Mi sono sempre chiesto se gli anni più difficili della mia vita li ho vissuti nell’adolescenza, periodo di insicurezza e sempre in perenne conflitto con me stesso, oppure in quel turbolento 2013 che mi cambiò la vita.

Non ho una risposta precisa, ma una cosa è certa: il 2013 è stato un anno particolarmente negativo, in cui ho provato malesseri, angosce e inquietudini e solo verso la metà dell’anno dopo, una volta eliminata la causa di ciò che mi procurava dolore, potei ricominciare da zero e per di più con rinnovata vitalità ed energia.

Tutto ciò non è da attribuirsi solo alla mia voglia di reagire e di rimettermi in carreggiata, ma anche ad una persona che con poco riuscì a scuotermi e a donare delle emozioni indescrivibili alla mia anima martoriata e al mio cuore ferito.

Fatta questa debita precisazione, mi sembra, a questo punto, doveroso procedere col giusto ordine.

All’epoca dei fatti ero fidanzato da circa otto anni con Marta, le cose tra me e lei non andavano più affatto bene da parecchio tempo.

Mi sembrava di avvertire che nel suo cuore non albergasse più amore e affetto, ma solo indifferenza e cattiveria e che stava con me solo per una questione di convenienza.

Ero e sono un impiegato per una multinazionale italo-americana con una retribuzione abbastanza generosa, i soldi quindi non sono mai stati un problema, e Marta ne approfittò non poco nel corso degli anni, specie negli ultimi.

Viaggi, regali, sorprese e… tante, ma tante rinunce: a volte mi ritrovavo a fine mese con pochissimo denaro.

A differenza dei primi sette anni, non c’era un solo giorno in cui non litigassimo, nonostante cercassi in tutti i modi di darle le migliori attenzioni, di essere dolce, affettuoso e di non farle mancare mai niente.

I litigi scaturivano perché lei non sapeva valorizzarmi, e rendeva vana qualsiasi cosa facessi per lei, e ciò mi portava alla rabbia, allo sconforto, allo sgomento, all'esasperazione e a numerose notti insonni accompagnate da infinite lacrime amare.

Caratterialmente era una stronza lunatica e insofferente, quando aveva bisogno di qualcosa tendeva temporaneamente ad essere dolce e mansueta, e una volta ottenuto ciò che voleva, magicamente ritornava a comportarsi indecorosamente.

Non riuscivo più a lavorare e per ovvi motivi la concentrazione andava a farsi benedire, ero così assorto nel mio malessere, tanto da provocare spesso e volentieri errori madornali in ufficio, con conseguenti ed inevitabili rimproveri da parte dei miei capi.

Una volta, addirittura, fui convocato dal direttore generale Aaron Alberman, un americano di origine ebraica, per una bella lavata di capo; in inglese e a chiare lettere mi invitò ad essere più produttivo e presente nelle mansioni che svolgevo e a stare molto attento, poiché fuori c’era tanta gente che moriva dalla voglia di prendere il mio posto.

L’antifona fu chiara, ma la cosa non riuscì più di tanto a scuotermi, Marta assorbiva tutte le mie energie e non sapevo che pesci pigliare.

Sui colleghi non c’era da fare molto affidamento, anzi godevano delle mie sventure; si sa, sono i classici posti di lavoro in cui la competitività e le invidie sono all'ordine del giorno, quasi nessuno ti offre aiuto o quantomeno conforto.

Mi ero confidato un po’ con Riccardo, l’unico meno “peggio” dello staff, mi elargiva consigli, dritte e prediche sui sentimenti e sulle responsabilità lavorative.

Purtroppo, neanche le sue parole mi servirono a qualcosa, ero come in una morsa e mi sentivo impossibilitato a liberarmi.

Ad ogni modo valutavo di lasciare Marta e di trovarmi una ragazza degna del mio amore, ma era tutto inutile e rinunciavo facilmente ai miei propositi.

Marta era la mia “droga”, era tutto per me e poi non me la sentivo di buttare otto anni di relazione in cui avevo fatto, per giunta, enormi sacrifici per lei, tra cui il mantenimento ai suoi studi universitari e ai suoi corsi molto spesso a pagamento.

Proveniva da una famiglia modesta e, date le ristrettezze economiche in cui versavano, presi a cuore la sua istruzione e la sostenni in maniera continua e costante, nonostante la coscienza mi rimproverasse di continuo di non farlo.

C’è anche da sottolineare che, per amore, ero pure riuscito a perdonargli una sua parentesi, o meglio dire una sua trasgressione con un rumeno conosciuto in chat. Mi assicurava che era solo un amico, ma per vie traverse e indagini personali riuscii a stanarli.

Una volta scoperta la tresca, inizialmente tentò di arrampicarsi sugli specchi, ma sentendosi le spalle al muro, ammise le sue colpe e con una serie di pianti, suppliche e di preghiere, mi giurò che non sarebbe mai più successo, e io, nonostante fossi propenso finalmente a lasciarla, col cuore di burro che mi ritrovavo, decisi di dare un’altra possibilità.

La cosa mi segnò molto, anche se la mia fiducia nei suoi confronti scese vertiginosamente, nonostante tutto continuavo ancora ad amarla e riprovarci si rivelò in realtà un grosso sbaglio, difatti allungando il brodo, allungai i miei patimenti.

Verso fine Ottobre qualcosa di inaspettato portò colore nella mia vita.

Ogni mattina in ufficio c’era il solito rituale della colazione e mandavano sempre me a prenderla al solito piccolo bar molto ben fornito che si trovava vicino al posto di lavoro.

Durante il tragitto, come abitualmente mi piaceva fare, cominciai a specchiarmi nelle vetrine di tutti i negozi che incontravo.

Arrivato all'ultima vetrina prima del bar, mentre mi accingevo a specchiarmi… la notai!

Di solito troppo concentrato com'ero, facevo poco caso alla gente che si trovava all'interno dei negozi, ma non quella volta.

Una commessa puntò il suo sguardo su di me, uno sguardo intenso e magnetico che, letteralmente, mi agganciò.

Ricambiai con piacere il suo sguardo e rallentai; la vetrina era abbastanza lunga e volevo godermi il momento più a lungo possibile.

Superato il negozio di abbigliamento, sentii dentro di me una scossa, come fulminato.

«Dio mio che occhi bellissimi!» pensai.

Fisicamente non ero riuscito a memorizzare molto, comunque mi era sembrata bella, notai con attenzione solo gli occhi marroni penetranti, scuri come i tronchi del bosco.

Una volta arrivato al bar ero così preso dall'emozione di quello sguardo che sbagliai le ordinazioni, tanto che dissi al barista: «Due cornetti alla fragola e due granite alla marmellata e…»

Mi accorsi della gaffe e mi bloccai di colpo, il barista non poté fare a meno di ridere e mi disse in maniera bonaria:

«Giovanotto per te ci vorrebbe un caffè lungo, nero e bollente, cosi ti svegli!!!»

Imbarazzato risi come un ebete e, con non poca difficoltà, dovetti concentrarmi per ricordare cosa prendere, non tanto per me ma per i miei colleghi e in particolare per Giannutri, il mio vicecapo, per il quale il caffè d’orzo era praticamente insostituibile.

Uscii dal bar con un bel vassoietto e logicamente dovetti fare il tragitto al contrario.

Tenevo accesa una speranza di rivedere quei bellissimi occhi che tanto mi avevano catturato ed ammaliato, e il mio desiderio fu realizzato.

Mi sentii un po’ goffo con quel vassoio, lo sguardo della ragazza ritornò a puntare il mio, come già era avvenuto all'andata. Cercai di memorizzare non solo gli occhi, ma anche il resto e la visione confermò in toto che effettivamente era bella.

Morbidi capelli castani le accarezzavano le spalle, il colore mi ricordava quello del cioccolato al latte; di corporatura esile non raggiungeva il metro e settanta; indossava la divisa nera tipica delle commesse, a dare un tocco di colore, il suo rossetto rosso su labbra perfette per essere baciate.

Tornai in ufficio di buon umore e con un’espressione satolla, tanto che i miei colleghi stentarono a riconoscermi visto che da tempo erano abituati a vedermi abbacchiato e prostrato.

Qualcuno mi chiese se ero stato folgorato sulla via di Damasco, Giannutri asserì scherzando che forse al bar mi ero preso un caffè e che al posto dello zucchero ci avevo messo cocaina.

Ridacchiai a quelle affermazioni senza fornire loro alcuna spiegazione e dopo colazione ritornammo alle nostre mansioni.

La sera quando tornai a casa, dopo una calda e rilassante doccia, mi buttai sul letto. La mia mente era invasa da mille pensieri, mille fantasticherie, mille domande, mille teorie e mille altre cose su quanto era accaduto in mattinata.

Tutti i racconti

1
1
1

Alle volte

27 March 2023

Alle volte si fa fatica ad accettare la realtà, ma soprattutto la verità e quando ti rendi conto di essere rimasta sola in un buio pazzesco vorresti solo andare via lontano da tutti. Già proprio così prendere un treno e vagare e vagare finché non riesci a trovare la pace interiore… Mi viene fatica [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Piccola stella: Petali blu, in tante possiamo comprendere il tuo scritto. Chissà se [...]

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

1
1
1

Tusitala

27 March 2023

Quando il capitano Smollet entrò nella taverna del Doblone Bucato riconobbe subito il gaglioffo che, al di là del banco, faceva da oste: benché avesse una gamba sola, si muoveva e saltava come aveva fatto sul ponte dell’Hispaniola e come se, da allora, non fossero passati vent’anni. Il capitano [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
5
5

Papààààà!

26 March 2023

Due timide lacrime erano in sospeso fra le palpebre, YouTube continuava a proporre canzoni che sempre più scavavano tra i ricordi di Luciano suscitando emozioni che gli gonfiavano il cuore. Era sempre così nei giorni importanti, quelli segnati in rosso nel calendario, soprattutto al mattino quando, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
1
4

Aforisma

26 March 2023

Sei solo tu a decidere chi sei per gli altri mai viceversa, anche se dovessero attribuirti costumi che indossati starebbero meglio a loro! ©Laura Lapietra

Tempo di lettura: 30 secondi

0
2
4

I dolori del giovane VV

A Petali blu, con simpatia. Scritta nel 2017.

26 March 2023

Il dott. Fstein fu chiaro: “Amico mio, il tuo malessere non ha alcuna origine clinica. Ecco vedi, questo è l'esito delle tue analisi. Solo l'acido urico presenta valori alti. Vedi, qui l’asterisco? Il valore, benché poco oltre il limite di 7mg/dl, è da diminuire. Con una tale concentrazione diviene [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Patapump: un Goethe post moderno..😉
    in ogni caso, il migliaccio campano io lo faccio, [...]

  • Andrea Occhi: In quello tradizionale romagnolo v'è un ingrediente particolare: [...]

4
5
13

L'UOMO DELLA NEVE

25 March 2023

Ogni giorno svolto l’angolo e lui è li. Un uomo con la giacca rossa, seduto sopra un panettone giallo, dietro un cumulo di neve ormai ghiacciata e sporca di nero. Ha in testa un cappello di lana, è una di quelle persone a cui non riesci a dare un’età. È lì rannicchiato con la schiena un po’ ricurva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

6
5
22

INVECE DI...

Meglio tardi che mai!

25 March 2023

Invece di andare avanti, mi sembra di tornare indietro, verso una vita semplice, priva di significato, che non avevo ancora mai sognato di vivere. Dal grande al piccolo, dal complicato al facile, dal pesante al leggero, dal velato al trasparente, dal parlato al senza parole. Da una vita in [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
2

Incute Risoluzioni

24 March 2023

Incute Risoluzioni Colleziono onde di lembi cobalti, come puzzle per creare elisio infranto in uggia etra, dove astratto magenta permanente dell'istante che incorre nel bigio corrompe insigne lo strido dello squarcio spargendo suspense come pigmenti di gocce d'amore e fiducia nel lungo boulevard [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
8

L'uomo nella stanza

Ispirato al quadro di Edward Hopper " Excursion into philosophy" (1959)

24 March 2023

Stava seduto sul bordo del letto con i gomiti appoggiati alle ginocchia, le mani penzoloni e lo sguardo rivolto verso la finestra. Non che ci fosse granché da vedere: il vetro era sporco come se fosse fatto di fumo di sigaretta, ma nessuno viene al Motel Billy per guardare il panorama. Chiusi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Andrea Occhi: Piaciuto. Ovvio che, prima, ho cercato l'immagine dell'opera di Hopper [...]

  • Rubrus: Ho scritto alcuni racconti partendo da quadri. Alcuni sono piuttosto brvi, [...]

*********************

*********************

Spazio Pubblicitario

*********************

*********************

2
6
14

Cuore

23 March 2023

Assumo un atteggiamento scettico nell’ascoltare racconti di eventi l’origine dei quali per il narratore pare non riconducibile all’umana natura. Tuttavia, un episodio, le cui conseguenze ho impresse sul corpo, ha imposto un brusco e repentino mutamento al mio atteggiamento. Ne converrete. Sono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Be', le mie origini sono per metà di quelle parti (Mercato Saraceno); [...]

  • Patapump: accipicchia che racconto, bravo Andre

3
4
20

23 March 2023

Mi sono sempre domandata che tipo di racconti possa piacere ai lettori… E poi mentre si immergono nella lettura cosa pensano… Sarebbe bello dar voce ai loro commenti… A me piace scrivere frasi create dal nulla, da un vuoto immenso come ora in questo momento le mie dita non riescono a fermarsi [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Piccola stella: Esiste davvero il lettore che legge in metropolitana? Mi piace che tu ti sia [...]

  • Patapump: direi Savina che sia bello pensarlo che ci sia
    in ogni caso, leggere nel [...]

3
4
19

Certo ci fu qualche tempesta

22 March 2023

“Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci portò...” Angelo Branduardi, Gulliver. Questa è la storia. Qualcuno lo sentì pronunciare queste parole a mezza bocca poco prima di andarsene. Di lui sì è sempre saputo poco, il suo silenzio lo ha spesso preceduto. Un tipo strano, uno di quelli montati [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Piccola stella: La dolorosa e commovente realtà dell'uomo solitario che ridà [...]

  • Patapump: benvenuto su Ldm
    ci si consiglia di solito tra tutti noi di darci un nick [...]

Torna su