperto il locale, 15 gli anni del ragazzino e 5 il conto o la banconota con cui hai pagato» mi dice raggiante e seguitando ad alta voce «la cosa sorprendente sai qual è? Se analizziamo la cosa e mettendo i numeri in un certo ordine, abbiamo la tua data di nascita: 15 5 1984!»

Tutti i racconti

2
4
15

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    ottimo.
    altre 3 puntate da gustare!
    Complimenti per il [...]

  • Rubrus: MM: sotto le feste le storie si allargano come le pance. Queste sono 4 parti. [...]

2
3
19

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
4
35

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • GiuliaCango: Bellissima ricostruzione della vita di questo artista danese che non conoscevo [...]

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

6
10
44

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

4
7
36

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

5
9
62

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Smoki, per "Lampo" intendesi, "guizzo, fulmine, saetta....insomma [...]

  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

3
10
38

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
29

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
24

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

7
10
43

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
14
32

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su