Accadde un giorno in una piccola città che un giovane, tutto assorto in certi suoi pensieri, rientrasse nella sua casa e che, con sguardo corrucciato ed un gesto rapido e al tempo stesso potente, chiudesse l'uscio, così da farne derivare inaspettatamente un forte tonfo che risuonò in tutte le case intorno. Fatto ciò, egli si diresse furioso nella cucina di casa e tirò fuori da un cassetto un coltello da carne: era suo proposito mettere fine alla sua vita. 

Così, deciso nel portare a termine i suoi piani, egli si piantò il coltello nel cuore. 

Annebbiato dal forte dolore e sanguinando copiosamente, vacillò e cadde, pur restando appoggiato di schiena al piede di un tavolo, ma mentre era ancora animato da parziale coscienza, il suo cuore così prese a parlargli.

 

Cuore: Ragazzo mio, cosa hai appena fatto? Ti rendi conto della gravità del gesto che hai appena compiuto? Il sangue che prima scorreva nelle tue vene e si irradiava nei tuoi organi vitali ora sgorga fuori dal tuo corpo e presto ne sarai privo. Non riuscirò a sanarmi: perderai la tua vita! 

Ma non sono un ingenuo e so già che mi dirai che tu desideravi esattamente questo. Perché? Per quale motivo tu, che sei così giovane, così agiato, che possiedi una famiglia, degli amici e molta gente che ha stima di te, perché proprio tu hai deciso di rivoltarti contro di me con tanta furia causandomi un così grande dolore con questa grossa ferita che adesso occupa il tuo petto? Non comprendo, ragazzo: rendimi cosciente dei motivi che ti hanno portato a compiere questo estremo gesto.

 

Giovane: Cuore disgraziato, adesso mi parli? Proprio ora che sono vicino alla fine, tu parli! E non solo, ti prendi anche gioco di me chiedendomi inutili spiegazioni! 

Hai passato un’intera vita a darmi noie, non ti basta? Vuoi prenderti anche la morte? Che tua sia anche la morte, allora! 

Poco m’importa, l’unica cosa che mi dà sollievo è pensare che presto perderò coscienza e non sentirò più il tuo peso assillante nel petto. 

Sei ipocrita: tu parli del dolore che io ho causato a te con questa ferita, ma che ne è di tutto il dolore che tu hai causato a me nella mia breve esistenza? Che ne è dei turbamenti che ogni giorno opprimevano il mio petto? Turbamenti di cui tu eri causa! 

Che ne è di tutte le volte in cui già confuso e affranto dalle situazioni della vita, altro non facevi che causarmi ulteriore dolore? Tanto avrei voluto in certe giornate che tu m’aiutassi a sollevarmi, ma invece che facevi? Tu, malvagio, spingevi la mia mente verso pensieri inopportuni portando alla memoria ricordi vecchi e decrepiti, oppure vagando su desideri nuovi e inesplorabili. E le passioni che muovevi tramite questi erano così forti che io non potevo parlarne con nessuno. Non sbagli: come tu dici, avevo famiglia, amici e gente che mi stimava, ma con un cuore malefico come il tuo io sentivo costantemente di essere come solo. 

Le poche volte in cui ho ceduto al bisogno di raccontare ciò che mi cresceva dentro a causa tua, tutti finivano per fissarmi increduli con uno sguardo che univa insieme sorpresa e disagio. Dai loro occhiacci spalancati, dai loro sorrisini imbarazzati, dalle loro sopracciglia inarcate, da ogni singolo poro della loro pelle sembravano darmi del pazzo. Che umiliazione! 

Capirai bene, cuore, che dovevo difendermi: non potevo lasciare che pensassero questo di me, non potevo lasciare che vedessero quel veleno che pompavi insieme al sangue nelle mie vene e nel mio animo. 

Ne sarebbero stati terrorizzati allo stesso modo in cui ne ero terrorizzato io. 

Così evitavo di seccare gli altri con i tuoi capricci e speravo che, giorno dopo giorno, il veleno si sarebbe esaurito da solo. Ma tu non mi hai mai dato tregua: più io cercavo di abituarmi al tuo veleno, ignorarlo e agire come non ci fosse, più questo faceva male e più io ne risentivo.

Mi comparivano di tanto in tanto anche certi dolori nel corpo: se lo ignoravo nell’animo, il veleno finiva per logorarmi nel fisico. 

E più cercavo di domarti, cuore maligno, più tu e il tuo veleno diventavate forti e l’angoscia che avevo nel petto sempre più pesante da reggere.

Avrei voluto certe volte tirarti fuori e prenderti a pugni o a calci, finché tu non mi avessi offerto una ragione valida per spiegare tutta la sofferenza che mi causavi quotidianamente. Ma non potevo. 

Così ho cominciato a chiedermi se la mia esistenza fosse rivolta al solo sopportare te, un cuore malvagio che io non avevo mai chiesto. Sarebbe stato quello il mio unico scopo, il mio unico motivo per esistere? 

No, cuore, non potevo accettare un destino simile e non ne avevo intenzione alcuna.

Non sei felice? Hai vinto!

Ma questa ferita che io ti impartisco è una vendetta mia nei tuoi confronti, affinché anche tu patisca il dolore di cui tu stesso ti sei reso carnefice.

Però adesso per favore, cuore, spiegami il motivo di tanto odio: perché ti impegnavi così tanto affinché io soffrissi?

 

Continua…)

Tutti i racconti

0
0
5

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
5

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
2
25

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    Cogito ergo sum

  • VittorinaPerbo: La lotta tra bene e male di ascendenza romantica trova una sua pur difficile [...]

2
1
22

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

5
4
30

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
10
181

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Letto e riletto volentieri. Una favola degna di Gianni Rodari. Simpatica, dolce, [...]

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

8
6
40

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
181

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

7
6
49

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
26

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
73

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
36

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su