Ed ora cosa mi accade, dopo due anni di prima ballerina con la compagnia New York City Ballet di George Balanchine?

Il maestro mi ha fatta arrivare dall’Ungheria e grazie al contratto con la compagnia ho avuto la carta verde ed il visto O1 B da artista, che dura tre anni. 

Andava tutto bene, poi George mi ha ceduta per un spettacolo di danza moderna a Jerome Robbins, solo una stagione poi sarei tornata ad indossare le scarpette bianche come quelle dell’accademia della Danza di Budapest.

Ma mi sono accorta che danzare a piedi nudi mi ha preso fin dentro l’anima, il cuore, il cervello e tutto il corpo.

Volo come una falena impazzita sulle tavole del palcoscenico.

Sono diventata la prima ballerina di Jerome, credevo di interessargli anche come donna, ma aveva altri interessi , anche se con molta discrezione.

Per la stampa gossippara ero la sua accompagnatrice ufficiale. 

La cosa per me andava bene, non avevo voglia di una storia d’amore, mi avrebbe distratta dalla danza.

Abbiamo preso il teatro Cherry Lane, quello da anni è una casa per lavori non tradizionali e sperimentali. Aprimmo la stagione con uno spettacolo di danza, di poesia, di canto e musica, un originale adattamento de’ La carriera di un libertino con musica di Igor Stravinskij e libretto di Wystan Hugh Auden. 

La censura come al solito fu pressante, ma riempimmo la sala, spettacolo fino alla fine con applausi scroscianti, benché nel fondo della platea ci fosse una schiera di sbirri pronti a interrompere lo spettacolo e trascinarci tutti al distretto di polizia.

 

Il mattino dopo le recensioni dei giornali progressisti furono positive, ma il critico del New York Times fu feroce, parlò di scandalo, di esaltazione del “vizio proibito” (usò questi termini) e di anti americanismo. Dopo una settimana dalla prima il primo ballerino Igor mio compagno di accademia a Budapest, arrivati insieme a New York, prese un’overdose di eroina chissà quanto volontariamente e non si svegliò più, forse era stufo dei giochetti di Jerome, era solo un ragazzo desideroso di amore.

L’articolo del New York Times mise in agitazione Jerome, per giorni non parlò d’altro non faceva che ripetermi: “la commissione McCarthy sta facendo una strage di attori presunti comunisti e di omosessuali, per il senatore del Wisconsin sono la stessa cosa, ho paura che i suoi sbirri mi vengano a cercare e cosa cazzo gli dico”

Cercavo di calmarlo: “Jerome figurati se McCarthy pensa a te sai quanto se ne frega dei tuoi giochetti con i ballerini e con la polverina bianca. A lui interessano le spie comuniste”

Ieri mattina presto Jerome mi ha chiamato a casa: “Eva sono, anzi siamo nei casini, stanotte alle due hanno fatto irruzione a casa quattro marcantoni del FBI, mi hanno scaraventato giù dal letto e mezzo nudo mi hanno portato in una casa sicura (hanno detto loro). Poi mi hanno portato in una stanza con le sbarre, mi hanno puntato una lampada negli occhi mi hanno chiesto se conoscessi agenti segreti sovietici. Urlando, è meglio che parli se no ti consegniamo a quelli della Narcotici e passi un guaio per lo spaccio di droga con i tuoi amici ballerini. A noi interessano solo i nomi delle spie soprattutto straniere. Dobbiamo troncare questa pericolosa rete. Dacci una mano e chiudiamo gli occhi su tutto il resto e te ne torni bello tranquillo a casetta tua. Eva sono un vigliacco ho fatto anche il tuo nome, sei ungherese e per questo sei sospetta. Credo che tra un po’ ti verranno a prendere, ma se fai qualche nome anche tu, te la scampi.”

 

Ed ora eccomi qui, seduta in uno stanzino della casa sicura in attesa di essere interrogata sulle spie che conosco, come mi hanno detto all’ingresso. Non so un cazzo di spie comuniste, ho solo pensato alla danza. Sono scappata via da Budapest, non mi piaceva quell’atmosfera di pressione e di limitazione della libertà, quelli erano comunisti, ma questi sono anche peggio. Dovrei mentire, fare qualche nome, tirare in questa merda di persecuzione qualcuno che ha l’unica colpa di essere straniero. Forse potrei fare il nome di Igor come capo della rete delle spie ungheresi. E’ morto e non gli possono fare nulla. Ora aspetto che entrino nella stanza. Poi decido. Sono entrati due ragazzoni, i tipici bravi ragazzi americani, capelli corti, il viso paffuto ed il completo nero da beccamorto. Si siedono di davanti a me, aprono un taccuino nero ed aspettano in silenzio che parli. Poi uno mi sussurra: “Intanto la mandiamo a casa , così riflette , si faccia consigliare dal suo amico Jerome, lui sa bene cosa fare”

Ed ora eccomi qui con te Jerome per le prove del nuovo spettacolo, è inutile che cerchi di farmi ragionare, sai cosa c’è di nuovo, non ho nessun nome da fare, non conosco alcuna spia sovietica, ungherese, di qualunque nazionalità. Lo so che ora mi revocheranno la carta verde e mi rimetteranno su un aereo per Budapest. 

Ora merde di americani andate a fare in culo, in questo paese di merda non ci voglio più vivere, meglio il regno del male, meglio il Comunismo, almeno è casa mia. 

E forse mi riprenderanno nel corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Budapest. 

Ah prima che passi di mente, tieniti la pelliccia che mi hai regalato!

Tutti i racconti

0
0
3

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
4

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

7
5
33

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

9
5
174

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
6
45

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
23

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

9
13
69

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

  • Dax: carino. ci vuole un po' di fedeve magia.Like

3
6
32

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
33

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
33

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

2
2
33

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
37

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

Torna su