Alice è ferma di fronte al cassonetto della spazzatura. 

Un anziano signore le passa accanto con in mano una borsa della spesa. Sono circa le otto di mattina e il sole è pallido in lotta con le nuvole che vogliono oscurarlo. C’è una leggera brezza che si insinua nelle ossa del vecchio e fa svolazzare la sciarpa di Alice. 

Lei è sempre ferma, ancora ferma. Sposta gli occhi da sinistra a destra e poi da destra a sinistra. Sembra stia leggendo. 

Il vecchio la osserva, vorrebbe chiederle qualcosa, poi ci ripensa. 

Meglio non mettersi nei guai – ha un’aria strana. L’aria di una che ha appena finito di rovistare nell’immondizia, sarà senz’altro una senzatetto – ma piantala! - magari aspetta un’amica per colazione - bel posto per aspettare – piantala, ho detto – potrebbe aver gettato suo figlio nella spazzat – uh! - il mondo è folle, perché no? - di certo, tu stai impazzendo a forza di viver solo. 

Il vecchio interrompe il flusso litigioso dei pensieri, bruscamente si volta e va incontro ad Alice.

“Ha bisogno di aiuto?”

Aiuto. Accidenti a te. 

Voleva dire “Tutto bene?”- o in alternativa una qualsiasi altra forma di interazione generica e vaga che non presuppone… – aiuto! Come ti è venuto in mente. Finisce che poi l’aiuto te lo chiede sul serio e non sei in grado di aiutare neppure te stesso. 

Lei lo guarda e negli occhi ha scritto “materiale non riciclabile”. 

“Credo di avere appena gettato qualcosa nel cassonetto.”

“Era qualcosa di importante?”

“Non so.”

Lo guarda come si guarda il mare prima di tuffarsi dalla scogliera. 

Bene.

E’ pazza. Prendi le distanze. In fretta. No, aspetta – sottilmente! – potrebbe azzannarti al collo. I ragazzi di oggi diventano lupi mannari prima ancora di scoprire la pubertà - 

“Allora buona giornata, spero che riesca a - ”

“Mi sono persa.”

“Siamo in via Monselice”

“Non ricordo da dove arrivo.”

Peggio che pazza. Pazza e ubriaca.

“Non so come aiutarla. Arrivederci.”

“Lei mi conosce?”

Pazza, ubriaca e psicotica. Oggi finisce male.

“Direi proprio di no.”

“Credo di non sapere chi sono.”

Ti ritroveranno morto. 

“Avrà preso un colpo di sole, capita a volte di perdere la memoria.”

“Io credo di essermi del tutto persa.”

“C’è una chiesa poco più in là, provi magari a chiedere - ”

A cosa pensavi, all’esorcismo?

“Non saprei cosa chiedere.”

“Chieda quello che vuole sapere, molte persone si ritrovano a volte - ”

“Vorrei sapere cosa ci faccio qui.”

“Aveva detto che era venuta a rubare qualcosa. Buttare. Buttare qualcosa.”

“Si, sono venuta a buttare un libro.”

“Ha gettato un libro nella spazzatura?”

Studentessa con crollo emotivo post-esame. Puoi tirare un sospiro di sollievo. Sei salvo per oggi. 

“Volevo dire - non so cosa ho detto. Mi scusi, non voglio spaventarla – non voglio – ma io sono spaventata. Mi creda, la mia testa è una grande nuvola bianca di vapore -”

“Rachele!”

Qualcuno si sbraccia dall’altra parte della strada. 

“Rachele!” ripete la voce, guardando Alice. 

“Lei mi conosce?”

“Mi prendi in giro?” 

“Non so più chi sono.”

“Hai la febbre?”

“La signorina ha perso la memoria. Era qui davanti ai bidoni, mi sono fermato per - 

“Vatti a misurare la febbre. Sei un po' calda. Senti, io adesso non posso lasciare il bar e non posso accompagnarti. Riesci a tornare a casa?”

“Non so quale sia casa mia.”

“Via di Settebello, 75. Le chiavi le hai?”

“Un momento! Io abito a via Settebello 75.”

“Ottimo. Allora può accompagnarla.”

“Non ho niente con me.”

“Non è possibile. Non ho mai visto questa ragazza in vita mia – ci abito da trentacinque anni, conosco - 

“Prova a vedere se tua sorella è in casa, ieri hai detto che non lavorava. Ora devo tornare, scusami.”

“Ma lei è proprio sicura di vivere al 75?

“Io non lo so – non so proprio.”

“Certo che vive lì. Vado. Chiamami, dopo!”

Il ragazzo del bar dà un bacio sulla guancia a Rachele che è Alice e attraversa a ritroso la strada. 

Alice, che ha appena scoperto di essere Rachele, e il vecchio, che ha appena scoperto di non saperne abbastanza dei suoi vicini, si dirigono silenziosamente verso via di Settebello. 

Al 75, Alice suono tutti i campanelli ma nessuno apre e nessuno sa chi sia Rachele. 

Il vecchio, al riparo all’ombra del terrazzo, resta a guardare. 

Vede Alice voltarsi e ripercorrere a ritroso la strada. Poi vede qualcuno avvicinarsi a lei. Sente voci confuse. Una signora la prende a braccetto e la trascina con sé. Le vede superare l’angolo e la signora parla, parla, muove la bocca e ride. Al vecchio pare quasi di riconoscere un nome portato dal vento: Chiara. 

Rimane ancora per un po' a fissare la linea dell’angolo che taglia la strada. Pensa a qualcosa. Poi sposta lo sguardo sulla seconda definizione in alto a destra del cruciverba. 

 

Tutti i racconti

0
0
2

Bisogno Di Sognare

20 May 2024

Abbiamo bisogno di sognare, nei silenzi assordanti dei nostri giorni. Dietro alle vetrine delle esposizioni di artefatti sentimenti da mostrare alla ressa! Abbiamo bisogno di sognare, ad ognuno il suo palpito di brama. Ne abbiamo bisogno per vivere come l'aria per i polmoni, ne abbiamo bisogno [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
5

Kaddur

20 May 2024

Due mondi diametralmente opposti: da una parte l’Europa con la sua storia, la cultura e il potere. Un insieme di nazioni unite nella ricerca di nuovi territori da conquistare e sfruttare, dall’altra un continente rimasto a lungo inesplorato, facile preda dei conquistatori dell’altra sponda. Un [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
1
4

Tempo

20 May 2024

Ciao. Sono il tempo Vivi immerso in me. Come l'aria che respiri. Eppure pensi che io non esista. Io corro veloce oppure rallento, mi piego, mi curvo riesco perfino a fermarmi e tornare indietro oppure mi proietto in avanti. Hai provato a ingabbiarmi, ma non riesci a conoscermi davvero. Scorro [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
12

LA STORIA DI MAMMUT - 3/3

19 May 2024

Aveva liberato mammut con le mie chiavi e ora voleva uscire dall’istituto insieme a lui, scagliando frecce contro chiunque li volesse ostacolare. «Cosa fai Alberto? Ti farai ammazzare!», gridai. Un agente della sicurezza fece fuoco sul mammut, colpendolo alla zampa posteriore. Alberto incoccò [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Piccola stella: Una storia vera incredibe. Grazie per l'averla condivisa con noi su LetturadaMetropolitana. [...]

  • Zio Rubone: A proposito della seconda parte, scrivevo che lo spunto è interessante. [...]

0
1
16

Pollame in volo

Poema ispirato al documentario “Food for profit” - andato in onda anche domenica 05/05 su rai 3

19 May 2024

Siete nate al chiuso nessuno vi vedrà? Eppure deporrete uova per umani dopodiché ve ne andrete continuando a essere state invisibili. I galli invece non sono mai nati. Voglio pensare un giorno volerete via almeno le penne ce le avete sempre avute. Anche se adesso vogliono privarvene [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: L'EsiliodiRumba. Qui hai preso posizione. Che possano volare i polli è [...]

0
4
22

PROFILI

19 May 2024

PROFILI Senti un po’ cosa m’è capitato: l’altro giorno mi trovavo da un vecchio amico che vive in campagna. Ha una tenuta agricola, una fattoria. Son stato da lui tutta la sera e, prima di andare via, gentilmente mi ha voluto fare un regalo: ha tirato fuori dal congelatore una metà maialetto, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: Non leggerò più i tuoi testi. Lontani dai miei gusti.

  • Zio Rubone: Beh, le storie del Barone di Munchausen almeno fanno ridere. Questa, invece...

3
5
26

L' ammore

18 May 2024

L' amore solo l'ammore Solo l'ammore scritto così con due m È un dolce tormento Un 'inquietudine placata Una scintilla mai spenta Un incontro tra due storie Due anime si cercano da sempre e quando si ritrovano il cuore batte veloce Puoi fare finta di non ascoltare Ma l'ammore sta lì L'ammore è [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Adribel: Anche io sono un po' scettica, comunque è un bel componimento.

  • stapelia: Non mi appartiene questo componimento anche se ben strutturato. Hai usato parole [...]

3
8
21

Quando sognavo da bambino

18 May 2024

Quando sognavo da bambino Quando sognavo da bambino era tutto cosi etereo Come viaggiare su nuvolette spinte dal vento Sentivo il profumo del dopobarba nelle narici, e il sapore del seno di chi mi amava Potevo andare ovunque con quella sensazione Era come mi tenessero la mano forte forte Come [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Sei sempre Patapump. Dolce e sensibile, nei testi. La tua cifra è riconoscibile. [...]

  • Patapump: ciao Stap 🤗....farò il possibile 🌷

1
2
10

LA STORIA DI MAMMUT - 2/3

18 May 2024

Aspettammo oltre quattro ore, ma l’elefantessa non si decideva a partorire, poi all’improvviso la vedemmo muovere freneticamente la coda, e mentre con gli occhi esprimeva una grande sofferenza, un tratto piegò leggermente le zampe posteriori e, dopo un secondo travaglio , riuscì finalmente a osare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Piccola stella: Sempre più interessante. Bravissimo a regalarci questa esperienza.

  • Zio Rubone: Lo spunto alla base del racconto è interessante. Mi riservo di dire [...]

1
1
7

Haiku

18 May 2024

soffia levante - su neri papaveri gruppi di stami Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
14

LA STORIA DI MAMMUT - 1/3

17 May 2024

Era una magnifica giornata di inizio settembre, il sole entrava dalla finestra della cucina in un largo fascio di luce obliqua, accendendo il pulviscolo dell’aria e anche il viso di mia moglie mentre guardava fuori dalle persiane appena socchiuse. «Il postino ha imbucato della posta, vado fuori [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
1
13

Essenza Di Vita

17 May 2024

Sotto il celato drappo dell'essere incostante ove il chronos urge e fluisce incessante, si dispiega una danza di affetti e aspirazioni, come vortici di penombre e chiarori da tessere in boccioli che sbocciano lenemente per divenire. E in questa complessa trama di intrecciati fati, si nasconde [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Piccola stella: Quale condensato flusso di vertà sulla condizione umana scorrono i tuoi [...]

Torna su