Sembro una ragazzina normale: con un viso normale e un carattere mite, ma in me c'è qualcosa che non va: io non vedo il colore arancione.

Non so che malattia sia. Gli altri colori sono tutti al loro posto, ma due anni fa ho saputo che quel grigio chiaro che vedo io quando guardo un'arancia in realtà non dovrebbe essere grigio, ma arancione. Lo stesso colore che ha la zucca o le carote. Per me erano tutti grigi, invece quello è quello dei topi, le arance non sono come i topi, quelle sono arancioni. Poco male, dopotutto le cose più belle sono verdi, azzurre, o rosse, no?
No.
Voi avete mai visto il sole al tramonto? Quando da giallo diventa grigio? Io sì, e fa schifo.
Vorrei tanto vederlo, il sole al tramonto; mi dicono tutti che sia una cosa meravigliosa, da togliere il fiato. Vi assicuro che quel grigio circondato da grigi e violetti toglie solo la voglia di guardarlo.
Forse non recupererò mai il mio colore mancante e morirò senza sapere che colore è.
Ho provato anche a imbrogliarlo, mescolando il rosso col giallo, ma quando ci ho provato ho visto i due colori congiungersi e scomparire in un grigio asfalto da fare orrore.
Poi ieri sera mio padre mi ha chiamato e mi ha fatto uscire di corsa fuori al balcone: c'era il tramonto, ma era straordinariamente rosa e viola. Il sole era una palla rosata e tutto intorno le nuvole erano tinte di violetto. I colori erano così intensi che sembrava dipinto di fresco. Ho spalancato la bocca per la sorpresa. Il papà mi ha abbracciata e siamo rimasti così finché il sole non ha assunto quel colore grigiastro, a quel punto lui mi ha fatto concentrare di nuovo sul cielo, sulle nuvole, sul rumore delle foglie in sottofondo, sul profumo del vento e il calore del suo abbraccio.
Ieri ho capito che devo concentrarmi su quello che c'è, e non su quello che manca.
Sono una ragazza normale dopotutto, adoro la spremuta d'arancia, la sua polposità e dolce asprezza. Poco importa il colore, è talmente buona che ne berrei un quintale!

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