Il suono del passi sul marmo bianco echeggiava tra le pareti del museo ormai quasi vuoto.
Fuori cadeva già la neve e Julia si sentiva protetta dalle luci al neon che illuminavano gli asettici corridoi.
Il silenzio le cadeva intorno come una coltre solenne.
I pensieri affollavano la sua mente davanti agli occhi scorrevano paesaggi, volti, nature morte come
fotogrammi proiettati a doppia velocità.
Nonostante cercasse di nasconderlo,da sotto il poncho di.  Lana, ad ogni passo, spuntava imponente il pancione da settimo mese di gravidanza. Julia osservò quella sporgenza con ribrezzo;  Frutto vergognoso di una sera di primavera, di qualche birra di troppo e di un giovane dai modi gentili e
dagli occhi verdi.
Un errore imperdonabile, un trofeo del peccato commesso, l ’inizio della sua rovina.
Troppa la paura di parlarne al ragazzo responsabile, troppo poco il coraggio di risolvere con un’operazione il problema.
Ed eccolo lì, l’impedimento di un futuro sereno e di una promettente carriera, a ricordarle con la sua sempre più ingombrante presenza il crollo di tutti i suoi sogni e delle sue ambizioni.
In poco tempo la solitudine, la delusione, la rabbia e il senso di fallimento avevano calato un grigio sipario sulla sua giovane esistenza.
Gli unici luoghi che sembravano lenire per qualche istante il suo dolore e le ripetute nausee erano i musei verso l’ora di chiusura, dove nelle tele incorniciate Julia poteva perdersi tra i colori, le pennellate, le sfumature, in una sorta di Sindrome di Stendhal che per pochi attimi sollevava il peso che soffocava il suo corpo stanco e la sua anima tormentata, guidandola verso l’estasi che solo l’arte sapeva regalarle.
Immersa in queste riflessioni si ritrovò nell’esposizione di opere moderne.
Rallentò l’andatura passando in rassegna le varie rappresentazioni.
Ad un tratto il suo sguardo fu catturato dall’immagine di un viso femminile e lentamente di avvicinò per osservarlo meglio.
C’era qualcosa di famigliare in quei lineamenti ancora freschi di adolescenza, ma segnati da un’espressione di enorme stanchezza che pareva invecchiare anche gli scuri occhi immensi e vuoti.
I tratti delicati nascondevano una bellezza remota, celata dalla cornice dei neri capelli scomposti , dal lieve gonfiore delle guance, dietro le profonde occhiaie e tra le rughe di espressione che contornavano la piega della piccola bocca storta da una smorfia di amarezza.
Rassegnazione e disillusione era ciò che quelle labbra avrebbero voluto pronunciare.
Quale artista era stato in grado di far trasparire tanta verità e tristezza da quell’immagine? 
Domandandosi questo Julia avvertì un improvviso crampo allo stomaco e un sudore freddo le inumidì la fronte.
Una morsa dolorosa le bloccò il respiro e il battito cardiaco le rimbombò forte nelle orecchie.
Il suo corpo fu percorso da un violento brivido e avvertì un movimento nel basso ventre, come se le sue viscere fossero state rivoltate.
Una maschera di terrore le coprì il volto. Qualcosa si era mosso dentro di lei, qualcosa di piccolo ma vivo.
Era quell’esserino, che in tutti quei mesi aveva dilatato la sua pancia e che lei aveva sempre e solo avvertito come una zavorra , come una condanna ingiusta, che ora rivendicava la sua esistenza.
C’erano un corpo e una mente e un’anima che in lei si andava formando, che si definiva, che presto sarebbe uscito alla luce urlando, chiedendo affetto e attenzioni.
E avrebbe avuto gli occhi neri di Julia con i quali avrebbe dipinto di innocente curiosità il mondo.
La ragazza avvertì un’ondata di calore in mezzo al petto e fu invasa da una convinzione: quel bambino avrebbe riempito la sua solitudine, per lui avrebbe lottato, lavorato, avrebbe difeso e avuto cura di quel corpicino, il suo amore sarebbe bastato per entrambi. Il destino aveva scritto uno accanto all’altro i loro nomi.
Con questi pensieri che danzavano nella mente si accarezzò dolcemente il ventre e le parse di avvertire il debole tam tam di quel piccolo cuore.
Alzando lo sguardo incontrò la targhetta sotto il quadro che tanto l’aveva colpita.
“Immagine Riflessa” era il titolo.
A stento soffocò una risata e osservando di nuovo quel viso lo trovò cambiato.Splendeva di luce propria ora, gli occhio erano lucidi e vivi, le guance colorate da un rossore diffuso
Era svanita l’aria malinconica, la bocca era semi aperta in un espressione di leggera sorpresa.
Julia circondò le braccia il pancione in un naturale gesto di protezione e la tenerezza che provò durante quel contatto si sciolse in un sorriso. 
Senza che lei se ne accorgesse, la donna del quadro sorrise con lei.

Tutti i racconti

1
1
5

Karma 2/2

18 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo II Monica Rossi Monica Rossi aveva ventotto anni, una penna affilata e pungente ed un istinto che le aveva già fruttato due denunce e una promozione. Era una bella donna, scura di capelli e di carnagione. Si era fatta strada [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
1
5

Madre

18 September 2025

Nel sogno dolce ancor ti veggio viva, col volto chiaro e con lo sguardo rovente, che luce dona e l’alma mia ravviva. Smarrito io sono in questa notte spente, ma tu sei fiamma che non teme oscura, guida nascosta, ma presente sempre. Se morte parve chiuderti la cura, più forte io sento il tuo [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

8
11
34

Karma 1/4

17 September 2025

Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale Capitolo I Giovanni Arturo Agostino Edoardo duca di Quintavalle Una delle ville di famiglia sorgeva lontano dalla città in un luogo inaccessibile, tra querce secolari e siepi arruffate e disordinate che nemmeno il giardiniere osava sistemare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
8
31

Il pedone romano

17 September 2025

Il pedone romano c'ha 'na vita ricca de avventure, ma pure de sacrifici. Avventure perché ogni volta che deve attraversà la strada deve cercà de rimanè vivo il minimo indispensabile almeno pe arrivà al lavoro. Sacrifici perché pe trovà una striscia su cui attraversà o aspettando il momento giusto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
21

Vi racconto il mio incontro con la macchina da scrivere musicale

Un altro ricordo della mia infanzia

17 September 2025

Nel vasto mondo delle invenzioni, solo poche di esse riescono a catturare l’immaginazione collettiva come a me capitò con la macchina da scrivere musicale. Seppur non ampiamente conosciuta, questa straordinaria invenzione ha segnato un’epoca in cui la musica e la scrittura potevano fondersi in [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Sembra una favola, per la tua bravura a raccontare storie con un cuore. Sempre [...]

  • Rubrus: Non conoscevo affatto questa macchina e ti ringrazio per avermela fatta conoscere. [...]

6
9
40

La lettera che girò il mondo

16 September 2025

La lettera che girò il mondo Questa storia narra di un piccolo gruppo di bambini, che un bel giorno decisero di far volare in cielo tutte le lettere dell’Alfabeto Avevano sognato di mandarle a tutti i bambini del mondo, con la speranza che sarebbero tornate indietro con una semplice risposta [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
42

📝 Poesia di fine estate

16 September 2025

Notte fonda. Come un respiro trattenuto troppo a lungo, un tuono squarcia il silenzio della città, liberando il cielo da un peso soffocante. Le prime gocce, timide e incerte, si fanno presto insistenti, trasformandosi in rovesci impetuosi che ridisegnano strade, tetti, alberi. Afa, sabbia, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
7
31

Le farfalle

16 September 2025

Una mia compagna di classe credeva a diverse storie sulla magia, ma non quella magia dove le carte compaiono e scompaiono, o dove una persona viene tagliata a pezzettini e ricomposta; no, lei credeva alla fate per esempio, alla possibilità di sviluppare poteri magici di vario genere, e poi alle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

6
18
40

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
6
27

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Giampaolo: Grazie a tutti dei commenti lusinghieri, spero di continuare a collaborare [...]

  • Surya6: Mi è piaciuto molto, mi ha ricordato Estranei di Taichi Yamada, letto [...]

3
5
24

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Bello. Ma sono per il motto ( a grandi linee) "facciamo l'amore e [...]

  • Lo Scrittore: Rubrus: conosco bene la storia di Budicca, quella è realtà storica, [...]

6
10
41

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Un inizio degno del telefilm "Ai confini della realtà".Like

  • thecarnival: si quello e esattamente lo spirito centrato in pieno;))))

Torna su