" lasciate che siano i tatuaggi a raccontar storie…"

La incontrai che non era ancora mezzanotte, addobbata sul dorso della strada, fuori dal quel luna park sul quale se ne raccontavano molte.
Buttai un occhio alla sua sagoma e, veloce come una sveltina, buttai l'altro all'interno del parco giochi che credevo dimesso.
Tagliò in due quel denso e sudato silenzio di fine luglio con un " 50 per me o 50 per le giostre, babe?".
Non ci feci caso. Roteai la testa per cercare sollievo dal torcicollo. Me lo portavo appresso dall'ultima serie di tamponamenti a catena dell'inverno passato sulla Reggio Milano, autostrada infestata da permanente stato di nebbia.
La sua multifilter, macchiata di rossetto scadente, gettata di malavoglia per terra e poi agganciata al suo tacco a punta d'ombrello, mi riportò al presente; tanto da osservare con nitidezza imbarazzante il suo maculato smalto nero sulle unghie, che incorniciavano dita dei piedi perfette come quelle di…beh, in quel momento non ricordavo di chi
Risposi: "Non si potrebbe fare un giro sulla giostra insieme a te, darling?"
"Sono cento" e aggiunse malefica: "spero che una delle due scelte non ti risulti letale", ghignò.
Ok, ok, questo è soltanto un incipit come tanti.
Vorrei sorvolare su qualsiasi tipo di clichè alla harmony con sfumatura noir che giri intorno ad una trama da autogrill. Evitare di narrare di come si rimorchia una prostituta fuori da un luna park maledetto e la "già sentita" manfrina condita di risvolti di doppia personalità alla Psycho; o a smembramento ed occultamento di
cadaveri, vicino alle montagne russe, da parte del giostraio slavo con tre denti d'oro e gamba di legno, in chiave Dalia Nera .
Eppure mi è difficile ricordare di quella sera con la luna di lattice, che poteva assomigliare ad un harbre magik al limone, e di quando incontrai quella ragazza, esausto, stufo ed angosciato di qualcosa di esistenziale che adesso neanche ricordo bene, stravaccato sul cancello del luna park come James Dean dentro la sua Porche cabrio.
Lei fatta di caviglie snelle su piedini di smalto piombato e schiavizzate da sandali romani ed un sorriso - due occhi profumati come le vecchie Brooklyn all'amarena.
Mi chiese con voce da zucchero filato se avevo da cambiare qualche spicciolo perché voleva tuffarsi nel tunnel of love sola soletta.
Al che proferii parola: "In un tunnel ci si finisce sempre in due".
E lei "E chi ne esce vivo?".
"Il tunnel !".
Lei sorrise ed aggiunse, leggendo la mia mente come un cartina di tornasole:
"Puoi chiamarmi luna di lattice, se vuoi".
"Adoro il lattice", aggiunsi trasognato.
La giostraia intervenne con il suo accento casertano a mo’ di coito interruptus: "10 euri pel u tunnel del lov, 12 cu lu preservativo".
"10" feci, sicuro di me.
Ero certo, infatti, che per la durata del tunnel non sarei riuscito a strappare che una bella smucinata.
Il trenino partì. Cinque vagoni in croce, vuoti a partire dalla prima carrozza, noi occupavamo l'ultima. Attaccò anche il Boss con l'omonimo pezzo un po' impolverato " Tunnel of love".
Non feci in tempo ad afferrarle la mano che si cominciò a prendere velocità. Una velocità tale da impedire battute, lazzi ed approccio incluso.
Ai lati sfrecciavano figure indefinite di embrioni messi sott'olio ed avvolti da gelatina, ma poteva anche essere insalata russa.
Di sicuro oltrepassammo i 300 kilometri orari quando non potei fare a meno di urlare. Non riuscivo più a
muovere la testa: ero letteralmente bloccato dalla velocità. Non avevo la benché minima idea della sua presenza accanto a me, poteva essere stata catapultata chissà dove, magari mutilata, o con la testa mozzata da qualche ferro sporgente.
Mi venne allora in mente la maledizione del luna park; le storie che circolavano di omicidi, casi di sabotaggio, rapimenti di bambini, stupri sopra la ruota panoramica, messe sataniche sotto le macchine a scontro. Ero soltanto un'altra vittima di questo mostro meccanico, dai tentacoli freddi e dallo sguardo rosso luciferino come la spia del gasolio. Vittima predestinata del tunnel dell'amore. In un unico interminabile flash si susseguirono nell'ordine: i quadri stralunati di Ensor, i fotogrammi di Metropolis, le ultime pagine della Dalia Nera, l'intero album Walk among us dei Misfits. E, per ultima, giunse l'immagine della "luna di lattice": allucinante effige di una bottiglia contenente un potentissimo intruglio a base di stp, emocromo e cadaverina scaduta.

Tutti i racconti

0
0
2

FELICITA'

19 July 2025

“Cosa posso fare per farti felice?” La domanda arrivò inattesa ed improvvisa mentre stavo per uscire. Mi guardava con quello sguardo sornione ed un mezzo sorriso, si poteva pensare ad una battuta scherzosa ma, conoscendolo, sapevo che non era così. Subito pensai alle ore precedenti, se fosse capitato [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

Immoti Interrogativi

Poesia D'amore

19 July 2025

Hai mai sentito scavare il silenzio dell'immoto nelle schegge del varco della distanza che disegna lacrime in schizzi di emozioni sottopelle? Hai mai dimenticato la dolce brezza che nuda accarezzava la pura estasi che abbracciava i nostri tremuli cuori sulla scarpata del nostro fato in [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

6
8
36

Percorsi

18 July 2025

Passi veloci, in fretta, scale, ancora altre scale. Il bip delle porte della metro che stanno per chiudersi accelera il cuore: un ultimo sforzo! Ce l’ho fatta. Le porte si chiudono con un tonfo muto e indifferente, stranamente c'è un posto libero, che occupo subitamente pregando che nessuno mi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Non male brava, benvenuta tra di noi. Non posso fare a meno di chiederti....realtà [...]

  • Ondine: Qui e ora. Bel racconto riflessivo profondo e scritto bene

1
4
26

Lolita

18 July 2025

Lolita Era domenica. Lo studio del Cardinale Pamphili. era come sempre pieno di libri — e dunque, di cultura. Sulla scrivania, ordinatamente in disordine, si accatastavano scartoffie, volumi e una scatola di sigari cubani, rigorosamente selezionati. La notte precedente era venuta a trovarlo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Benvenuto a bordo. Concordo con lo Zio ma la scrittura scorre ben e si intravede [...]

  • Ondine: In letteratura ci si deve avventurare anche 'nelle ombre' e nel vaticano [...]

6
9
33

Le rotelline

17 July 2025

Il muro della chiesa era fresco. Enea si sedette sul sedile in pietra accanto all’ingresso e vi si appoggiò, godendosi l’insperato riparo dal caldo del pomeriggio, incurante delle asperità del muro. L’ombra della chiesa occupava la piazzetta – uno slargo pavimentato con ciottoli tondeggianti tra [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Eh, il treno è sempre il treno! 🤣
    Grande Prof!

  • Ondine: Bello a suo modo romantico che sa di luoghi lontani atmosfere un po' perse. [...]

9
10
35

Là nelle stoppie dove singhiozzando…

In difesa del gerundio

17 July 2025

Negli ultimi tempi mi capita di usare spesso l'Intelligenza Artificiale (IA) per chieder pareri su quanto vado scrivendo. Ovviamente non bisogna accettarne pedissequamente i suggerimenti: in sole 10 righe l'IA vi potrebbe infilare 10 twist di trama che manco Chubby Checker… e che, soprattutto, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
13
49

Il ladro di zucchine

16 July 2025

Una mattina, alle sette e venti, sento suonare alla porta. È il mio vicino. Non so neanche come si chiama quell’antipatico. Io lo chiamo il rospo: tarchiato, senza collo, sempre ingrugnito, con gli occhi cerchiati e la bocca larga. – Guarda che l’ho visto! – gracchia con un tono minaccioso. – Visto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
7
33

Quelle strane occasioni

L'occhio indiscreto in una sera d'estate

16 July 2025

Era il 1994, avevamo undici anni ed eravamo amici. Non era una cosa strana per noi trovarci nella mansarda di casa mia, solitamente in orario preserale, a guardare fuori dall'abbaino. Oggi non potremmo più; ma non per colpa dell'abbaino che è più o meno sempre lo stesso, ragnatele comprese, bensì [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
11
37

Tuscia

ricordando mio padre

15 July 2025

Bionda cavalla maremmana che importa se non ti trovo qui sei figlia come me sei tuscia e selvaggia odori di finocchio selvatico giù verso il mare che langue la discesa è troppo ardua anche per te, bella siamo spiriti portati dal vento la ferita brucia e va leccata o bagnata nell’acqua natia ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ondine: Mi emozionano il vostro interesse e i commenti così vicini. Grazie

  • Dax: intensa e selvaggia. like🤩

7
11
33

Domenica 31/8/1969 first kiss (2/2)

15 July 2025

Non riesce a distogliere lo sguardo, un qualcosa che non aveva mai provato prima gli dà una sensazione di calore, si vergogna di quello che gli sta succedendo in basso, non può nascondersi spostandosi verso il biliardino perché lo spuntone avversario lo trafiggerebbe, spera che nessuno lo veda, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
15
63

Tempo perso

(non cercatelo)

14 July 2025

Ho sempre pensato a giorni alterni che le persone non abbiano un motivo reale per vivere. Inventano. Le persone inventano motivi per giustificare la loro esistenza in vita. Credo che le persone dovrebbero arrendersi all’evidenza. La loro presenza sul pianeta non è necessaria. Ritirarsi, pian piano, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Boh... ogni punto di vista è rispettabile, sia il tuo che quello del [...]

  • Giovanni: Sono d'accordo con te, Ondine.

22
12
132

Domenica 31/8/1969 first kiss (1/2)

14 July 2025

Cari amici di LdM, non ci conosciamo molto, è da un bel po’ che non entro nel sito, quando lo faccio vedo scrittori nuovi, qualche amico di lunghissima data, mi sento un estraneo, vorrei approfittare di un meccanismo, che non mi fa impazzire, il “Riassembla un vecchio racconto, metti tre virgole, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su