25 Dicembre 1978

E’ la data del Natale del quale ho il ricordo più bello.

Avevo appena 8 anni e una passione sfegatata per la musica. A scuola mi avevano insegnato a suonare la clavietta, uno strumento a fiato con la tastiera incorporata. Ma il mio sogno era quello di suonare un organo, un organo vero!

Odiavo la clavietta perché non potevo cantare mentre suonavo; il mio fiato era occupato a soffiare dentro a quel tubo intrinseco di saliva. Io volevo suonare seduta su di uno sgabello e cantare a squarciagola “ Il valzer del moscerino”, “ Ci vuole un fiore”, “ Mamma tutto”.

Quell’anno nella letterina a Babbo Natale scrissi che il mio unico desiderio era quello di avere un organo, come quello che suonavano i grandi. Volevo solo quello, non aggiunsi altro; anzi, scrissi in fondo, piccolo piccolo  : “ Caro Babbo Natale, se mi porti l’organo, giuro che l’anno prossimo non ti chiederò nulla”.

Depositai la lettera nelle mani di mio padre raccomandandomi che la spedisse immediatamente. Ero sicura che prima l’avesse inviata, più probabilità avrei avuto di essere accontentata.

Ero eccitatissima della mia richiesta, ma dopo pochi giorni i miei genitori mi dissero, profondamente dispiaciuti e con le lacrime agli occhi, che Babbo Natale li aveva chiamati per avvertirli che non avrebbe potuto accontentarmi a proposito del regalo da me richiesto: avevo altri due fratelli ai quali doveva pensare e l’organo da solo copriva la spesa destinata in totale a tutti e tre i fratelli.

Scoppiai in lacrime e corsi in camera mia singhiozzando e imprecando parolacce verso quel grassone di Babbo Natale. Come poteva lui, rendere una bimba così infelice?

Da quel giorno, fino al 24 dicembre, mia madre cercò di consolarmi in tutti i modi possibili, ma invano. Essendo stata sempre una “babbona” , continuavo a piangere e a volere mio padre che stranamente in quel periodo non c’era mai. Chiedevo continuamente a mamma dove fosse e lei mi rispondeva sempre: “ a lavorare tesoro”. La mattina lavorava, la sera lavorava, la notte lavorava. Lo sentivo tornare a notte fonda, entrava in camera sua e lì trovava tutti e tre i suoi pargoli addormentati nel lettone avvinghiati alla mamma. Ci prendeva in collo uno ad uno e ci rimetteva nei nostri letti, agognando qualche ora di sonno.

Finalmente arrivò la vigilia di Natale. Mi ricordo che andai a letto col pensiero di cosa mi avrebbe portato Babbo Natale al posto dell’organo: speravo solo che non mi portasse una clavietta nuova! Mi addormentai con quel brutto presentimento.

Fui svegliata dalla voce dolce di mia mamma che venne ad avvertire me e i miei fratelli che Babbo Natale era passato. I miei fratelli in un attimo erano già in cucina. Io non avevo il coraggio di andare a vedere quale fosse la sorpresa che mi aspettava.

“ Tesoro vieni !” gridava la mamma dalla cucina.

“ Che fai amore di babbo, non vieni a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale? “ diceva mio padre affacciandosi dalla porta di camera.

Scesi finalmente dal letto e corsi in braccio al mio adorato babbo sbaciucchiandogli il viso e arruffandogli la barba con le manine.

Mi portò in cucina a cavalcioni sulle spalle lasciandomi davanti all’enorme albero di Natale che emanava quel buon profumo di abete.

Sotto c’erano un sacco di scatole addobbate con fiocchi di mille colori. Ma una spiccava fra tutte: una scatola rettangolare più grande di tutte le altre. Mi avvicinai a leggere il biglietto e rimasi meravigliata nel leggere sopra il mio nome. Mi girai verso i miei genitori:

“ Posso?” chiedendo loro il permesso di aprirlo.

“ Certo tesoro” risposero in coro.

Mi fogai sul pacco strappando la carta che lo avvolgeva e mi immobilizzai appena intravidi la scritta “BONTEMPI”.

Non credevo ai miei occhi: Babbo Natale aveva avverato il mio desiderio!

D’improvviso scoppiai a piangere dalla felicità. Un attimo dopo mi venne però un presentimento: avevo paura che per accontentare me, Babbo Natale non avesse portato nulla ai miei fratelli. Ma quando vidi che anche loro stavano scartando felici i loro regali, feci un sospiro di sollievo e chiesi a mio padre di montare il mio organo.

Per tutto il giorno e i giorni a seguire, non mi staccai quasi mai dal mio regalo e le sue note e la mia voce echeggiavano per tutto il condominio: probabilmente i condomini non erano così felici ed entusiasti del regalo che avevo ricevuto…

Ricordo ancora oggi, perfettamente quel lontano Natale e mi commuovo tuttora pensando a quando, ormai già grande, mia madre mi raccontò che quel mese di Dicembre mio padre fece addirittura 3 lavori insieme per poter realizzare il mio desiderio e quello dei miei fratelli.

Ti voglio bene “babbone” e non mi stancherò mai di ringraziarti per il tuo immenso amore!

 

Tutti i racconti

1
1
16

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
1
51

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
2
26

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Cogito ergo sum

  • VittorinaPerbo: La lotta tra bene e male di ascendenza romantica trova una sua pur difficile [...]

2
2
26

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

5
4
30

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
10
182

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Letto e riletto volentieri. Una favola degna di Gianni Rodari. Simpatica, dolce, [...]

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

8
6
41

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
182

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

7
6
49

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
26

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
73

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
37

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su