Un intenso magone gli vibrava in gola, You Tube continuava a proporre canzoni che sempre più scavavano tra i ricordi di Luciano suscitando emozioni che gli gonfiavano il cuore. 

  Era sempre così nei giorni importanti, quelli segnati in rosso nel calendario, soprattutto al mattino, quando dopo aver fatto colazione, Luciano era indeciso tra tornare a letto e mettersi in moto per riempire la sua giornata con la sua attività di collaborazione volontaria presso una casa per anziani.

  Optò per questa soluzione, come accadeva spesso, del resto.

  Il lungo tavolo era già stato preparato al centro del salone, occorreva avvicinare le sedie, stendere le tovaglie e apparecchiare con le stoviglie della festa. Sì, si festeggiava un giorno speciale, Maria e Filippa, sorelle gemelle, compivano 100 anni  e nella casa già da alcuni giorni  c'era allegria.  

  Maria aveva due figli e una lunga schiera di nipoti e pronipoti.  Filippa invece non si era sposata, era vissuta a fianco della sorella condividendone  gioie e dolori.

  Il catering ordinato dai parenti delle festeggiate aveva provveduto a tutto e in breve un bel brindisi diede inizio al pranzo. 

  Luciano e gli altri volontari si prodigavano nell'accoglienza. 

  Intensa commozione sentì Luciano, di felicità, nel vedere i "suoi cari vecchietti" ridere, gioire, gustare, dimenticare...,  di malinconia, nel rivedere in un flash il motivo della sua solitudine.

 

  Molti, moltissimi anni erano passati da quel giorno in cui Luciano e Marisa si erano sposati, la piccola Marilin aveva quasi subito allietato la loro casa. 

  L'asilo, la scuola, l'università, l'America si erano succeduti velocemente, troppo.. 

  In America Marilin aveva voluto trasferirsi per studiare e lì era rimasta, appassionata allo studio e al territorio.    Veniva a trovare il padre ogni due anni circa, quel papà che rimandava sempre l'invito a trasferirsi in America, chissà, forse per sentirsi vicino alla sua Marisa, volata in cielo qualche anno prima. 

 

Fu richiamato alla realtà: "Luciano, ci vorrebbe un po' di musica"  disse una delle nipoti delle due centenarie, "fra poco ci sarà il taglio della torta", "certo,  vado a prendere il lettore CD che si trova nell'aula video" rispose prontamente, e uscì dal salone. 

 

  Tornò a casa all'imbrunire, Luciano, si sentiva leggero, ringiovanito, un lieve sorriso illuminava il suo sguardo.

  Si sistemò comodo in poltrona, tolse il volume al televisore, inforcò gli occhiali, prese il cellulare, inspirò profondamente, cominciò a digitare 1 718 1234567... tuuuu, tuuuu, tuuuu... 

  "Pronto, pronto papà, come stai, è successo qualcosa?", "tranquilla figlia mia, sto bene, volevo sentirti", 

"certo papà, sono contenta che mi stai chiamando, racconta, che hai fatto oggi?"

  "Ascolta figlia mia, vale ancora l'invito che mi hai fatto a venire in America?"

  "PAPÀÀÀÀÀÀÀÀ"!

 

 

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