Arrivò a quarant'anni più o meno come tutti gli altri. Sgomitava per un parcheggio. Cercava sempre di avere l'ultima parola con la moglie. Sfogava il bisogno di novità con amanti occasionali, alle quali non dedicava mai più di un pomeriggio. Poi, quando i figli erano ormai diventati adulti, iniziò a non trovare più attraente nessuna di queste attività. Si sentiva prigioniero di una specie di cliché nel quale non era compresa la sua realizzazione esistenziale, ma soltanto il raggiungimento di obiettivi materiali, facili da dimostrare e da esibire. Ma, dentro quella prigione, la sua anima stava per ribellarsi. Un mattino, dopo aver portato la figlia a scuola, indugiò a fantasticare fissando la vetrina di un negozio, senza vederla affatto. Avrebbe dovuto recarsi come al solito in ufficio, dove doveva difendersi dalle accuse di un collega che stava tentando di fargli le scarpe. D'improvviso gli sembrò tutto inutile. Invece di prendere l'auto e rifare il solito percorso verso la ditta dove lavorava, fece una lunga telefonata, litigando con tutti i colleghi che riuscì a contattare, infine si fece passare il direttore del personale e diede le dimissioni, immediate ed irrevocabili.

Subito dopo si sentì perduto. Non aveva più alcuna fonte di reddito. Si sentì anche sollevato. Aveva finalmente interrotto la commedia che stava recitando da oltre vent'anni. Quella notte, dormì di un sonno profondo, sognando una quantità di cose che, al risveglio, scomparvero rapide con il caffellatte e la solita brioche. Mentre ciondolava in cucina osservò l'erba alta in giardino. Non gli era mai piaciuto doverla tagliare ogni sabato. Ora poteva finalmente infischiarsene. Portò i figli a scuola e tornò a letto fino a mezzogiorno. Scoprì così che l'angoscia si attenuava parecchio dopo un lungo sonno. Buono a sapersi. Prese quindi l'abitudine di dormire sempre fino a tardi, alzandosi solo poco prima del ritorno dei familiari, ai quali non aveva raccontato di aver perso il lavoro.

Per quel periodo, i rapporti con la moglie migliorarono parecchio. Il fatto di non essere più continuamente in ansia lo rese tranquillo e un po' indolente. Non chiedeva di far l'amore di sua iniziativa, ma era sempre disponibile quando la sua donna lo voleva. Al pomeriggio, giocava a lungo con il pc, vagava sulla rete cercando qualcuno con cui chiacchierare, oppure sceglieva qualche ragazza da sedurre, salvo poi tirarsi indietro alla prima richiesta di appuntamento. In fondo, non gli sembrava di far male a nessuno e non pensò mai che il fatto di suscitare speranze nelle sue interlocutrici virtuali potesse farle sentire, infine, ancora più sole.

Finché un giorno, la moglie tornò dalla banca con la notizia che i soldi erano finiti, ed anche il fido disponibile. Fu costretto a confessare tutto. E visto che c'era, si dichiarò deciso a non tornare al lavoro per nessun motivo. Da lì in avanti, le cose si guastarono, com'è ovvio. In pochi mesi, l'uomo diventò un ospite sgradito della sua stessa casa. Tutte le spese gravavano ormai sulle spalle della moglie, che divenne fredda e lontana. Nelle rare occasioni in cui avevano amici a cena, lei non mancava di umiliarlo con battute cattive o, peggio, commiserandolo come se fosse malato. Lui arrivò a barricarsi in studio, se solo sentiva il campanello suonare.

Più la situazione peggiorava, più si sentiva protetto dal sonno, che si dilatò fino a tredici o quattordici ore al giorno. Per farla breve, arrivarono in sequenza la separazione, il divorzio, la solitudine in una brutta stanza d'affitto. Forzandosi, l'uomo riusciva a lavorare per qualche tempo, accumulando così un po' di soldi che poi spendeva con estrema cautela. Ridusse i pasti ad uno solo al giorno, a volte nemmeno quello. Tanto, dormendo non sentiva i morsi della fame. Si potrebbe credere che si fosse ammalato di depressione. Ma il suo stato d'animo verso il sonno somigliava piuttosto a quello di un goloso verso il cibo. Una fonte di piacere, non un rifugio. O, forse, entrambe le cose.

Passò anni senza fare assolutamente nulla. Per raccontarli, una riga di testo sarebbe già eccessiva. Si alzava solo per mangiare. Usciva esclusivamente per pagare le bollette di luce e gas, o per fare la spesa nel supermercato più vicino a casa. Rispondeva alla curiosità di parenti ed amici raccontando di essere alla disperata ricerca di un lavoro. Ed era del tutto credibile, perché la crisi economica aveva mandato a spasso mezza Italia. Allenandosi alla passività, aveva trovato il giusto punto di equilibrio per campare senza diventare un clochard; cosa che evitava accuratamente perché preferiva sognare in un letto comodo, non su una panchina. Del resto, la vita parallela che si era creato gli piaceva molto più di quella reale. Anzi, nelle poche occasioni in cui era costretto a mescolarsi alla gente, aveva l'impressione di stare in mezzo a tanti zombie inconsapevoli.

La cosa più attraente della sua strana vita era che i suoi sogni avevano smesso da tempo di essere caotici. Già da alcuni anni seguivano invece una trama definita, con un gruppo di protagonisti, colpi di scena, momenti felici e vicende drammatiche. C'era davvero tutto. Se poi capitava qualcosa di sgradevole, gli bastava svegliarsi per dimenticarla in fretta, sapendo che sarebbe stata subito cancellata da un nuovo sogno. Un giorno, il postino gli consegnò la lettera di un notaio milanese. Diceva che il destinatario era l'unico erede di un'enorme somma di denaro, lasciatagli da un possidente argentino di lontane origini italiane. Chiunque altro avesse avuto una tale fortuna, l'avrebbe di certo usata per soddisfare i più eccessivi capricci. Lui si limitò ad acquistare un'antica malga in mezzo alle montagne. La fece riadattare, dotandola di ogni comfort e ci visse, dormendo, fino a novantacinque anni.

La sola condizione testamentaria che mise ai figli per ottenere tutto il suo capitale, fu di scrivere sulla sua lapide la frase: “Qui continua a dormire Giovanni Rossi” seguita dalla data di nascita, ma non di morte.

Tutti i racconti

3
6
21

Fantasmi 2/2

03 September 2025

Quella sera non dormì. Vagò per casa come un'anima in pena. Quando la notte calò, la luna salì alta nel cielo. C’era una luce lattiginosa, irregolare, e un silenzio strano. Ogni tanto, in lontananza, si sentiva l’abbaiare secco di un cane. Oppure qualcosa che gli somigliava. Aspettò che le luci [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Piaciuto, ma mi sorge un dubbio. Se nel primo paragrafo il protagonista trova [...]

  • BrunoTraven: Grazie del commento! si in effetti il tuo rilievo è giusto e mi ero [...]

2
2
14

Amnesia

L'apparenza inganna

03 September 2025

Capitolo I – Il cratere Si rialzò da terra barcollando, la testa pesante, le gambe instabili. La tuta, sporca di polvere e detriti, aderiva al corpo sudato. La vista, ancora confusa, gli restituiva appena i contorni di un paesaggio desolato: pianure brulle, valli scavate dal tempo, rocce appuntite, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
2
23

De la mirabile e spaventevole ventura di frate Bartimeo

02 September 2025

Io, frate Bartimeo da San Giusto, queste parole intendo lasciare a fede di memoria, acciocché i posteri sappiano d’un caso occorsomi nell’anno del Signore mille duecento novantasette, tempo in cui, sebbene le mie membra avessero ancora vigore di gioventù, la barba già si chiazzava d’argento e la [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
19

Fantasmi 1/2

02 September 2025

Si chiamava Marco. Viveva con i genitori in una casa in un piccolo paese della provincia di Modena. Da quasi un anno non lavorava. Dopo che l’avevano licenziato, aveva smesso di seguire orari, impegni, calendari e le giornate si erano fatte lente, quasi avessero assunto densità. Si svegliava presto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
7
30

È Così l'amore

01 September 2025

È così l'amore Un campo di papaveri rossi ondeggiava, dolcemente cullato, da una venticello serale, sotto un cielo ombreggiato da accenni di nuvole bianche. Tra quei fiori infuocati, si trovavano per caso due anime, destinate a incontrarsi. È così l'amore, come una pioggia in aprile arriva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Surya6: L’amore descritto così, tra natura e poesia, sembra fragile come [...]

  • Red roses: Grazie Dario...invidio la tua compagna...
    Ma per te davvero esistono amori [...]

2
7
31

La lettera - 2/2

01 September 2025

Il postino diede ad Anna la lettera di Kai sul pianerottolo. Lei era ancora in camicia da notte e scapigliata e si ritrovò a tenere quell’oggetto in mano. Aveva paura di aprirla. La lettera era una fessura nel muro della loro vita. Kai scriveva di ciò che non poteva dirle a voce. Parlava di una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
3
26

La lettera - 1/2

31 August 2025

Non si vedevano spesso. Forse tre, quattro volte l’anno. E neppure si scrivevano spesso. Qualche Mail, dal lavoro e senza fronzoli. Mai un messaggio WhatsApp. Troppo pericoloso per i rispettivi partner. Non bisognava dare nessun allarme, nessuna famiglia era in pericolo, nessun rapporto si doveva [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Ecate, complimenti.
    Scritto davvero bene.
    Aspetto la lettura di domani [...]

  • Ecate: Fedifraghi.... Paolo, hai ripescato una parola "antica". Sì, [...]

1
2
32

UNA TEGOLA IN TESTA..

31 August 2025

Quel pomeriggio avevo appeso un vecchia tegola decorata per abbellire la facciata della mia casa di Badolato Borgo, ma la sera, nel letto, mi ritrovai a ragionare sulla possibilità che, per un motivo o per un altro, per un colpo di vento, sarebbe potuta cadere sulla testa di qualcuno con tutte [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    Chi può affermare che le tue argomentazioni siano infondate?
    La [...]

  • Teo Bo: Non so se questo (LDM) sia lo spazio ideale per discutere di questi temi. [...]

6
4
115

La puttana di Centocelle 2/2

30 August 2025

In questo pandemonio Alexandra, ormai da tre mesi, sempre davanti il Parco Madre Teresa di Calcutta, continuava a battere il marciapiede. Tutte le sere, terminato il flusso delle auto dei pendolari, mentre i residenti cenavano, il pappone la accompagnava in auto su strade secondarie sempre diverse [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: come dice Paolo, "noi gente perbene", sappiamo solo quello che vediamo! [...]

  • Elena D.: Complimenti per lo stile e il contenuto del tuo racconto, bravo!

4
4
32

Braccino corto

30 August 2025

Nel nostro villaggio c'era una piccola comunità di ebrei con la sua sinagoga e il suo santo rabbino. La vita scorreva serena. Il rabbino aveva una moglie e dei figli. Nella scuola insegnava i sacri testi ai bambini della comunità. Tutti i mesi c'era nello spiazzo più grande del paese il mercato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Un po' di leggerezza e ironia ci riporta a dimensioni più umane [...]

  • Lo Scrittore: sorridiamo sulla storiella, ci sta, ho dei dubbi, invece, sulla Pasqua festeggiata [...]

4
6
49

Mistero Della Fede

Storia di Toltonio e della sua incondizionata fede

29 August 2025

Toltonio era un uomo terribilmente devoto. Proveniva da una famiglia che pareva una catena di montaggio. Ogni prodotto veniva timbrato e se usciva difettoso era immediatamente allontanato, scartato e smantellato. Presenziava ad almeno una funzione religiosa alla settimana. Spesso a due. Nonostante [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: benvenuto a bordo. prima uscita niente male, un pizzico di humor dissacrante [...]

  • Colbotto: Ringrazio chi si è fermato a lasciare un commento. Prometto di far del [...]

2
3
109

La puttana di Centocelle 1/2

29 August 2025

Uscire dalla gabbia della propria identità sociale. Entrare nel flusso della storia. In questo movimento iniziava la comprensione di quel mondo. Gli eventi prossimi e remoti nel tempo e nello spazio avevano riversato umanità composita su quel quartiere. L’edilizia aveva risposto a quelle ondate [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: Benvenuto Simone, aspetto la seconda puntata di domani, per alcuni aspetti [...]

  • Lo Scrittore: un flash, un'istantanea di un giorno qualsiasi in uno dei quartieri romani [...]

Torna su