Durante certi giorni in cui, per qualche incomprensibile motivo, mi sento più vuoto e scontento, mi ritrovo a camminare per strada senza pensare a nient’altro che non siano queste scarpe eleganti ai miei piedi, o i calzoni costosi perfettamente stirati sopra le gambe, mentre questi miei arti proseguono ritmicamente a procedere in avanti, quasi per una forma di autonomia, o forse soltanto per una normale abitudine. Indosso regolarmente una bella cravatta, una giacca di sartoria, ed oggi anche degli occhiali con le lenti oscurate, come in tutte quelle poche volte in cui mi muovo per strada sopra ai miei piedi, cercando così di creare uno schermo tra me e la realtà che pare scorrermi attorno, al punto che, proprio come desidero, immagino di vedere tutto quanto un po’ più distante, più irreale, soprattutto estraneo al mio corpo, quasi stessi attraversando un mondo inventato, come fosse una specie di concretezza apparente quella che vedo, proseguendo con passo monotono ad incedere senza voltarmi da alcuna parte, senza mai arrendermi ad una considerazione più attenta, curiosa, o diversa dal solito, ma osservando superficialmente tutte le cose che noto, o forse soltanto quelle che mi pare così di notare. Fortunatamente non dura molto tutta questa vertigine: mi fermo spesso poi in un caffè vicino al mio ufficio, mi siedo subito ad un tavolino appartato, e faccio subito un piccolo cenno al cameriere che mi conosce benissimo, il quale immediatamente viene verso il mio angolo a prendere l’ordinazione, oppure a dirmi se qualcuno in precedenza avesse chiesto di me. Sono piuttosto in vista in questo quartiere, o almeno in diversi che contano sanno perfettamente che sono un uomo importante, uno a cui piace molto essere trattato da tutti con il dovuto rispetto. Però sento la voglia, durante certe volte improvvise, di sentirmi da solo, quasi isolato dagli altri, e di azzerare per un momento le decisioni che poi devo prendere, senza che ad alcuno venga alla mente di disturbare questa mia intimità.

            Va tutto bene, i miei affari procedono come sempre, praticamente in un attivo progresso, però sono sicuro che se per qualche motivo perdessi di vista le cose di cui ogni giorno mi occupo, o i contatti che mi servono per avere le informazioni più adatte, come anche il personale profumatamente pagato che sta sotto di me per eseguire ogni mio ordine, tutto quanto andrebbe velocemente a perdere di qualsiasi consistenza. Mi sembra, quando penso così, come di restare attaccato ad un sostegno precario, a qualcosa di incerto e di instabile che in questi casi riesce a mostrarsi evidente, anche se continuo a nutrire una grande fiducia negli affari che ogni giorno tengono occupato quasi tutto il mio tempo, ed è un senso che soltanto rare volte mi prende, nonostante sia proprio in questi momenti, forse per una sorta di stanchezza mentale, che vorrei non essere qui, ed avere la possibilità di andarmene via, in solitudine, a godermi quei tanti bei fondi che sono riuscito a mettere insieme in pochi anni di impegno completo. Lo so che le mie società agiscono sempre un po’ al limite di quanto sia del tutto legale, però in questa realtà così condizionata mi ci sono ritrovato senza volerlo, ed il resto è venuto da solo, poco per volta.

            <<Signor Neri>>, viene subito a dirmi il cameriere a cui allungo sempre qualche mancia pesante; <<hanno chiesto di lei al telefono poco fa, e naturalmente ho subito detto che è già qualche tempo che non la vediamo; però mi sono fatto dettare un numero da richiamare, nel caso>>. Prendo il foglietto, mi lascio servire il caffè dal ragazzo, poi inoltro la telefonata. Questo è il mio mondo: decidere oggi di stare dalla parte di qualcuno, ed osteggiare così in ogni maniera qualcun altro, fino a cambiare le carte sopra la tavola ed andarmi magari ad alleare domani con i nemici passati. Nessuno deve mai poter contare in modo convinto sul mio appoggio sconsiderato, i margini per sostituire l’uno con l’altro sono facili da superare, e niente è mai duraturo, se non questo continuo galleggiamento su delle alleanze fittizie, precarie, direi quasi del tutto momentanee. Poi, mentre sono qui, mi vengono a mente mia moglie e mia figlia, e certe volte mi sembra che in qualche maniera io le continui ad esporre al pericolo, ed allora mi prende un sottile rimorso per non aver scelto una vita più semplice, o anche un mestiere qualsiasi, l’avvocato magari, proprio come mio padre, sicuramente con meno soldi dentro le tasche, però anche con tante minori preoccupazioni.

 

 

Bruno Magnolfi  

Tutti i racconti

7
7
35

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
19

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
30

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
25

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
134

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
34

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
72

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

10
11
50

La preghiera

26 April 2025

La preghiera Non so, se ne sono capace Ed anche se verrò mai ascoltato In fondo, questa cosa non mi è mai appartenuta Lei era nascosta in una tasca Avvolta in un panno nero, stretta, stretta Come volerle impedire di esserne abbracciata Poi arrivano periodi della vita, dove invocare Dio, Buddha, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
25

Razza superiore

26 April 2025

Ghnog si fermò all’ingresso della caverna, poi, quando i suoi occhi si abituarono al buio, fece qualche passo all’interno. Dagga teneva il corpo del piccolo tra le braccia, dondolandosi e intonando una nenia in quella sua lingua incomprensibile. Ghnog si avvicinò. Il neonato aveva la pelle scura [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su