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Arrivammo in Iraq in un caldo e soleggiato giorno estivo. Il sole picchiava sulla pista di atterraggio rendendola un forno a cielo aperto. Era tutto buio nella stiva. Io e i miei compagni eravamo parecchio impauriti. Mai avevamo vissuto un momento come quello prima d’ora. Come molti prima di me sapevo già che casa non l’avrei mai più rivista. Sarei sicuramente andato a morire in nome di una fantomatica giusta causa. Non c’era via di scampo per noi. Non c’era mai stata. Saremmo stati sacrificati come carne da macello, scagliati contro il nemico. Qualcosa si muoveva, sentii un piccolo sobbalzo. Il muletto incespicò in una cunetta e ci diede una bella scossa. Finii sul fondo del nostro trasporto. Eravamo ammassati in un luogo stretto e angusto. Le pareti di metallo erano diventate arroventate. Passarono una decina di minuti e finalmente vedemmo la luce. Il sole come una palla infuocata ci osservava dall’alto del cielo iracheno. Sembrava quasi volesse rimproverarci per il lavoro che avremmo dovuto compiere. Un soldato dal viso scarno e affaticato con la forza ci prese e ci caricò nel cassone del suo HUMVEE. Destinazione sconosciuta. In lontananza si sentivano spari e boati. Avevamo sempre più paura del nostro destino. Chissà che fine avremmo fatto. Uno stridore di freni ci preannunciò che la nostra destinazione era sopraggiunta. Un gran polverone ci avvolse rendendo contorto e confuso il paesaggio tutt’intorno. Un marine ci afferrò. Buio. Attraverso la tasca di tela pesante sentimmo ancora degli spari. Fortissimi. Vicinissimi. Era giunta l’ora. In quella strana scatola metallica stavamo tutti stretti e ammassati. Disposti in due file affiancate aspettavamo la condanna da infliggere al bersaglio malcapitato. Con un movimento meccanico il mio vicino venne infilato in un cilindro buio e metallico. Il prossimo viaggio sarebbe stato il mio. Clac Clac. Ero stato spinto anche io in quel tugurio talmente tanto stretto da cingermi i fianchi. Pregavo di fare cilecca, pregavo per far si che tutto finisse. Non volevo fare del male a qualcuno. All’improvviso udii un botto assordante, amplificato ulteriormente dall’ambiente in cui ero stato costretto. Vidi una fiammata e venni scagliato ad una velocità supersonica verso una remota macchia in lontananza. Sentii un tonfo sordo e vidi sangue e morte ovunque. L’impatto mi deformò rendendomi irriconoscibile. Ero stato sparato verso un ragazzo che malauguratamente venne scambiato per un guerrigliero. Mi bombardavo di domande, incastrato nella parete posteriore del cranio di quell’uomo. Domande terribili, senza risposta. Come poteva un essere umano troncare una vita in quel modo, mi chiedevo. Come può esistere una tale leggerezza nel premere un grilletto, la mia vita era stata sacrificata per uccidere un ragazzino di vent’anni uscito dal riparo solo per andare a prendere l’acqua al pozzo. Il suo carnefice lo aveva erroneamente identificato come un pericoloso soldato nemico. Più ci pensavo più maledicevo il giorno in cui ero nato in quella sperduta fabbrica di armi nelle campagne del Texas. Mi presento, non lo avevo ancora fatto. Piacere, io mi chiamo 7,62x51mm, nato per alimentare i sogni di qualche uomo d’affari egoista e senza cuore. Nato per uccidere. Blindato per non darti nemmeno il tempo di vedermi. Strumentalizzato per la fame di soldi del prossimo.
Giuseppe Scilipoti, 21 October 2024
Insieme fino alla fine
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Due innamorati. Un paracadute. Nessun sopravvissuto.
Zio Rubone, 18 October 2024
La bottega dei giocattoli
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Sapientemente Lisa cuciva la bambola di stoffa imbottita di morbido kapok. Giovanni col bulino intagliava vagoni, presto il trenino correrà i binari sbuffando. Guardano i fratellini dietro [...]
Amelia, 08 October 2024
Settembre
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Il silenzio avvolgente di un qualsiasi sabato pomeriggio di un qualsiasi giorno di Settembre. Un silenzio caldo e accogliente. Di quelli con il cielo azzurro, di un azzurro limpido. Tutto sta lentamente [...]
Giuseppe Scilipoti, 06 October 2024
L'aprimitili
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Quando ero un adolescente, prevalentemente nei mesi estivi dacché libero dagli impegni scolastici, da lunedì a sabato mi prodigavo come commesso magazziniere in un negozio di articoli casalinghi. [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
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Giuseppe Durante la mia carriera lavorativa ho avuto la fortuna di conoscere circa duemila persone. Con alcuni sono diventato amico. Uno di questi era Oreste il titolare del più grande negozio di elettrodomestici di Cremona e provincia. Il sabato pomeriggio mi piaceva aiutare e lì conobbi Giuseppe, [...]
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Walter Fest:Bravo Dario, scrivi con una linearita' che ti fai leggere, complimenti. Riguardo [...]
Walter Fest:Io sono molto esigente e ti giro la citazione di Mario er benzinaro...." [...]
Era lì in quel corridoio un po’ scuro, certo non un bel posto per un appuntamento ma lei sembrava tranquilla, mi guardava con quei due occhi furbetti pronti ad illuminarsi, silenziosa e attenta. Non sapeva quanto l’avevo seguita in segreto, quanti timidi tentativi avevo fatto per tornare con lei. [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
Walter Fest:Benvenuto tra di noi, complimenti, ciao alla prossima.
Parte 6: Il sacrificio finale La notte successiva, mentre M. raccoglieva freneticamente le sue cose, convinto di poter fuggire dal villaggio, un rumore improvviso alla porta lo fece sobbalzare. Le figure incappucciate che aveva intravisto attorno alla chiesa irrompevano nella sua stanza, muovendosi [...]
Perché, o credi o non credi, ma nel dubbio tu devi tenere aperta questa ipotesi, no? E allora ho aggiunto, come per parlare con questa povera giovane sventurata, guarda: se tu vuoi restare qui a casa mia… qui dove sei… io ne sono felice, è come se tu fossi mia figlia. Se vuoi invece avere una sepoltura [...]
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Piccola stella:Complimenti. Vivi e morti facciamo parte dello stesso tessuto nel grembo della [...]
Rubrus:Letto. Mi sono ricordato di un racconto che scrissi diversi anni fa, ma non [...]
Parte 4: La maledizione M. ascoltava, un brivido di disagio serpeggiante lungo la schiena. Quella che un tempo poteva sembrare una semplice leggenda di follia si era trasformata in un incubo palpabile. F. parlava di figure spettrali e ombre inquietanti che si radunavano nella chiesa di notte, tessendo [...]
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Zio Rubone:Ecco, più che il già citato Wyndham, mi ricorda Lovecraft. Megio [...]
Oggetti Smarriti:Grazie Piccola Stella e Zio Rubone per il vostro apprezzamento, per quanto [...]
Vibrazioni profonde bassissime avanzano si rigenerano in crescendo sempre più alte. I polmoni si espandono in alto indietro in tutte le membra. Si odono sibili fischi urli lancinanti di animali feriti a morte. Sentimenti, legami, affetti si scuotono come fronde sotto vento impetuoso l'uragano [...]
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Piccola stella:Mi trovo d'accordo con Zio Rubone. Brava. PIÙ che un pianto mi è [...]
Pochi giorni or sono, ho preso la metro collinare per recarmi ai Colli Aminei, presso la celebre villa Domi, per incontrare un amico intento a preparare una serata evento in detta villa. Ma quando la metro si è fermata alla stazione di Chiaiano ho sentito una tale nostalgia del luogo che mi ha [...]
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Oggetti Smarriti:Caro Gennarino, il tuo racconto è un omaggio sincero e appassionato [...]
Gennarino:Oggetti Smarriti: Gentilissimo, innanzitutto grazie per il tuo commento e per [...]
Era una splendida giornata di sole, e decisi di accettare l'invito di un mio amico che viveva isolato in campagna, abile scultore. Una volta parcheggiata l'auto nel cortile della casa di Glauco, una ex fattoria parzialmente ristrutturata, sentii la sua voce roca, era un accanito fumatore di sigari. [...]
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Dario Mazzolini:a domani per il finale. Bravo perché mi è piaciuto.
Piccola stella:Mi piacciono questi racconti alla soglia di due mondi paralleli che a volte [...]
Affittò una stanza nell'unico B&B del villaggio, una struttura vecchia e malandata, con finestre piccole e muri di legno anneriti dal tempo. La proprietaria, una donna anziana dagli occhi penetranti, lo accolse con un sorriso enigmatico. “È qui per i lavori di scavo, vero?” chiese senza aspettare [...]
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Oggetti Smarriti:Esatto Rubrus, il romanzo da cui è tratto il film di cui ho parlato [...]
Oggetti Smarriti:Ho visto anche il remake del film ma come dici tu giustamente era da dimenticare.
Laura Marra: l’artista che ride e dipinge d’immenso Amici lettori eccomi di nuovo a parlarvi di arte al buio, senza trucco e senza inganno, le opere ci sono ma non si vedono e allora fidatevi di me e statemi a sentir, abbiamo con noi Laura Marra artista Genovese. Era da poco iniziato un nuovo [...]
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Piccola stella:Sei bravo Walter a raccontare gli artisti e le loro opere d'arte
Walter Fest:Savina ti ringrazio del complimento, sta diventando quasi una missione, trasmettere [...]