La baia di Kigerland era situata a Nord della Norvegia.

Abito qui da tanti di quegli anni che non ricordo neanche quanti ne sono passati.

Il mio mestiere é il pescatore, come la stragrande maggioranza delle gente di qui.

Ho una piccola barca che riesce a dare sostentamento a me e alla mia famiglia.

Non chiedo tanto dalla vita, solo la forza ogni mattina di scendere in mare e ritornare dai miei familiari con le stive piene di fresco pesce, da poter vendere al mercato all’ingrosso.

Quell’inverno però avevo bisogno di una mano di qualcuno.

Dovevo aumentare il pescaggio.

Esigenze economiche lo richiedevano.

Trovai un giovane aiutante di nome Eric, che si rese disponibile.

Non era un vero lupo di mare, ma la voglia di lavorare mi avevano detto non gli mancava.

Era un mercoledì 13, quando accesi i motori diesel che con uno sbuffo nero si accesero, in un susseguirsi di borbottii.

Partimmo verso la volta del mare aperto.

Nonostante le previsioni meteo non fossero tra le migliori, la necessità  di uscire era più’ forte.

Arrivati in prossimità  del Golfo di Lekkerland, il mare cambiò.

Le onde iniziarono a gonfiarsi in maniera impressionante e a breve non avemmo più il controllo della barca.

Il timone era fuori uso e anche il secondo motore aveva smesso di funzionare.

Finita la tempesta, ci ritrovammo in una piccola insenatura.

Solo la bussola ci dava indicazione che avevamo cambiato la rotta in tal maniera che le preoccupazioni potevano nascere davvero.

Eric, il giovane marinaio, tutto fradicio di acqua salata era rimasto senza parole.

Una cosa simile pensava non gli sarebbe mai capitata in vita sua.

Eppure accadde, e mi ci volle davvero tanto tempo per calmarlo.

La notte stava calando. Ed il freddo sarebbe arrivato a breve.

Accendemmo un fuoco, anche per poterci asciugare i vestiti, prima di arrivare a prendere una polmonite.

Dopo esserci mangiato qualche scatoletta di sardina ,che ero riuscito a recuperare dalla cucina della mia barca, mi venne in mente una storia.

Era una storia che raccontavo spesso ai miei due figli.

Chiesi ad Eric se avessi potuto narragliela.

Disse di sì.

 

Era una storia di due amici: un pesciolino e un pellicano.

La baia era affollatissima da questi pennuti, con quel loro becco enorme , ed il mare era pieno di pesciolini.

Quelli volanti che saltavano, a mo’ di salmone dei fiumi norvegesi.

Quest’ultimi pur essendo felici nel saltare in mare aperto, erano anche prede dei voracissimi pellicani che sembrano felicissimi di cibarsi senza alcuna fatica, ma semplicemente spalancando il loro becco.

Un giorno uno di questi pellicani lo fece.

Richiuse il becco velocemente.

Quando ad un tratto si senti picchiettare all’interno.

Come una coda che si dimena tra quelle pareti ossee, in una specie di segnale morse; un punto, due trattini.

In una misto di paura, curiosità ed altro, spalancò pian pian il becco.

Le parole che si udirono furono forti e chiari.

-Bella forza che hai! Con quel muso che ti ritrovi è facile fare il duro per te.-

Il pellicano trasalì.

Un pesce parlante oltre che salterino.

-Sì, sono proprio io qui dentro che ti  chiama. Ma non provi neanche un briciolo di pietà nei miei confronti? Non morirai mica, se non mangerai un pesce piccolino come me.-

La furbizia del pesce era evidente, quella del pellicano un po’ meno.

Pur non fidandosi completamente di lui, proseguì  la chiacchierata tenendo appena appena uno spiraglio aperto.

-E dimmi-, disse il pellicano, -perché mai dovrei lasciare che tu ritorni in mare ed io soprattutto oggi non pranzi?-

Ci fu un breve silenzio.

Ma lo scaltro pesciolino si riprese subito.

-Le ragioni sono tante. La prima è che sono un tipo davvero carino io.-

-Non basta!- Disse il pellicano.

-Ehmmm… la seconda, sì ecco la seconda è che mi aspettano a casa. La mia famiglia a quest’ora sarà davvero in pensiero per me.-

Ed il pellicano chiese: -quanti siete in famiglia pesciolino?-

-Beh circa cento figli.-

-Ecco come pensavo. Non si accorgeranno di te. Vedi pesciolino, devi essere molto più convincente.-

-Va bene.  Ti dirò la verità. Vorrei andare via da qui, per poter raccontare in giro che sei un tipo davvero simpatico.-

Il pellicano sorrise, ma senza spalancare il becco.

-Mi hai fatto ridere, pesciolino. Dimmi ancora qualcosa.-

-Dirò anche che lo sguardo che hai è fiero e nobile.-

-Beh vedi pesciolino, sei simpatico ma distratto. Chiamare fiero il mio sguardo, quando mia manca un occhio a causa di un amo di un pescatore imbranato, insomma, qui ti sei giocato il Jolly mio caro.-

-Ok. Su fallo! Chiudi quel becco!-

Rannicchiandosi su se stesso, in attesa dell’atto finale  il pesciolino ormai rassegnato,  vide la luce  comparire alle sue spalle.

Alzò la testa e lo sguardo, e vide il mare azzurro.

-Ehm... hai cambiato idea, scusa?-

-Sciò, vattene via adesso- disse il pellicano.

-Eh no mio caro, prima vuoi mangiarmi, poi no! Qui mi devi una spiegazione immediata.-

-Vedo che sei piccolo e ostinato, oggi farò una buona azione. Mai compiuta in vita mia. Oggi la farò. Sarà amore per la vita, non so! La ragione non c’è, la natura non ci permette di averla. Da sempre pellicano mangia pesciolino, oggi no. Forse daremo una svolta al corso delle cose.-

-Allora addio, disse il pesciolino.-

-Addio rispose il pellicano.-

Con un colpo di coda, ricadde nel mare mentre il pellicano volò su un altro scoglio.

Nei giorni che seguirono, si videro ancora.

Pur guardandosi da lontano, forse era nato qualcosa tra di loro.

In amicizia e in amore succede così

Prima ci si odia per qualsivoglia ragione, poi ci si arriva ad amare.

 

Eric era rimasto rapito da questa storia.

Il sonno sopraggiunse.

La mattina dopo i soccorsi arrivarono anche per loro.

Trainati dal peschereccio, arrivarono nella baia.

Lì, la moglie del pescatore lo abbracciò forte, pur celando nel cuor suo il desiderio che il suo uomo non fosse dovuto ritornare in mare.

Come il pesciolino per il pellicano.

Ma ognuno ha il suo destino.

E l’uomo e l’animale erano legati tra di loro a questo.

Senza il mare, tutti e due non avrebbero avuto ragione di vivere.

Tutti i racconti

2
8
31

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
4
15

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Un finale aperto che meriterebbe davvero uno sviluppo. Bravo.

  • Dax: Un bel racconto, ma minha deluso un po' la fine. Like

4
6
34

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
20

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

6
9
36

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
30

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

8
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

10
26
38

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

  • Maria Merlo: Grazie, L.D. AVA è davvero forte. Strana coincidenza: io avevo chiamato [...]

4
4
29

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti... Piacevola fiaba dark dal sapore classico. Like. Ciao

3
11
66

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

4
3
32

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
41

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su