Righetti, si mise a provocare gli interisti e ancor di più i milanisti facendo l'errore di stuzzicare Saverio Mura, altra testa calda nonché anche mio compagno di banco.
«Voi milanisti siete in estinzione proprio come i camosci, ecco perché siete mosci!» provocò Zebra battendo la stecca.
Saverio non potette fare a meno di rispondere alla sua provocazione, tra l'altro tra i due in passato c'erano già stati accesi dissidi.
«La Vecchia Signora è decrepita, perché non ve ne andate a cagare con lei all'ospizio! » e fu cosi che la litigata coinvolse via via anche le due intere fazioni, cioè juventini vs milanisti intromettendosi in seguito anche gli interisti.
Io, al contrario di tutti, me ne stavo al mio posto buono buono a godermi la scena e tutto questo come giá detto poc'anzi quasi all'arrivo alla località designata.
Inevitabilmente si creò un parapiglia assurdo.
Erano volati insulti, grida, sfottò etc. ed alcuni furono coinvolti in una rissa in piena regola, Zebra inutile dirlo fu il primo a menare. La cosa era degenerata alla grande, sembrava di essere allo stadio, ma con la sola differenza che non lo eravamo.
Le professoresse inizialmente avevano debolmente rimproverato invitando alla calma, ma poi restarono impotenti dinnanzi alla situazione che si era creata, la Marchese addirittura si mise a piagnucolare come una bambinetta isterica.
Il professore Alosi restò stranamente calmo per alcuni istanti, per poi alzarsi di scatto dal suo sedile, e con un sforzo sovraumano riuscì in qualche modo a sedare i bagordi.
Si mise a urlare come un ossesso ordinando dapprima con la sua tipica autorità di piantarla per poi passare alle maniere forti, riuscendo (non senza qualche difficoltà) a contenere fisicamente quelli più facinorosi colpendoli con la Gazzetta del Sud arrotolato a mò di manganello, per poi successivamente separarli e spintonarli fino farli sedere strategicamente in vari punti. Sembrava un poliziotto dell'antisommossa.
Una volta stabilito l'ordine, il professore era furiosissimo come un toro.
«Fate letteralmente schifo, vi giuro su quanto ho caro al mondo, che me la pagherete cara, e quando torneremo a Messina, vi consiglio caldamente di raccomandare l'anima a Dio!» minacciò.
Poi si rivolse a Righetti e gli manifestò tutto il suo disprezzo.
«Righetti, Santa Madonna, sempre tu!» e lo fissò per alcuni istanti «Questo è l'ultimo anno,  ma perché non ti diplomi e ti levi finalmente dai coglioni? Prenditi questo straccio di carta e vattene a zappare, vattene a fare in culooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!» soggiunse gridando.
Dopo quello sfogo, si fu dentro l'autobus un silenzio da far paura e Righetti non proferì parola rimanendo con la testa rivola al finestrino.
In serata arrivammo a Firenze e in maniera disciplinata scendemmo dall'autobus. 
«Il primo che si comporta male e rompe le palle, lo faccio viola!' avvisò duramente il professore Alosi ancora inviperito e carico di tensione.
Righetti noncurante di quanto era successo durante il tragitto in autobus, inopportunamente gli fece una battuta dal chiaro sapore calcistico.
«Prof, la prego viola no, la Fiorentina mi sta letteralmente sulle palle!»
Il professore lo squadrò con uno sguardo omicida.
«A te non ti faccio viola, ti faccio nero! Nerooooooooooooooo!!!!!»
Senza scomporsi più di tanto, Righetti continuò a comportarsi da coglione.
«Nero? Nero come l'arbitro? L'arbitro lo può fare lei!» e sempre a sproposito continuò «Prof, glielo ha mai fatto notare nessuno che assomiglia a Emilio Pellegrino?»
Il viso di Alosi diventò rosso pompeiano e gli rispose a tema.
«Ah si? Visto che sono arbitro, eccoti la tua prima ammonizione!» e gli mollò un coppino fortissimo (schiaffo dato sul collo con la mano a forma di coppa) e bastò per zittirlo all'istante.
Righetti (ma anche tutti noi) rimanemmo stupefatti dinnanzi alla reazione del docente, e capimmo da lì in poi che se avessimo parlato di calcio o ci fossimo comportati male, avrebbe elargito coppini a tutti.
Insomma, l'antifona era più che chiara.
Ad ogni modo la settimana di gita passò tranquilla senza intoppi, visitando musei, monumenti, centro storico e tantissimi altri posti. Nonostante l'inizio della gita a dir poco burrascoso i divertimenti non mancarono.
La settimana passò velocemente, e il ritorno a casa fu l'esatto contrario dell'andata, sembravamo un autobus di suore che tornavano da Lourdes.
Una volta a Messina, il professore Alosi decise di non prendere provvedimenti riguardo i tafferugli dell'andata, riferendo al preside che in gita eravamo stati tutti disciplinati ed inquadrati addirittura meglio di un reggimento degli Alpini.
Non riuscivamo a crederci!
Bisognava ammettere che sul professore si poteva dire di tutto, che era un rompiballe, burbero, pesante...ma alla fin fine era un brav'uomo.
Forse la decisione fu scaturita dal fatto che un'eventuale sospensione significava la non ammissione a gli esami e la conseguente perdita dell'anno scolastico per gli 'hooligans' in questione.
Alla maturità fummo tutti promossi, compreso quell'animale' di Zebra.

 

Settembre 2015
A distanza di molti anni posso affermare di avere ancora molto vividi i ricordi della gita, giorni davvero bellissimi e indelebili.
Vi starete chiedendo per quale squadra tifava e tifa il sottoscritto e del perché non mosse un dito durante il caos che si era creato in autobus...
Lo volete proprio sapere?
Va bene, mi avete convinto ma prima torniamo un attimo indietro.
Durante la visita della città di Firenze come già detto nessuno osò più parlare di questo sport, tranne una sola volta in cui la parola 'calcio' uscì paradossalmente proprio dalla bocca del professore mentre percorrevamo Via Cavour.
«Ragazzi, prendete esempio dall'ottimo Palumbo, quale calcio e calcio...in autobus è stato l'unico a non mischiarsi con nessuno di voi, lui se ne infischia di queste cose e fa benissimo!» e mi diede un buffetto sulla guancia.
I miei compagni di classe risero in maniera discreta e mi guardarono complice.
In verità sono ed ero tifoso anch'io, precisamente della…FIORENTINA!
Ad Alosi fui tentato di dirgli che le cose stavano diversamente ma alla fine optai per starmene zitto e sicuramente si rilevò una saggia decisione
D'accordo essere VIOLA con il cuore, ma non ci tenevo assolutamente a diventare fisicamente VIOLA a causa dei suoi coppini!

 

Seconda edizione

Prima edizione: 10 ottobre 2015

Tutti i racconti

0
0
7

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
5

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
3

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
7
28

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
3
21

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
15

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
33

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Bene Riccardo e allora in appendice spiega la tua ispirazione e ti dico ancora [...]

  • Ondine: Nel rispetto di tutti e senza toni offensivi verso i lettori, lo scrittore [...]

1
4
23

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Chiara perdona la mia schiettezza che magari ti sembrerà fuori luogo. [...]

  • Ondine: Cara Chiara, ognuno a modo proprio, a secondo dei momenti che si attraversano, [...]

2
3
19

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: La chiusa basterebe giá. Per il mio gusto. like.

    "E l’ombra, [...]

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

8
10
50

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie a tutti.
    L'ho scritta come se la stessi raccontando ai miei [...]

  • Lawrence Dryvalley: Once upon a time... Vegan Edition! 😅🤣 Bella Zero, piaciuta la favola ma continuano [...]

7
14
45

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Brava brava brava, ti ho apprezzata dal tuo primo racconto, e c'e' [...]

  • Surya6: Grazie a tutti. In verità l idea non nasce dalla pubblicità del [...]

22
9
93

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Arrivo in po' in ritardo, hanno già detto tutto e ho condiviso i [...]

  • Aaron: Grazie Paolo per avermi citato nel tuo discorso di accettazione dell'Oscar! [...]

Torna su