Il dott. Fstein fu chiaro: “Amico mio, il tuo malessere non ha alcuna origine clinica. Ecco vedi, questo è l'esito delle tue analisi. Solo l'acido urico presenta valori alti. Vedi, qui l’asterisco? Il valore, benché poco oltre il limite di 7mg/dl, è da diminuire. Con una tale concentrazione diviene possibile la precipitazione di cristalli tipica della gotta. Devi mutare le tue abitudini. Non puoi confondere il giorno con la notte, devi assumere un comportamento circadiano, sincronizzare il tuo fisico con il naturale ciclo solare. Di giorno si è svegli, di notte si dorme. Siamo ingranaggi di un sistema complesso” - così dicendo aveva posto le mani con le dita opposte, mimando la rotazione in senso inverso l’una all'altra - “se non giriamo nel senso corretto, crack crack, si verifica il grippaggio. Pertanto, niente più carne rossa. Non mi guardare in quel modo! Sono il tuo medico!” - la cicatrice sulla fronte si gonfiò per l'enfasi.
“Neppure...il migliaccio?” - provò timidamente a domandare.
“La ricetta campana, certamente. La nostra, qui in Romagna, assolutamente no!”
Sbuffò. “Quindi, questo malessere che ho qui?” - chiese indicando il costato - “Come se mi avessero trafitto il cuore con un piolo di legno e poi lo avessero estratto? Mi sento un buco, un vuoto, una mancanza”.
Fstein lo ascoltò. “Questo io non posso curarlo. Sono un chirurgo, curo corpi, non anime”.

Prese la Montblanc, tra le sue mani era minuscola, e su un biglietto scrisse un nome ed un numero di telefono. “Da quanto non la vedi? Anni? Il tempo procede. Dovresti lasciare il passato alla polvere. Lascia che si opacizzi. E poi, cambia abbigliamento. Sempre l'abito nero...un paio di jeans e sneekers? Questi sono i riferimenti di un amico. Il dott. Jyll è un esperto psicologo. Fidati di me”.
Annuì, infilando l'appunto nella tasca della giacca. Ritornando verso casa si fermò ad acquistare rape rosse ed una bottiglia di Sangue di Giuda. “Bella cenetta. Dannato Fstein". Seduto al tavolo i pensieri si avvolsero al passato. “Ceno e non ti vedo, mi sveglio e non ti vedo, cucino e non ti vedo, passeggio e non ti vedo…”. 

Dopo l'ultimo bicchiere, le telefonò. Qualche squillo e: “Questa è la segreteria telefonica della donna invisibile, sono momentaneamente assente, lasciate un messaggio dopo il bip”. “Bip”. “Ciao, sono io, mi manchi…da otto anni, vorrei rivederti...”
Avete appena letto “I dolori del giovane Vampiro Vegetariano”.

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Maria o della Natività

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23 December 2025

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GOLDEN COCOA

22 December 2025

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La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

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La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

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Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

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La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

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COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

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IL NUMERO UNO

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Palermo, 1929

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18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

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