L' INCUBO

 

Questa sera trasmetteranno la partita della nazionale italiana contro la Francia. Sono uscito un’ora prima e per non restare imbottigliato nel traffico, ho deciso di prendere la metropolitana. Dal mio ufficio alla fermata, ci sono circa dieci minuti di strada. Ci sono quasi, quando avverto come un pizzicore alla nuca. Non è una sensazione nuova per me, mi capita spesso, quando sono eccitato o c’è qualcosa che mi turba.

In questo momento devo ammettere che non sono molto lucido, sono un po’ troppo eccitato. Da tifoso, trovo normale questo stato di euforia, ma la sensazione che provo è reale, qualcosa mi disturba! Mi guardo intorno, ma non vedo nulla d'anormale. Gente che cammina, che corre, che osserva le vetrine, macchine che sfilano sempre più veloci, l’ora x si avvicina e quei tifosi che sono al volante, premono per arrivare presto a casa.

Cammino ancora un po’ e lo strano pizzicore si fa risentire di nuovo. Accidenti! Ci deve essere qualcosa che influisce negativamente con me. Mi fermo ad una vetrina e fingo di interessarmi a quello che viene esposto, per l’esattezza biancheria intima da donna. Devo muovermi, non posso fissare ancora per molto quella roba. Con la coda dell’occhio, mi guardo intorno, sono tutti in movimento. Tutti sono passati e andati via, resta solo uno che rimane fermo vicino all’edicola, deve essere lui il motivo del mio disagio.

Focalizzo lo sguardo per prendere nota dei suoi tratti somatici. Ora non ho tempo per approfondire, altrimenti lo avrei affrontato, ma ho fretta di arrivare a casa e, pensandoci, tutto sommato il tizio non ha fatto nulla, sta lì per conto suo, non sa nemmeno che lo sto fissando.

Accelero il passo e scendo le scale della metro di corsa, per recuperare il tempo perduto e arrivo a prendere il convoglio quasi a chiusura di porta. Con un profondo sospiro, mi fermo a riprendere fiato. La vettura è piena, resto in piedi, del resto sono solo due fermate. Mi giro un po’ intorno e, con mio grande stupore, rivedo il piccoletto al quale attribuivo il mio malessere. A questo punto non può trattarsi di pura coincidenza; quel tappo giallo mi sta seguendo! Non so, se si è accorto che l’ho individuato, lo vedo tranquillo. Indossa un cappotto scuro e una cravatta orrenda. Ha i capelli che sembrano attaccati con la colla, lucidi e con una perfetta riga laterale, osservandolo da vicino mi accorgo che è un asiatico, giapponese o cinese non saprei, sono tutti uguali! Per un attimo i nostri sguardi s’incrociano, ma lui non da segnali d'ansia o di timori perché continua a fissare il vuoto, imperturbabile. Io viceversa sono in agitazione, quella strana sensazione si è rifatta viva e mi sento come su carboni ardenti. Non riesco ad evitare di tenere gli occhi fissi su quell’uomo, spiandone i movimenti. La mia fermata arriva e mi precipito fuori. Resto sul marciapiede, per accertarmi che non sia sceso anche lui. Il treno riparte, i pochi passeggeri scesi con me sono spariti sulle scale mobili e del cinesino nessuna traccia. Tranquillizzato mi avvio verso casa, ci vorranno altri venti minuti di cammino, abito un po’ fuori mano e i mezzi pubblici non ci arrivano, compresa la Metro. Si fermano tutti nella piazza, poi, è tutta strada da fare a piedi. Cammino a passo veloce anche se, il tempo a disposizione è sufficiente. Ho tutto il tempo di fare anche una doccia e una leggera cena prima della partita. Durante il tragitto non posso fare a meno di pensare a quanto successo.

Quello strano ometto, stava davvero seguendo me o, era tutta una mia impressione! Che cosa poteva volere da me, un tipo simile. Non trovavo nessun motivo valido per una cosa del genere.

Mi sto avvicinando a casa e, nella strada deserta, vedo una sagoma che sta parlando con uno dei miei vicini, a due isolati da casa mia. Mi sento ancora solleticare la nuca e, un senso d’inquietudine mi assale. Non sono sicuro che sia lui, ma una vocina nell’orecchio mi dice che deve esserlo per forza. Quell’ombra è troppo somigliante al mio cinesino. Stava diventando davvero un incubo! Come diavolo ha fatto ad arrivare prima di me, non può aver volato, eppure è lì davanti a me, anche se lo avevo lasciato indietro. Ero deciso ad affrontarlo, stavo andando verso di lui, ma dovetti spostarmi e distogliere lo sguardo, per far passare una macchina, ritorno con lo sguardo sul punto dov’era, ma era sparito. Una frazione di secondo ed era svanita ogni traccia del misterioso cinesino. Sono arrabbiato, scosso da questa situazione che stava prendendo una brutta piega. Mi è passata di mente anche la partita. Fermo a due passi da casa mia, la cosa più logica da fare era entrare, dimenticare l’accaduto e godermi la partita, invece, stavo lì piantato in mezzo alla strada cercando di capire dove poteva essere andato. La strada era tornata deserta e dalle case sentivo la telecronaca dell’incontro. Tutte le luci sono accese e, immagino, gli uomini davanti al televisore. Solo io sono per strada alla ricerca di un’ombra. Dopo un po’ mi arrendo, inutile insistere. Avevo perso le tracce. Mi avvio verso casa a passi lenti e con la testa in fiamme.

Mia moglie, appena aperta la porta, mi accoglie piuttosto seccata.

- Si può sapere dove sei stato, ho chiamato in ufficio e mi hanno detto che eri uscito prima, ed ti presenti a quest’ora, tu e la tua partita del cavolo, lo sapevi che stasera avevamo persone a cena

- Cosa! C’è gente in casa?

- Certo, testone, tu dimentichi sempre tutto, avevo invitato a cena la mia amica Cesira, visto che tu ti saresti chiuso in camera per vedere la partita, io volevo un po’ di compagnia per non restare da sola un’altra serata.

- Hai fatto bene, solo che ho un mal di testa tremendo, ho tardato per una serie d'eventi che sono successi in metropolitana e, anche lungo la strada per venire a casa. Va bene, non importa, ormai sono a casa. Vado in camera a cambiarmi, se riesco a calmarmi, posso vedere almeno il finale della partita, mentre tu intrattieni la tua amica.

- No, mio caro, - rispose stizzita mia moglie - forse non sai è che la signora, è venuta da un pezzo, e pochi minuti fa è arrivato anche il marito. Il poverino ha perso tempo, quando è uscito dall’ufficio, perché non conosceva la strada. Vieni che te lo presento

- Accidenti, questa non ci voleva, - faccio io brontolando - è destino che stasera la partita non la posso vedere. Ok andiamo a conoscere il marito della signora, però la prossima volta avvisami prima.

- Quante storie che fai, ecco è lui, è seduto sul divano.

- Buonasera signor Makimoto, questo è mio marito Ernesto, Vieni caro, lui è il marito della mia amica Cesira.

Poco mancò che non sbattessi per terra, davanti a me, in tutta la sua bassezza e con quell'orribile cravatta, c’era quello che io avevo definito, il cinesino. La rabbia e la paura represse per tutta la serata, stavano uscendo fuori e stavo quasi per assalirlo, mi fermai giusto in tempo per stringergli la mano, subito dopo scoppiai in una risata irrefrenabile.

 

Tutti i racconti

2
2
21

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
13

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
4
22

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
17

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
22

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
15

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
18

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
24

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

  • Dax: @thecarnival Mi sono immaginato Lyra, wuesta creatura fragile e l'ho associata [...]

4
7
37

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

Torna su