Accadde così.

A margine di una magra assemblea condominiale, di quelle in cui poco si scartabella e tanto si sbadiglia, una seduta quindi glabra di proclami e di emozioni, bell’e pronta per esser consegnata al burocratico oblio, si palesò con maldicente tempismo tale Diletta signora, condomina di esperienza, pingue nell’aspetto ma, ahimè, misera nei contenuti, la quale pretese dinanzi al consesso di riesumare il verbale appena sigillato e di mettersi perciò a rideliberare, in virtù di un codicillo che, seppur per tanti obnubilato, decretava la signora Diletta quale azionista di maggioranza; sicché toccò al presidente dell’assemblea pronunciare il rompete il “rompete le righe” e, obtorto collo, i condomini tutti, fossero li medesimi savi o abbietti, abbienti o miserabili, dovettero riallogarsi sulle rispettive seggiole, come in una sorta di perenne stabulazione, benché incapaci di elargire qualsivoglia prodotto caseario.

La Diletta signora, sovente temuta e mai domata, pretese quindi di tornare a votare. A bocca spalancata, ella votò, votò e votò; e soprattutto vuotò il sacco. Ne aveva più o meno per tutti. In primis, con la scala antincendio: che bisogno ce n’è, dato che nessun incendio si è mai propagato al di là di piccionaia e lucernari? Poi, con i gentili tunisini del primo piano, che franchi fumano e si dimenano, nel contempo causando dell’indiscusso fragore nonostante càlzino babbucce a tinta unita. Eppoi lo sciabordio di chi osa lavar le scale la domenica mattina, il tramestio di chi nottetempo rincasa, il calpestio di alcune fiere domestiche, il tutto ad insozzare quella pace sonora che dovrebbe invece regnare nei condomini di ogni età e temperamento.

Soprattutto, la Diletta signora ebbe ad avanzare una proposta che ineriva il condomino signor Monatto. Va detto che tale gentiluomo, se di turno assieme alla Diletta nelle operazioni di spolvero e messa a punto del sagrato condominiale, era solito brancicare le tenere spalle della signora, spalle sì tenere ma rese corpulente da un cuscinetto di piumosa fattura, sottano al tessuto della camicetta di corvée. L’istanza della Diletta signora constava nell’espulsione del signor Monatto dal civil condominio. Beninteso, non che ciò gli dovesse comportare sevizie o ferimenti; si trattava quindi di un allontanamento incruento ma nondimeno categorico, scevro cioè da ripensamenti o negoziati.

Il signor Monatto rispose con sudata diplomazia, arrabattandosi un po’ tra fatti e misfatti che sarebbero accaduti tempo prima, e occhieggiando di qua e di là alla ricerca di improbabili alleati. In buona sintesi, si difese sostenendo che vi doveva esser stato un qualche malinteso, che le attività di pulizia del sagrato richiedono arti flessibili, per cui dita e falangi devono esser sempre belle snodate e fluide; in quel senso quindi, per meri fini motori, difatto imprescindibili per l’opera di nettatore, il Monatto si era dedicato alle estremità della Diletta signora; si trattava insomma di un nobile pastrugnare, fatto solo per il bene comune, anzi per il bene condominiale; il medesimo peraltro tenne a precisare, con nutrita requisitoria, che tali estremità mai avevano assunto valenza erogena.

Gran parte dei condomini parve soddisfatta di questa spiegazione; del resto, per dirla senza rigiri, erano ben propensi a sgattaiolar via per dedicarsi ad altri affari. Dinanzi a tale generale indifferenza - o indifferenza di genere che dir si voglia - la signora Diletta rimase al sommo contrariata. Lo sgomento tuttavia durò poco, perché nel torno di pochi istanti penetrò nel consesso tale signor Baruffini, che di mestiere faceva il marito della suddetta Diletta. Ci fu un breve scambio di battute, a ben vedere un po’ troppo colorito, tra quest’ultimo e il signor Monatto, dopodiché il presidente dell’assemblea declamò che si mettesse ai voti. Si pronunciarono quasi tutti, tranne, per ovvio ossequio alle norme sui conflitti regionali, i diretti interessati. Dalla lettura dei verbali pare non venne deciso alcunché di cruciale. Più che altro si tenne a precisare che la domenica è il giorno del Signore, per cui è cosa buona che gli affaccendati condomini ripongano ramazze e saggine e si mettano ad inspessire la propria condotta morale, di per sé tutt’altro che decorosa. All’impalpabile verdetto, la Diletta signora si mise a sbraitare e a reclamare, ma non ci fu verso, se non quello che la condusse all’uscita dal consesso.

Tutti i racconti

1
2
19

vino al tramonto

08 May 2024

Si pazienta obbedendo ai colori agli istinti, alle voglie si pazienta non sempre aspettando, aspettandoti qualcosa afferrando le mani promettendo cambierà; si pazienta perché è giusto così, senza pensare all’ultima volta che ti sei sentito felice, non ricordando senza sperare o anzi sperando [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • stapelia: Il ben trovato si può dare? Inutile, ho un debole per queste scritture, [...]

  • Patapump: incredibilmente bello 👌

1
2
15

L'uomo nel parco

08 May 2024

Ho sempre cercato di fare le cose come si deve, di comportarmi per bene, ma ho sempre saputo che avrei fallito chissà quante volte. Sono una persona normale. Uno di quelli cui capitano le cose che capitano a tutti: gioie, disgrazie. Anche di fallire. Quando mi sono trovato senza lavoro e senza [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • stapelia: Come al solito ben scritto! Anche il finale..... Siccome non mi va di anticipare, [...]

  • Patapump: Stap, le panchine ritornano!
    Rubrus penso sia un buon scritto
    Penso [...]

2
8
25

Vacanze in America

Route 66 2di 2

08 May 2024

Penso sia necessario qualcosa di ancora più forte, per curiosità ordino del Mescal, stranamente lo hanno, ne prendo una bottiglia intera e mi ci attacco, un sorso e un boccone, così riesco a mandar giù tutto il piatto. In fondo alla bottiglia vedo il verme che attende di essere masticato, non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
1
7

Sedoka 5

08 May 2024

ondeggia forte quel rosso papavero nel campo di tritico diversa vita nel croscio naturale infonde forza pura Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: laura, sei propro brava!E non hai necessità di conferme.....Tritico [...]

1
3
30

Vacanze in America

Route 66 1di 2

07 May 2024

Quest’anno ho deciso di trascorrere l’estate negli USA. Voglio provare l’ebrezza di correre lungo la strada più famosa al mondo, quella che ha fatto la storia, che ha inventato il mito dell’America, la Route 66, 3755 chilometri da Chicago a Santa Monica in California attraverso 8 stati, la mia [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • stapelia: Ho affrontato due volte il testo e, pur avendolo capito e seguito sin da subito, [...]

  • Rubrus: Anche in questo caso mi tocca dire che aspetto la seconda parte.

2
2
15

Agua teñida

07 May 2024

Agua teñida Agua teñida en mi sangre. Vamos, pasión por ti. Negro Fluido Mi caballo me tira al suelo No me levanto del polvo Enfermo de amor De tus besos De tus muslos De tus senos Y tu mi amigo recordar Es agua teñida Si te entra Él querrá quedarse allí Acqua tinta nel mio sangue. Accende, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Acqua tinta? Non giurerò sulla traduzione ma è intriso di sensualità. [...]

  • Patapump: e che pensi sul lavoro della musicalità della lingua
    la trovo piu [...]

1
3
9

Senryu

07 May 2024

la monachella sul cavolo s'adagia - prossimo pranzo Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

6
9
75

La Rapina

06 May 2024

I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. “Poteva cavarsela con poco invece che con un buco in fronte.” [pubblicato originariamente sull'account [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
3
12

Haiku

06 May 2024

hanami passa - come bei coriandoli cadono fiori Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

1
6
15

Vi racconto "La mia Nascita" e come è nata la relativa poesia umoristica

Dai racconti di mia madre.

06 May 2024

Quando venni al mondo, primo di tre figli, partorito in casa al Parco Cis 299, pesavo un chilo e ottocento grammi. Ero scheletrico. Mia mamma piangeva e si disperava per questa situazione. Non bastava ciò, per disperarla, ma si aggiungeva anche il pessimismo del medico curante il quale non dava [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
6
25

IL COWBOY GIGANTE

06 May 2024

IL COW-BOY GIGANTE Ai tempi di Kyzmiaz, cioè quando ero un adolescente difettoso, sognavo tanto, sì sognavo come un matto. Alcuni erano sogni ripetitivi, sognavo spesso cascate o spiagge, oppure di volteggiare in una pioggia di fiori o di volare. Certuni erano terribilmente statici come "il [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
2
13

Haiku

05 May 2024

olive verdi - in quel vecchio frantoio l'oro di terra Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

Torna su