Mark sudava freddo.

 

Nessuno era mai arrivato fino a lì. La sua tattica di girare intorno alla stella, così vicino da rischiare di esserne attirato, era rischiosissima ma aveva funzionato. L’intensa attività dell’astro aveva confuso gli strumenti delle Macchine e la sua navetta non era stata identificata.

 

Mark sapeva che ora sarebbe venuto il difficile. Con tutti i sensi all’erta, si concentrò sull’enorme cilindro metallico che riempiva ormai gran parte dello schermo. L’ampiezza degli spazi siderali diminuiva la percezione della sua reale grandezza. Mark sapeva che in realtà era lungo oltre diecimila chilometri e che il diametro approssimativo dello spazio aperto all’interno era di quasi cinquecentomila metri. La sua missione era entrare in quel tubo, arrivare fino al suo centro e lasciare in regalo alle Macchine la bomba gamma che avrebbe distrutto il controllo generale dei nemici e scritto definitivamente la parola fine.

 

«Game over!» mormorò Mark immaginando la silenziosa implosione che avrebbe disintegrato tutte le parti elettriche del manufatto. Fece un profondo sospiro e, prima di lasciare la protezione della stella, ricontrollò la parte dello schermo in cui comparivano i dati di stato della navetta. La spia rossa lampeggiante gli ricordava che gli scontri precedenti non lo avevano lasciato indenne e che tutto l’armamento attivo era inutilizzabile. Sospirò di nuovo rileggendo la percentuale di scudo di protezione rimasta dopo lo sfioramento della stella che gli aveva consentito di arrivare fino a quel punto. Era solo il 40%. Non lo avrebbe difeso per molto.

«Inutile tergiversare ancora!» si disse «O la va o la spacca.»

 

Sapeva che una volta lasciata la stella ed entrato nel cilindro sarebbe subito stato scoperto e attaccato. Non conosceva in quale modo sarebbe avvenuto dato che solo lui era arrivato fino lì. «E’ il momento di scoprirlo!» mormorò spostando con la mano destra la piccola cloche che governava il movimento della navetta e sfiorando con le dita della mano sinistra i pulsanti di gestione delle armi ormai inutili. Il piano di azione era chiaro e, in realtà, obbligato.

 

La navetta scattò in avanti alla massima velocità. Appena arrivato al bordo del manufatto vi si infilò. Mark scaricò immediatamente tutte le micro-mine elettroniche che aveva in modo che si spargessero dietro la navetta evitando di doversi preoccupare di eventuali inseguitori. Ora gli restavano solo il residuo scudo protettivo e la sua abilità di pilota per cercare di portare a termine la missione. Ripensò per un attimo ai suoi tre compagni che avevano provato prima di lui scegliendo tattiche di attacco più dirette. Tutte e tre le loro navette erano esplose prima di entrare nel cilindro. Mark si disse che non era quello il momento di pensarci e si impose di liberare la mente.

 

Tutta la sua attenzione era rivolta al metallo che lo circondava da ogni lato. La luce della stella che aveva alle spalle confondeva ancora di più quel panorama alieno e contorto di superfici irregolari ed escrescenze disordinate che ricoprivano l’interno del cilindro. Nessuna sensazione di ordine o di un qualunque progetto razionale dietro alla bolgia di torrette, filamenti, avvallamenti e solchi che poteva vedere. Le Macchine non ragionano come gli Umani. Ogni oggetto di quel caos poteva essere l’arma che lo avrebbe distrutto.

 

Percepì l’ordigno che gli correva incontro prima di vederlo. Comunque troppo tardi. Febbrilmente tentò di ruotare l’asse della navetta per offrire il minor bersaglio possibile. La rotazione avvenne ma l’oggetto colpì la coda della navetta esplodendo. «Lo scudo ha retto.» Pensò Mark «ma ha perso un altro 5%.» Sapeva che ogni colpo subito avrebbe aumentato in maniera esponenziale la distruzione dello scudo. «Ho ancora il 35%. Il prossimo colpo toglierà un altro 10%. Il successivo circa il 20%. Il terzo, se ci sarà, sarà fatale!»

 

Mark rianalizzò rapidamente l’azione del nemico. C’era qualcosa che non riusciva a mettere bene a fuoco. Poi comprese. Un brevissimo attimo prima di vedere l’ordigno aveva colto un lieve bagliore rosa sulla superficie del cilindro. «Deve essere il momento del lancio» pensò «Se è così e riesco a vederlo avrò qualche decimo di secondo in più per reagire.»

 

Il successivo lancio nemico gli consentì solo di confermare la sua intuizione. La navetta fu comunque colpita e lo scudo scese al 26%. Però ora la strategia era chiara. Sempre più teso, Mark osservava concentratissimo la superficie interna del cilindro mentre la navetta continuava a viaggiare verso il centro di controllo. Percepì un bagliore rosa. Anticipando la rotazione e abbassando la traiettoria schivò il colpo. Il gioco si ripeté altre tre volte con successo mentre ormai aveva superato un terzo del percorso. Poi vide ben quattro lampi rosa quasi simultanei. Agendo velocemente sulla cloche riuscì ad evitare solo tre dei colpi nemici. Guardò disperatamente lo schermo e, come si aspettava la percentuale di scudo era scesa appena all’8%.

 

Non c’era più margine. Un’altra esplosione ed era finita. Ormai però era quasi arrivato alla centrale di controllo. Sudando copiosamente, con la tensione allo spasimo, Mark si concentrò ancora di più quasi fondendosi con i comandi. Riuscì così ad evitare altri tre attacchi compreso uno composto da tre ordigni contemporanei. Sentiva che era quasi fatta. Mancava pochissimo. Ancora pochi secondi e la centrale sarebbe stata a tiro. Sfiorò con l’indice sinistro il pulsante che avrebbe rilasciato la bomba gamma pronto per l’ultimo atto.

 

In quel momento percepì un movimento alle sue spalle. Per una minima frazione di secondo la sua attenzione fu distratta. Solo un istante infinitesimale. Ma fu fatale. Perse il bagliore rosa in alto a ore due. L’ordigno arrivò velocissimo. Mark in un disperato tentativo cercò di ruotare la navetta mentre la spostava verso sinistra. Troppo tardi. L’ordigno, inesorabile, colpì la coda argentata. Lo scudo collassò e la navetta esplose in un inferno di fuoco silenzioso.

 

***

 

«Ma porca puttana ragazzi! Quante volte abbiamo detto che chi sta dietro a chi pilota deve stare fermo!» disse Mark ai tre giovani amici, battendo forte il pugno sulla pesante copertura di legno del videogioco e attirando lo sguardo velenoso della vecchia proprietaria della sala giochi.

«Ce l’avevo quasi fatta questa volta!» continuò «Comunque anche oggi ho vinto io! Rivincita a biliardino?»

Tutti i racconti

1
1
12

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
7

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
6
45

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dax: Un racconto...goloso. like

  • FuoriFuoco: Grazie a tutti. L’idea era proprio quella di partire da una situazione [...]

3
9
46

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
30

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
40

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
7
45

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
37

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
40

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
35

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

4
4
34

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

4
6
38

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

Torna su