Martin Litz viaggiava velocemente, a mille nodi come il vento a bordo della sua Jaguar nera decappottabile coi riflessi verdi.
Era autunno, le foglie cominciavano a ingiallirsi e a cadere, il vento le smuoveva e le faceva alzare.
Il tachimetro segnava 100 mph, Martin Litz impugnava stretto il volante per controllare la strada coi guanti neri da corsa mentre il sole arancione cominciava a calare e gli uccelli a volare via sull'oceano in cerca di cibo per la sera. Se ne vedevano diversi ogni volta da quelle parti e di diverse specie, nel sole sembravano prendere un colore strano, insolito, che andava sul blu avio e si confondeva col mare quando si abbassavano a pelo per afferrare la preda nel rostro.

L'estate era trascorsa da un pezzo; lungo la costa le spiagge si presentavano deserte, aride, mentre il mare schiantava sugli scogli col vento alle spalle. Quando si alzava invece arginava la barriera impennandosi ed era come sradicare tre quarti di arena. Su di una era rimasto un ombrellone da sole ancora impiantato nella roccia, a righe azzurre e bianche sporche bruciate dal sole, che graduavano progressivamente in una tonalità più chiara e più scura da come la si voleva guardare.

Martin Litz posava lo sguardo, era sempre lo stesso, attento mite, impenetrabile, i vetri neri degli occhiali rayban riflettevano le onde del mare e i gabbiani che ora prendevano il volo insieme a delle sterne, erano tenuti su da una corda verde, toccavano appena il naso e le palpebre fuoriuscivano in alto quel che serviva per non riflettere la luce sui vetri.

Dallo specchietto retrovisore un uomo snello coi baffi e gli zigomi spessi guidava una Ford del 98. Viaggiavano alla stessa velocità e al suo fianco sedeva una donna coi capelli mossi nel rame, il viso era pallido e portava una fascia rossa di garanza che le teneva ferma i capelli sulla fronte. L'uomo raggiunse la jaguar sulla carreggiata, affiancò e ad ampi gesti concludeva di fermarsi alla piazzola più vicina, che indirizzava ad una strada stepposa, attraversando una radura. Appena qualche kilometro più giù la costa era sparita, i tre se l'erano messa alle spalle. Martin frenò alzando un vento di polvere che fece tossire la rossa quando scese dall'auto. L'uomo coi baffi si avvicinò allo sportello con la pistola ben salda, un leggero tremolio percuoteva i carpali, vestiva una canottiera bianca con una camicia chiara aperta, dei pantaloni puntellati alle caviglie bucati di sigaretta con una grossa cintura, degli stivali da caccia neri sporchi di polvere.

Martin Litz era stato un aviatore per l'aereonautica americana ancor prima che nascesse, ma questo non lo sapeva e non lo sapeva nemmeno la madre quando lo concepí. Qualche anno prima si ritrovò immischiato in un grosso affare di droga con la marina, durante una missione importarono un carico di cocaina sequestrato nella Rift Valley nell'Africa centrale e lo vendettero a dei Colombiani che cercarono di ammazzarlo.

La donna estrasse dalla tasca uno zippo, l'odore della benzina di miniera fece tornare nella mente di Martin quello delle terre nere. La rossa lo fissava coi suo occhi verdi, fumava a bocconi e lasciava cadere la cenere nel vento che percuoteva le siepi con un fruscio, non si sentivano altri rumori, poi uno sparo, si udirono gli uccelli volare. Il proiettile passò di qualche centimetro l'aorta col suo diametro. Martin era ora steso, il sangue gli bagnava i vestiti e le mani con le quali cercava di tamponare la ferita aperta. I due caricarono Martin nel bagagliaio della Ford, poi sparirono.

La rossa si chiamava Emily, era stata nel protocollo d'intesa insieme a Martin durante la guerra, fu coinvolta nell'affare della cocaina, poi ebbero un figlio che lui non conobbe mai perché sparí coi soldi dei Colombiani. La loro fu una storia d'amore di guerra; al mattino si svegliavano insieme, la terra si muoveva sotto i loro piedi e faceva tremare i vetri delle finestre, si sentivano le bombe esplodere nelle vicinanze e tutto aveva l'aria di morte. Facevano l'amore e la doccia insieme, poi Martin le toccava i capelli e gli raccontava delle storie sulla gente che aveva conosciuto nei luoghi dove aveva combattuto, mentre lei preparava uova strapazzate al tegamino e caffé, alimentate da una piccola bombola a gas che Martin teneva ferma con le mani quando era in funzione a causa delle esplosioni. Sognavano di vivere a Parigi quando tutto sarebbe stato finito e si raccontavano di come sarebbe stata la colazione in uno di quegli hotel a cinque stelle su la Rue de la Gaitè, e poi di andare al Monte Bianco qualche volta, a bere birra scura la sera e vino italiano durante i pasti in uno di quei villaggi sulla neve. Si immaginavano riflettere nelle vetrine dei negozi, nei caffè dove si sarebbero fermati a prendere l'aperitivo e a conversare, mangiando le olive verdi snocciolate al martini e a fumare sigarette bianche Reynolds americane. Il più delle volte questo non bastava, sarebbe stato necessario immaginarsi vivi e basta.

Qualche ora dopo Martin si svegliò sulla spiaggia, il mare gli bagnava i piedi, il proiettile aveva frantumato la piastrina militare che portava al collo, sotto la camicia, la quale deviò la traiettoria impedendogli la morte. Il cielo era ancora ceruleo, Martin si voltò, non ebbe impressione del sangue, vide i gabbiani prepararsi a prendere il volo, era già mattino si sentiva l'odore della brezza fresca e della rugiada, si vedevano le ombre delle prime luci e l'ombrellone a righe bianche ed azzurre bruciato dal sole del giorno prima. La vita era ricominciata a scorrere. 

Tutti i racconti

0
4
16

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
14

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
20

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
15

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
18

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
24

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

  • Dax: @thecarnival Mi sono immaginato Lyra, wuesta creatura fragile e l'ho associata [...]

4
7
37

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

4
6
24

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
45

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

Torna su