1.

Le luci del cantiere deserto, nell’aria frizzante del primo mattino, si riflettevano nella pozza di sangue ancora fresco colorandosi di morte. Una goccia cadde con un rumore sordo, creando il panico tra i riflessi che impazzirono per un istante, prima di tornare alla loro imperturbabile staticità. Dopo un tempo indefinito, un’altra goccia andò ad alimentare la guerra che il liquido organico combatteva contro le forze della coagulazione. Poi un’altra e un’altra ancora, a distanza sempre crescente, come gli ultimi rintocchi di una campana a morto.

Duecento metri sopra, un uomo penzolava a testa in giù dal grattacielo in costruzione, la carotide recisa, il corpo asciutto cibo halal per i corvi appollaiati e pazienti. Era ancora debolmente vivo e consapevole della sua imminente fine, nel barlume di lucidità che la morte, accarezzandolo, gli aveva regalato. Quando l’alba colpì il suo viso, trovò la forza di aprire gli occhi quel tanto che bastava per un’ultima istantanea: le montagne in lontananza con le cime coperte di neve, i campi rigogliosi e deserti coltivati dai robot, la immensa baraccopoli delle persone dimenticate, la cintura dei grattacieli neri disabitati e proibiti, e il nucleo vitale e brillante della città, la sua città, che l’aveva nutrito e poi tradito.

 

2.

I resti del catenaccio fuso penzolavano dal cancello, ancora caldi al tatto. La giovane ragazza entrò ignorando il cartello che minacciava morte per i non addetti ai lavori. Avanzò saltellando sul terreno fangoso guardandosi attorno, come se giocasse a nascondino. Guardò il geotracker con aria dubbiosa finché i suoi stivali calpestarono una pozza viscida che non poteva essere acqua.

Si guardò attorno, diede qualche botta al tracker senza capire, finché una pesante goccia le cadde sulla testa. Si passò una mano tra i capelli alzando lo sguardo verso l’alto. Era là, sopra di lei, invisibile a occhio nudo da quella distanza, ma non per il suo occhio destro Bayer-Pentax: un corpo era appeso alla gru in cima al grattacielo, sotto la grande scritta Tanaka Engineering.

Non aveva molto tempo. Gli indicatori biometrici erano piatti da più di un minuto e presto qualcuno sarebbe venuto a recuperare il cadavere. Peggio ancora, qualche metronotte avrebbe potuto passare di lì per caso nel suo ultimo giro di ispezione. Essere beccati nella Zona Proibita, addirittura in un cantiere, significava finire in guai molto seri.

“Doc l’ho trovato, ma l’hanno appeso sulla gru in cima al fottuto grattacielo. Non ce la posso fare a salire fin là prima che arrivi qualcuno” disse come parlando a un fantasma.

Guardò in direzione del cancello da cui era entrata. Dopo qualche secondo un furgoncino Tesla bianco-sporco, spinto silenziosamente dal suo motore elettrico, si fermò vicino a lei. Ne uscì un uomo anziano, capelli bianchi, un po’ curvo e lento nei movimenti. Guardò in alto, nella direzione indicata dalla ragazza.

 “Brutta storia. Da non crederci. Perché prendersi tanta fatica quando potevano ammazzarlo qua per terra. Saranno settanta piani, non riesco nemmeno a vederlo.”

“Ottantasei. Non mi piace questa storia. Se quel tizio era assicurato, l’ambuelica sarà qui a minuti… ne troveremo un altro più facile, dai Doc andiamo via.”

 La ragazza si avvicinò al furgoncino lato passeggero e mise una mano sulla maniglia “Dai andiamo che sta pure sorgendo il sole” disse in tono supplichevole.

Doc si guardò intorno, le fece cenno di aspettare, quindi si diresse con passo incerto verso una struttura in lamiera a pochi metri di distanza. “Vediamo se siamo fortunati” disse tra sé e sé.

La ragazza sbuffò vistosamente, aprì la portiera e si sedette con i piedi fuori, tentando di pulire gli stivali dal sangue coagulato.

“Angela cosa fai lì seduta, vieni ad aiutarmi.”

Doc aveva in mano una scatola gialla grande come un mattone, con due leve e tanti pulsanti. Guardando in alto provò i comandi.

 “Dimmi se si sta muovendo che non vedo.”

Amgela sbuffando si alzò in piedi, gettò via un fazzoletto bianco intriso di porpora e guardò in alto “No… hai solo spento le luci.”

Doc premette un pulsante e tirò la leva di destra. “Adesso?”

“Sì, sta scendendo… grande! Ci sai sempre fare con queste interfacce analogiche.”

Quando il gancio della gru fu a tre metri dal suolo, Doc lo fermò. Appeso al gancio, a testa in giù, c’era il corpo di un uomo sulla trentina, ben vestito, rasato, con scarpe da cittadino. Un rivolo di sangue scendeva dalla gola lungo il mento fino ad inzuppare i capelli un tempo biondi.

“Dai Angela che non c’è tempo da perdere!”, esortò Doc mentre tentava di sollevare il corpo. Caricarono il cadavere nella cabina posteriore del furgone. “Sistema prima il chip, ma fai in fretta.”

“Lo so, lo so, le cose più schifose sempre io le devo fare” si lamentò Angela salendo nella cabina insieme al corpo.

“Questa volta ti va bene che è rimasto senza sangue” ridacchiò Doc. Chiuse il portello, salì al posto di guida e partì in silenzio.

 

3.

Nel retro del furgoncino, Angela trafficò con cinghie e lacci per assicurare il corpo senza vita al pavimento: la guida di Doc era particolarmente nervosa.

Prima cosa, sistemare il biochip per evitare che il segnale di recupero rivelasse la loro posizione. Angela estrasse dalla cassetta un piccolo trapano a batteria dotato di un display, afferrò la mano destra del cadavere, contratta in un pugno freddo, e fece un buco esattamente nel centro del polso, guidata dall’immagine delle ossa mostrate sul display: la punta attraversò materia organica e inorganica come se fosse burro. Controllò il geotracker: il segnale era cessato.

“Chip sistemato” urlò verso il guidatore. “Adesso lo stabilizzo, ma cerca di evitare le buche che mi stai fracassando il culo!”

La gola era stata tagliata da un orecchio all’altro, carotide e giugulare recise: una morte lenta per dissanguamento, ma non una brutta morte. Con una specie di uncino Angela trafficò dentro al taglio fino ad agganciare la carotide, diretta al cervello. Tirò fino ad estrarla di qualche centrimetro, quindi avvicinò l’estremità di un tubetto trasparente che, al primo contatto, la risucchiò e si saldò con essa. Fece la stessa cosa con la vena giugulare, quindi premette un pulsante e attese. Dopo qualche secondo un liquido verde-acido iniziò a fluire su per un tubo verso il cervello, uscendo dall’altro tubo dopo aver ceduto il suo prezioso carico di ossigeno.

“Stabilizzato” urlò Angela “fammi salire davanti che sto per vomitare.”

 

4.

La guida di Doc non era mai stata tranquilla, specialmente nella Zona, ma questa volta stava esagerando.

“Cos’è tutta 'sta fretta di morire contro un palo? Fammi almeno trovare un fidanzato!” Angela, seduta al suo fianco, sentiva che qualcosa non andava.

“Ho un brutto presentimento” disse Doc. “Mi sembra che qualcuno ci segua. Dai un’occhiata.”

Angela si sporse dal finestrino e regolò la sua ottica sul massimo ingrandimento. Nessuno dietro di loro, né sulle frequenze visive né sugli infrarossi.

“Ti stai sognando.”

 Accese il geotracker e provò a cambiare il range ma a nessuna scala rilevava alcun segnale, nemmeno sulle microonde.

Una frenata improvvisa e violenta la catapultò con la testa contro il cruscotto.

 “Merda” urlarono entrambi, per ragioni diverse.

Doc aggiunse: “Siamo ancora nella Zona, questo ci incula.” Davanti a loro un esoscheletro militare era fermo al centro della strada con il palmo della mano proteso a intimare l’alt. La testa di un uomo sporgeva dal suo interno. Il colore blu e gli stemmi rossi a forma di rapace lo identificavano come un metronotte.

 

(continua)

 

Tutti i racconti

1
1
14

Una memorabile serata da Beppaccio

26 October 2025

Va detto che non era la prima volta che uscivano tutti assieme per andare a cena fuori. Tuttavia non si erano mai azzardati a recarsi in un ristorante stellato, o quantomeno in qualcosa che gli potesse assomigliare. Fu per questo che ripiegarono su un locale dal nome di grido, un qualcosa che andasse [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
10

EULASYA LA RAGAZZA EXTRATERRESTRE 1/2

26 October 2025

Era una tranquilla serata estiva, il cielo era trapuntato da milioni di stelle e un’incantevole luna gigante, alta verso ovest, gettava la sua pallida luce dorata sul campo di grano di mio padre, illuminando le spighe che emergevano dal buio sui loro steli ondulanti al vento. Ero nella mia stanza, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
0
11

La Letteratura Fantastica - Postfazione

Un'analisi del macro-genere scritta dall'utente di LdM Rubrus

25 October 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Il nostro utente Rubrus esamina le ragioni e le peculiarità della Letteratura del Fantastico nelle sue tre principali espressioni: l'Horror, la Fantascienza e il Fantasy. In questo quinto e ultimo capitolo leggeremo le conclusioni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

7
5
63

In via Teano

25 October 2025

In via Teano i nostri corpi nudi distesi su un materasso adagiato sul pavimento. Bagnati di luce soffusa. Nel monolocale soltanto i nostri sospiri. E tutto il resto fuori.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Viola5: “La puttana di Centocelle”, un testo dove l’autore che nella [...]

4
9
25

Ti dico ciao

25 October 2025

“La casa è vostra”. Quanto ho atteso questa frase in questi ultimi tre anni di frenetica ricerca e di sporadico sconforto! Finalmente la casa dei sogni è mia ma in questo periodo, fatto di sogni a occhi aperti, ho trascurato la vecchia casa di famiglia. Ho trascurato cosa avrei lasciato e mi sento [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Taty: Grazie Dario 😊

  • Teo Bo: Scritto con grande sensibilità e con un filo di nostalgia (quanto basta). [...]

3
2
25

Hark I Love Kurt

24 October 2025

Hark I Love Kurt “Henry, dove si va?” “Non è il paradiso, no.” “Certo che no, stiamo viaggiando nel buio, nero davanti, sopra, sotto… non abbiamo nemmeno l’asfalto sotto la macchina!” “Senti Henry...” “Sììì?” “E’ tutto buio!” “Già.” “Ma ci stiamo muovendo?” “Sì.” “Ah...” “Eh già...” “E cosa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
22

Rosa Gotica

Rosa Gotica

24 October 2025

Era un bocciolo tra mille altri fiori, timido e discreto, ma la sua aura emanava mistero e curiosità. Quando sbocciò, il profumo inebriante pervase l'aria, penetrando senza preavviso nell'anima. Il suo color rosso rubino, catturava lo sguardo: impossibile non restarne ammaliati. Quel rosso attraeva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
3
20

Corona Di Volontà

23 October 2025

Corona Nel giaciglio d’ombre delle lacrime, la mia pena vegliava insonne, e il corpo emaciato sbucava, tremula candela bianca, sul punto di spegnersi al fato. Ma dal caldo fuoco del cuore, più duro d’una rocca antica, s’innalzò favilla di brama in speme, che vinse la tenebra al [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
5
25

Mamma

23 October 2025

Mamma La sera scende, e il cuore si fa stanco, nel vetro il giorno spegne il suo colore, la casa tace, e il vuoto è così franco che pare voce muta del dolore. È spenta ormai la luce in cucina, là dove il tuo sorriso mi attendeva; l’ombra si posa, umile e bambina, sul tavolo che il tempo non solleva. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La mamma è sempre in punto di riferimento.Anche in ricordo.Like

  • Taty: Commovente, le mamme restano sempre anche quando vanno via, sono aolo altrove [...]

3
7
38

La Scrittrice Professionista (Autocertificata)

Il miei raccontini prendono spunto da ciò che mi circonda. I miei personaggi sono tutti reali...debitamente camuffati.

Miu
22 October 2025

Letto su Facebook, oggi: Sto cercando una casa editrice interessata a pubblicare un racconto breve che, volendo, potrebbe anche diventare un podcast. Per me è fondamentale che l'editore pubblicizzi e distribuisca bene ciò che sto scrivendo, perché quella a cui sto facendo riferimento, sarebbe la [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Davide Cibic: Mi piace l’idea di andare oltre l’oltre: chissà cosa c’è. [...]

  • Dax: Che dire...chi mi tifiuta oggi mi rimpiangerà domani.🤣Like

2
0
14

La Letteratura Fantastica - il Fantasy

Un'analisi del macro-genere scritta dall'utente di LdM Rubrus

22 October 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Il nostro utente Rubrus esamina le ragioni e le peculiarità della Letteratura del Fantastico nelle sue tre principali espressioni: l'Horror, la Fantascienza e il Fantasy. In questo quarto capitolo ci parla del Fantasy. Invitiamo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
7
26

The Dancing Ghost (2/2)

22 October 2025

«Dici che la sua donna l’ha mollato?» domandò il vecchietto che era andato al bagno. Il barista finì di pulire il bicchiere. «Moglie – precisò – si vede il segno della fede sul dito. Roba fresca. È l’unica parte della mano non abbronzata». «E poi beve, ma non è abituato – aggiunse l’ex gestore [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: To All. Scusate il ritardo e grazie a tutti (piede malconcio e pure il pc per [...]

  • Ondine: Sempre trame interessanti, scrittura impeccabile, e con alcuni passaggi davvero [...]

Torna su