“Sputa il rospo,” dici.

“Qui?” chiedo guardandomi intorno nel bar deserto, con i camerieri affaccendati dietro il banco.

“Perché, non va bene un bar?” mi dici sorridendo divertito.

No, è solo che è così bello essere qui insieme, adesso, e parlare e scherzare che mi dispiace rovinare tutto con un discorso che mi annoia e ripetere parole e frasi che mi hanno tanto esasperato. Sarebbe bello dire: “Adesso siamo qui e stiamo bene, siamo felici, possiamo dimenticare tutto, far finta che  non sia successo, non parlarne più”.

Ma non posso, non servirebbe a niente, perché fra quindici giorni, un mese o due, tutto ricomincerebbe, com’è iniziato questa volta.

Così inizio un discorso che abbiamo fatto già tante volte, sempre lo stesso, il nostro unico problema (o forse no?).

“Allora ti spiego com’è la situazione…” dici e ripeti frasi e parole che ho già sentito, già pensato, già imparato: il tuo lavoro, il poco tempo libero, il tuo migliore amico che ha rotto con la ragazza ed è triste, depresso, ha bisogno che tu gli stia vicino. Ma dov’eri domenica, quando io ero sola e triste e depressa? A consolare lui.

“Va bene, allora restiamo amici,” dici dopo avermi ascoltato, dimostrandomi così che non hai capito niente. No, neanche amici, perché dovremmo restare amici se non lo siamo mai stati?

Ma perché non capisci tutta la delusione e la noia di questi ultimi tempi? Si deve dare tutto, dici, ma io ti ho dato tutto, forse molto di più di quanto avrei dovuto darti, sei tu che non mi hai dato niente ed è per questo che mi sento così vuota e svogliata a continuare questa storia.

“Allora non ci vedremo più,” dici con un mezzo sorriso e mi guardi nel solito modo scherzoso in cui mi hai guardato per tutto il giorno, come se non credessi a niente di quanto ti ho detto. Infatti, subito dopo, aggiungi:

“Io non ci cedo che tu non mi richiamerai più. Tempo due giorni e mi richiami.”

“E’ perché non mi conosci,” dico.

“Allora ti richiamerò io.”

“No, non richiamarmi.”

Avrei preferito che non lo avessi fatto nemmeno sei mesi fa o, meglio ancora, un anno fa, almeno adesso sarebbe già tutto passato e non sarei ancora qui con te.

Usciamo dal bar e tutti ci augurano di trascorrere una buona serata, senza sapere che questa serata non la passeremo insieme.

E adesso tu mi abbracci e mi stringi forte il braccio, come un laccio emostatico. Intanto mi parli di Capodanno, che “quest’anno trascorreremo insieme.”

“No, lo passerai per conto tuo, come l’anno scorso.”

Siamo finalmente arrivati davanti al negozio dove compri le scarpe. Dico finalmente ma in realtà speravo che non ci arrivassimo mai, speravo di continuare a camminare con te, perché io so che questa è l’ultima volta davvero.

“Alla prossima,” mi dici baciandomi sulla guancia.

Ma perché non capisci? Non ti rispondo, sono troppo triste, ormai, e non solo perché non ci vedremo più, ma anche perché non hai capito niente, ancora una volta.

E dire che un anno fa, quando ti ho conosciuto, credevo che fossi proprio quello giusto, con cui sarei stata sempre bene, perché eri perfetto, proprio come ti avevo immaginato e cercato. Ma non so nemmeno più se esiste quello giusto, o se avrò ancora voglia di incontrarlo, tanto mi piaci e mi manchi già tu.

Mi stringo nel cappotto, mi allontano dal negozio e mi dico che forse queste sono le stesse cose che pensavo tre anni fa, quando è finita con un altro ragazzo, ma adesso mi sembra che neanche lui potrebbe farmi dimenticare te e quest’altra storia sbagliata. E allora chi? E quando?

Tutti i racconti

3
6
18

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
5
25

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Scrittore! 😁


    Ma magari essere una Gen Z! Se non ho calcolato [...]

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

6
8
51

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
30

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
2
30

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

2
5
27

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
22

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
9
27

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
4
22

L'allieva 1/2

13 November 2025

La slitta già preparata sovraccarica di doni, attendeva sulla pista di lancio circondata dalla neve. I folletti le giravano intorno per verificare la tenuta del carico, una corda ben stretta da una parte, un'altra sulla parte più alta dove era possibile un crollo dei regali… Babbo si era raccomandato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bella....attendo. Like

  • Teo Bo: La signora Natale? Non mi dire... chi l'avrebbe mai detto! Aspetto il 2, [...]

3
5
51

CENTRALE PARANOICA 7

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

13 November 2025

Hi, qui è Centrale Paranoica 7, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… Beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
2
27

Speranze di vita

12 November 2025

Di speranze ce ne vogliono almeno due: una per continuare a credere nella vita e l'altra per giustificare la sopravvivenza. Sì perché le delusioni continuate rischiano di farci male, a volte radicalizzano e ci trasformano in elaboratori d'ansia, in soggetti da psicologo nel migliore dei casi o [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    tenero di intenso.
    Accorato sguardo a un passato che non può [...]

  • Dax: La speranza, quando possibile,non devevrimanere fine a sé stessa: devevessere [...]

4
3
37

Nessuno è uguale a nessuno

12 November 2025

La catena di montaggio non conosce pause è un nastro che scorre veloce, moltiplicando gesti e abitudini. Smog e street food impregnano l'aria; vetrine mutano faccia, ma non voce; porte automatiche che salutano tutte allo stesso modo. I clacson e i suoni delle rotaie scandiscono un tempo incessante, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Azz....Like

  • Ecate: Nel treno che non conosce fermate, una donna che legge un racconto e gli piace, [...]

Torna su